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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Orvieto
   155
   Fig. 77. — Orvieto (Dnomoì: Adorazione dei Magi e la Visitazione (bassorilievo della facciata).
   Avvenuto in Bolsena, nel 1203, il miracolo del Corporale,Urbano IV, l'anno seguente, pubblicò la Bolla, datata in Orvieto addì 11 agosto, colla quale istituì la festa del Corpus Domini. Convennero in Orvieto, in quella occasione, San Tommaso d'Aquino, Pietro di Courtenai, Giovanni di Brienne re di Sicilia e Gerusalemme, Carlo I d'Angiò col figlio Carlo II, Odoardo 1 d'Inghilterra. Carlo d'Angiò vi tornò nel 1200 e nel 1273 insieme a Gregorio X, e concesse ad Orvieto la sua insegna del rastrello d'oro, in riconoscenza dell'aiuto prestatogli dagli Orvietani nelle guerre contro Manfredi e Corradino di Svevia.
   Ai 13 novembre del 1290, Niccolò IV pose la prima pietra del celebre duomo e Bonifacio Vili faceva appello alla cristianità onde concorrervi ed il Comune di Orvieto, riconoscente a lui che troncò la lunga guerra che ardeva con la Chiesa per il dominio della Valle del lago, gli fece porre due statue marmoree, l'uria sopra la porta maggiore, l'altra sulla Soliana, detta della Rocca.
   Trasportata con Clemente V la sede pontificia in Avignone, Orvieto ebbe a risentirne non poco, decadde dallo splendore cui era giunta. Si risvegliarono eziandio le fazioni e eli odii che erano assopiti. Nell'aprile del 1341- avvennero rappresaglie e fu ucciso Napoleonuccio dei Monaldeschi, signore della città. Nel 1340 i Beffali cercarono segretamente di entrare in Orvieto, impadronirsene e uccidere i Maloorkiu Un muratore, certo Cola del Bottone, prezzolato dai Beffati, scavò un cunicolo sotto la chiesa di San Lorenzo, ultimato il quale, disposti altri combattenti dalla parte di San Matteo e