Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Perugia', Gustavo Strafforello

   

Pagina (174/360)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (174/360)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   170
   l'arie Ttrza Italia Centrale
   chiesa. Nell'altare del coro interno, dell'annesso monastero, è un buon quadro di Cesare Nebbia, rappresentante la Vestizione di Sunta Chiara. Questo dipinto fu dal Governo francese trasportato a Parigi, e poi restituito, fu conceduto alle monache del Gesù.
   Chiesa di Sali Giovanni Battista, dei Commendatori di Malta. — Fu anche detta de Platea, ed un tempo appartenne ai Cavalieri dell'Ordine Gerosolimitano. Fu poi soppressa per essere divenuta proprietà dei Fumi, I commendatori che n'ebbero possesso furono ventuno, dall'anno 1592 al 1780. Conserva tuttora la fronte, con pregevoli ornati niedioevali La porta rimunta al XIII secolo e sopra ricorre un ballatoio sporgente, del secolo XI. Ad est, era il ritratto marmoreo di Rinaldo Rovi, bolognese, podestà di Orvieto nel 1277. Ora 6 stato trasportato nella casa dell'Opera del Duomo.
   Chiesa di San Giovenale. — La prima costruzione rimonta al 1001; ma poi fu ricostruita sullo scorcio del secolo XIII. È a tre navate, illuminata da venti Cilestrine oblunghe. La nave di mezzo è sorretta da otto colonne cilindriche, sulle quali poggiano archi a tutto sesto. 1 muri delle navate furono, un tempo, completamente coperti di affreschi, alcuni de' quali di stile bizantino. Sulle navi laterali, veggonsi pitture del secolo XIV ed ammontano a Irentaquattro le varie rappresentanze. La nave centrale fu di nuovo dipinta, nel Cinquecento, con varie storie, sopra un grandioso fregio; ma queste pitture furono poi ricoperte di bianco. La tavola a tempra, all'aitar maggiore, rappresenta Maria con Gesù, Sun Severino e Sun Giovenale; nella lunetta superiore Gesù tra due angioli e nella predella tre Storie di San Giovenale e Sun Severino. E lavoro di scuola umbra del XIV secolo. 11 quadro fu poi trasportato nella Pinacoteca dell'Opera. Sotto l'altare, in sarcofago marmoreo, leggesi il nome Guido Abhas An. lì. MCLXX
   Chiesa (li San Lodovico. — La chiesa fu interamente ricostruita nel secolo scorso. Nell'altare, a sinistra, b una tavola a tempra, rappresentante la Strage degli Innocenti, l)iu Padre, Serafini e Profeti, ed in basso leggesi : Lutius Fr.Bernardini hoc opus mente finsil, Andreas luhis Slomofrus urie piasi! anno mccccx.
   Chiesa di Sali Lorenzo. — La chiesa data dalla fine del XIII secolo. Nella lunetta, sopra la porta maggiore, è un affresco della Vergine col Bambino e due Santi, opera della scuola di Luca Signorelh. L'interno è a tre navate, con tribuna semicircolare. Le pareli erano interamente rico-
   perte da fini affreschi, per la massima parte ora perduti sotto il bianco di calce. Rimangono solo: nella prima colonna, a sinistra, Sunla Brigida e San Lorenzo. Nella seconda, San Guglielmo abate. Queste pitture, sono del XIV secolo. Nella nave centrale : la Condanna ed il martirio di San Lorenzo e due miracoli del Santo, opere che richiamano la maniera di Giunta pisano. Nell'abside: Cristo in seggio, fiancheggiato da Maria, Giovanni, un santo monaco e San Lorenzo: pittura simile alle precedenti. Di pietra nera e di stile bizantino era l'antico ciborio, di cui ora conservasi il timpano nel museo dell'Opera del Duomo.
   Chiesa ed Oratorio di Santa Ilaria della Misericordia. — Vi è ora istituita la Confraternita della Misericordia, fondata nel 1550, sotto la protezione di San Giovanni Battista. Nell'oratorio ammirasi un pregevole pulpito, di legno scolpito, recante tre Istorie di Sun Giovanni Battista, opera del XIII secolo. Nella parete dell'aitar maggiore è un notevole affresco, rappresentante Maria seduta sulle inibì, col Figlio, Sant'Agnese, San Sebastiano, San Francesco, San Girolamo, e nei lati estremi, piccole figure di devoti e dietro un vago paesaggio, opera della scuola di Luca Signorelh
   Chiesa di Santa Maria dei Serti. — Sorge nell'area ove era l'antica chiesa di San Martino, edificata nel XIII secolo. Distrutta questa chiesa, con molte case attigue, per l'ordine dalo dal cardinale Albornoz, clic in quelle vicinanze dovesse eostruirsi la ròcca, fu edificata la chiesa di Santa Maria Nuova dei Servi, ingrandita poi, a sua volta, ed ammodernala nel 1857 e consacrala nel 1875. In occasione di questi ultimi lavori si trovarono, sulla destra dell'antica chiesa, i seguenti affreschi del XVI secolo : la Vergine Addolorala, San Michele Arcangelo, Maria in seggio con Gesù, San Michele, Gesù col globo in mano e Sant'Antonio e San Giacomo. Vi è anche una bella tavola a tempra, di stile, bizantino del XII secolo, rappresentante la Vergine con Gesù in Irono ed ai lati due angioli.
   Chiesa di San Rocco. — La chiesa primitiva risaliva al 1356, ma cadde nel 1525. Fu allora riedificata sotto il vescovo card. Nicolò Ridotti che pose la prima pietra il Caprile di detto anno. Nulla vi si conserva di notevole e solu è da ricordarsi l'affresco nell'abside, rappresentante Cristo in allo di scagliare fulmini, e in basso, sotto elegante portico, sono Maria in trono con Gesù, ed ai lati San Sebastiano, San Rocco, Sant'Agostino, San Francesco, opera assai deperita, che ricorda la maniera di Sinibaldo Ibi.
   Oltre le chiese, Orvieto vanta pure buon numero di edilizi profani, dei quali ne riassumeremo i principali :
   La Bocca (%g. 91-92).— Era in elevata e pitto- I per ordine del cardinale legato Egidio Albornoz, resca oosiziouVe cominciò ad edificarsi nel 1300, a spese del Comune. Tolse il nome di £>an Martino