Orvieto
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Fig. 7'J. -- Orvieto (Duomo): La Schiera dei Dannali e l'Inferno (bassorilievo della facciata).
Ita fotografia di Au.nahi.
Intanto Carlo IV, nel 1351, a danno di Orvieto, toglieva alcuni territori! di vai d'Orcia, vai di Chiana, vai di Taglia, la contea di Santa Fiora, ponendoli sotto il suo impero.
Tornato l'Albornoz nel 1357, confermò l'antico statuto e lo studio, e nel 1359 ordinò di cominciare la ròcca, il che poi avvenne cinque anni appresso; fece giurare fedeltà alla Chiesa. Morto l'Albornoz, in Viterbo, ai 21 agosto del 13G7, la città tornò libera e pad rana di sè stessa; ma tornato in Italia Urbano V, confermò le disposizioni date dall'Alboruoz ed il rettore del patrimonio, Niccolò Orsini, impose gravi contribuzioni di guerra. Fu convocato il Consiglio generale nel 13G7, 25 agosto, e si deliberò signore perpetuo della citta il Papa e la Chiesa. Il Papa la liberò dal rettore del patrimonio e concesse che la città si erigesse in capoluogo di provincia, sotto il dominio della Santa Sede, il qual privilegio fu poi confermato successivamente da diversi pontefici. Il circondario si chiamò Stato orvietano.
Le fazioni si risvegliarono al ritorno dei papi da Avignone. Nel 1378 i Malcorini parteggiarono per Urbano VI, come fecero i Biffati per l'antipapa Clemente VII ed entrati questi nella loro città la devastarono e sterminarono. Molti Malcorini rimasero morti, molte le case incendiate, distrutte, nel quartiere detto l'asteria. In seguito a questi