Orvieto
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Fig. 75. — Orvieto : Facciata del Duomo.
l'opera di Carlo re di Napoli, anche Orvieto entro in lega con quella città, cui unironsi pure Lucca e Perugia.
Ucciso proditoriamente il Rettore della città, Pietro di Parenzo, nella notte del 20 maggio 1109, vennero smessi i consoli nobili che avevano governato Orvieto per 230 anni. Fuiono sostituiti i podestà e poi il capitano del popolo. Cadde la scelta, nel 1200, sii Riccardo, romano, vescovo di Orvieto, eletto dal consiglio podestà e capitano del popolo fu eletto Gualfredo Bovaceiano, vescovo di Chiusi. Tale forma di governo durò circa 140 anni. Nel 1289 furono istituiti i sette consoli delle arti ed un consiglio di uobili e di popolani era convocato a deliberare, nell'interesse della repubblica.
Intanto andavano divampando discordie fraterne, lotte intestine, che divennero secolari, quelle cioè dei Filippeschi e dei Monaldeschi, parteggiatiti imperiali ed ecclesiastici. Sorte queste fazioni nel 1211, Innocenzo III cercò subito porvi riparo inviando, l'anno seguente, in Orvieto il cardinale legato Gregorio Sabinese che riuscì a pacificare le parti. Furono distrutti i Filippeschi nel 1313 e la morte di Enrico imperatore tolse loro la speranza di riaversi ed anche andò fallito l'ultimo tentativo, fatto sotto Lodovico il Bavaro, il quale venne all'assedio di Orvieto, ma fu per due volte viuto o ricacciato, onde l'Alighieri (l'unj., vi) grido ad Alberto:
Vieni a veder Montecchi e Cappelletti MonatUi e Filippeschi, uom senza cura, Color già tristi e costor con sospetti.
105 — lo l'aula, voi. Ili