18(5 l'arte Terza — Italia Centrale
della città nostra ed i Pievesi, per divozione alla Chiesa, sbarrarono il passo a quello milizie, le (piali, per vendicarsi, saccheggiarono la terra, incendiarono l'abitato, uccidendo circa 800 cittadini.
La Repubblica di Siena cercò sollevare 1 miseri l'ievesi ed aiuti furono anche somministrati da Clemente VII. Questi separò totalmente Castel della Piève da Perugia, e la pose sotto la diretta dipendenza della Chiesa, con governatori che furono sempre cardinali. Primo di essi, nominato da Clemente VII, fu, nel 1529, il cardinale Giandomenico de Cupis, vescovo ili Traili. Seguirono i cardinali Tiberio Crispo, Giulio Feltre della Rovere. Giulio III poneva a governatore il nipote Ascanio duca della Corgna.
Ippolito Aldobrandino cardinale, grato ai Pievesi per gli affettuosi trattamenti usati a lui, nel suo passaggio per questa terra, divenuto papa col nome di Clemente Vili, con Rolla dell'ottobre 1G00, elevò Castel della Pieve al grado di città, col nome di Città della Pieve, restituendole la sede episcopale.
Nel 16A2, pel passaggio dell'esercito di Odoardo Farnese duca di Parma che recavasi alla conquista di Castro e Ronciglione, Città della Pieve molti guasti e danni ebbe a soffrire pel saccheggio fattovi dal Farnese.
Nel 1(31-3 la città era guardata dal sergente maggiore Frizza, napoletano, per ordine di Urbano Vili, e ricusando di arrendersi, nò essendo giunti i soccorsi, fu assalita dal principe Mattia, fratello del granduca di Toscana Ferdinando II, e do] o vigorosa resistenza, Città della Pieve dovette capitolare. Le crudeltà commesse dallo esercito toscano sono incredibili; non rispaniiiaronsi neppure le chiese ed i conventi. Concliiusa la pace tra Urbano Vili e la Toscana e partito l'esercito fiorentino, Città della Pieve tornò alla soggezione della Chiesa.
11 confino di questo territorio con quelli di Cetona e di Chiusi, lungo il fiume Chiana, fu cagione di frequenti vertenze tra quei Comuni, e solo sotto Pio VI ed il Granduca Pietro Leopoldo, nel 1778, si venne ad un concordato, e con altro concordato dui 1780 fu stabilito il disseccamento e la bonifica della vai di Chiana, e i lavori, cui già avevano pensato Clemente VII, Clemente Vili e Clemente XII, furono cominciati nel 1783, e datasi una nuova direzione alle acque del Tresa e dì altri torrenti, si ottenne un maggiore spazio di terreno fruttifero, prima ricoperto da acque palustri che rendevano malsana ed infetta l'aria. Ed in Città della Pieve fu istituita la Prefettura delle acque.
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Sorgo la città alla sinistra della vai di Chiana, su di alto colle (508 ni sul mare e 260 in. sulla valle), con ampia e bella veduta sul Trasimeno, la città di Cortona a nord, Perugia ad est, Orvieto e Viterbo a sud e Montepulciano ad ovest. Scorrono alle falde della collina il Tresa, che sboccando nel lago di Chiusi va poi ad ingrossare l'Arno ; la Chiana e l'Astrone che gettansi nel Paglia, appartenenti al bacino dell'Arno.
L'abitato è cinto di mura, fatte a scarpa, con terrapieno, torri e rivellino, e nelle quali apronsi quattro porte. La città è divìsa nei rioni di Porgodentro, Castello, Casalino. Ila molti e belli fabbricati, strade buone, in piano inclinato.
Chiesa ili Sant'Agostino. — L'aulica chiesa sorgeva già prima del 1200 nella villa San Leonardo, sulla strada di Piegaro; fu poi trasferita dove oggi è l'attuale chiesa, la quale conserva l'arebilettura del X\ secolo. E quasi completamente rimodernata ed all'aitar maggiore è un affresco (trasportatovi) rappresentante Cristo benedicente, circondato da Serafini, e, nella parte
Nella sacrestia è una tavola ad olio, rappresentante San Girolamo nel deserto, attribuita al Muziano. Nell'aulico Capitolo rimangono quattro affreschi, illutazione della scuola di Giotto.
Cattedrale (dedicata ai Ss. Gervasio e I'ro-tasio). — La fondazione della chiesa data da tempo assai remoto, e fu quindi ricostruita nel XI] secolo, come ne fanno fede gli avanzi orna-
itiferiore, Sant'Antonio abate e due Santi, opera mentali che ne rimangono all'esterno. Nuovi' del Perugino. lavori furuii falli nel 100, in seguilo ai quali