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l'arte Terza — Italia Centrale
E l'esistenza di una città etnisca sul colle di Città della I'ieve è testimoniata da varii oggetti dell'arte etnisca che in quel territorio di frequente si rinvengono, e da tombe della sua necropoli. Pastora accennare alla scoperta di alcune tombe contenenti varie urne sepolcrali di alabastro e di travertino, ornate «li bassorilievi, con iscrizioni etrusche, avvenuta nel 1864, nel podere detto Palazzaccio, a breve distanza dalla città. I)i questi travamenti fece parola il dotto prof. Giancarlo Gonestabile nel Bollettino dell'Istituto Arpheologico, 1864, pagg. 184, 209, 231. Una grande tomba a camera, scavata nel tufo, si scopri nel 1880, a circa un chilometro dall'abitato, e vi si trovarono urne, specchi di bronzo, fibule e varii altri oggetti della suppellettile funebre (Cf. Bull, cit., 1880, p. 253).
È comune opinione degli scrittori che delle cose di questa città trattarono, clic la città stessa molto aumentasse dopo la battaglia vinta da Siila contro Carbone nella sottoposta pianura della Chiana, nell'anno 85 av. Cr. In quanto al nome di Plebe, vuoisi comunemente derivasse dall esser la maggior parte della colonia romana, che ivi stanziò, dopo la ricordata battaglia, composta di gente plebea. Secondo noi, il nome è medioevale. Gli storici locali narrano anche che i soldati vincitori, qui posti da Siila, ottenessero dal Senato romano il diritto municipale, e di colonia, la quale colonia seguì poi i destini della repubblica e dell'impero, soggiacendo alle vicende comuni alle altre città italiane. Ai tempi, incirca, di Narsete, Perugia (Cf. Pellini, Ist. di Peruejia), ampliando il proprio dominio, restaurò i circostanti luoghi devastati dalle invasioni barbariche, tra i quali Castel della Pieve, come allora chiamavasì.
Le lotte dei Guelfi e dei Ghibellini travagliarono immensamente questa città, e lo due fazioni, clic in altri luoghi d'Italia ebbero sì varie denominazioni, qui si appellarono partito di sotto (Guelfi), p(§«tito di sopra (Ghibellini).
Nel 1080 lacrimevoli avvenimenti si svolsero, in seguito alle vertenze tra Gregorio VII ed Enrico IV, a causa delle ecclesiastiche investiture. Nel 1091 Città della Pieve fu risparmiata dall'imperatore che devastò tutto il territorio circostante; ma otto anni appresso i ghibellini di Siena la saccheggiarono. I ripetuti assalti alla città e i danni e le calamità che ne derivarono, indussero il vescovo ad abbandonare questa sede, la quale fu riunita, nel 1100, alla diocesi di Chiusi. Castel della Pieve nel 1170 fece alleanza con Orvieto e nell'anno seguente le si sottomise. In seguito, forse per essere più sicura, chiese, ed ottenne la protezione di Perugia, a patto che non movesse guerra a Federico I e ad Enrico VI suo figlio. In questo tempo già Città della Pieve, eretta in libero Comune, governavasi con magistrati suoi proprli, con forme repubblicane.
Pare che nel XII secolo Città della Pieve fosse già soggetta alla Chiesa, poiché rilevasi che, avendo Federico li, nel 122S, occupati molti luoghi dello Stato della Chiesa, dichiarandoli suoi, vi troviamo anche Castel della Pieve. Pattato Federico dai Perugini, nel 1230, ne trasse vendetta e premiò la fedeltà degli abitanti della Pieve, astenendosi dal l'occupare il loro territorio, e con diploma, dato a Foligno il 3 gennaio 1243, concesse a questa terra onori e privilegi, ampliandone il territorio.
Divenutone podestà Raniero Pulgarelli, signoreggiò la patria e la costrinse a tornare alla dipendenza dei Perugini, e ciò fu approvato da Guglielmo imperatore e da Innocenzo IV, nel 1251, e la cessione a Perugia fu riconfermata da Alessandro IV, con Bolla del 25 febbraio 1255.
Nel giugno del 1281 giunse in Città della Pieve Martino IV che recavasi da Orvieto a Perugia, e sorpreso da malattia vi si trattenne sino alla fine di settembre.
Nel 1288 fu rinnovata la confederazione con Perugia., la quale die ordine ai Pievesi dì ultimare la costruzione della torre, denominata Beccati quello, situata innanzi all'altra detta Beccati questo, ambedue edificate sul lago di Chiusi, per conto dei Perugini che le dettero in custodia ai Pievesi.
Benedetto XI fu in Città della Pieve nel 1304. Nel 1306, per reprimere i disordini e le lotte derivanti dalle fazioni fu, per ordine di Perugia, costruita in Cittadella Pieve