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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Orvieto
   171
   Kg. al. — Orvieto: Rocca di San Martino (da fotografia di Alinari).
   dalla vicina rliiPft, la quale, come dicemmo, unitamente ad airi ragguardevoli edilizi, fn in (lucila circostanza demolita. Noi 13'.>5 venne atterrata dai Beffali e dopo tentativi di ricostruirla, fatti da Bonifacio IX e da .Martino V, riusci in ciò Nicolò V e fu compita da Paolo II c da Urbano Vili e poi restaurata da Alessandro VII. Fu distrutta in gran parte nel 1831 e ridotta l'area a pubblico giardino e se ne colmarono i fossati Al nord della Bócca, iu prossimità della rupe tufacea, è il celebre
   l'ozzn di >au Patrizio (fig. 03). Cosi detto, per analogia alla caverna aperta, per miracolo, alle preghiere di San Patrizio nell'isola del lago di Derg, in Irlanda, presso la Contea di Dimegali Ne fu commesso disegno e costruzione da Clemente VII, ad Antonio da Sailgalln, e con Breve del I giugno 1530 furono conceduti senili 000 per la fabbrica del pozzo. Questo fn compiuto, solto Paolo III, dall'architetto Simone Mosca. Il pozzo è incavato nella rupe tufacea e discende nelle sabbie ed argille sottostanti; esso è di forma cilindrica, profondo ni. 01.32 e largo ni. 13 38 V si accede mediante due porte opposte, e vi si scende per due scale a chiocciola, illuminate da 72 finestre. Le scale contano 218 gradili; a cuidouala. Nel fonilo scaturisce
   una vena d'acqua che trova esito con apposito emissario. Dove cessava il inasso tufaceo fu supplito con muratura laterizia, conio risulta dalla lapide posta all'esterno del pozzo :
   (litml natura munimeulo inviderai Industria adjecit.
   Torre dell'orologio. — Vi è sopra una statua di bronzo, granile al vero, in vivace atteggiamento, fusa nel 1351 e della di maestro Maurizio clic ile fu l'artefice. E bilicata sopra un perno, si volta ogni ora e con martello che impugna dà il seguale delle ore. Nella fascia che cinge la vita della statua, leggesi:
   Da te a me campana («oro pati Tu per gridar et io per far i fati A . 0 . KCCU,
   La campana fu fusa dal bolognese Matteo di Agostino.
   Palazzo del Capitano del Popolo (fig. 04). — h uno dei più interessanti edilizi clic vanti la citta La fronte a nord è bastantemente conservata, quella a sud fn manomessa in varie epoche. I, insieme architettonico e la tecnica delle decorazioni inducono a credere clic sia opera del XII secolo, mn le memorie di Archivio non rimontano che alla fine del XIII per la sua costruzione o ampliamento, clic vogliamo dire. Nella torre, I elicvi e annessa, è una campana fusa a spese de