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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   152 l'arte Terza
   — Italia Centrale
   Assisi, Gualdo e Nocera, lasciando Federico solo, in guerra coi Malatesta da Kimini. Eletto Pio 11, Ferdinando di Napoli ordinò al Piccinino di non travagliare più le città dello Stato pontificio e di abbandonare Nocera ed altri luoghi. Seguirouo nuove ribellioni; ma alla fine la Chiesa ne ebbe il dominio, mercè l'aiuto e l'intervento di Giovali Maria Varano signore di Camerino, e seguì d'allora in poi le vicende e la sorte delle altre città umbre.
   La città è situata sulle falde degli Apennini, a 518 metri sul mare, sulla riva destra del fiume Topino ed è racchiusa da monti, tranne che a nord ove stendesi la pianura di Gualdo Tadino. Nel punto più elevato è una piazzetta ove sorge la chiesa parrocchiale, fondata nel 1448, sulle rovine dell'antica, distrutta dalle soldatesche di Federico II. Dietro la chiesa, proprio sull'orlo che precipita a grandi balze rocciose sulla via rotabile che conduce al rinomato stabilimento balneare, veggonsi alcuni ruderi della ròcca medioevale, di cui ancora rimane unabella torre quadrata e parte del caseggiato laterale.
   Le strade sono alquanto scoscese, con alti fabbricati, ed il borgo, fuori la porta del Mercato, ha una bella e spaziosa piazza. Tra gli edifizi voglionsi ricordare :
   11 Duomo (dedicato a Maria Assunta). — È nella parto più elevata dell'abitato, e fu costruito sulle rovine di una chiesa assai più antica, forse del secolo XI, come è dato rilevare da pochi frammenti di una porla e da altri avanzi coi quali hanno formate le pile per l'acqua santa.
   Interno (parete destra). Nella la cappella è una bella tavola a tempra con fondo d'oro, rappresentante, nella sommità, la Concezione, di Maria, Dio benedicente, Sani'Anna, San Gioacchino. Noi pilastri sono effigiati i Ss. Paolo, Biagio, Agnese, Maria Maddalena. E lavoro di scuola umbra, eseguito sulla line del secolo XV, come rilevasi dalla scritta: Sedente Alexandro VI Pont. Nella sacrestia è una grande ancona compartita architettonicamente, con la Natività di Cristo, la Vergine e varii Santi, opera stupenda firmata : Opus Nicolai fulginatis mcccclxxxiu.
   Chiesa di San Filippo. — Fu architettata dal Poletli che volle imitare, nella facciata, lo stile del XIV secolo. L'interno ricorda, ili piccole proporzioni, la basilica superiore di San Francesco d'Assisi.
   Chiesa di San Francesco. — Sembra eretta std finire del Trecento. L'interno è ad una navata. Presso l'aitar maggiore sono alcuni buoni rilievi
   in terracotta, rappresentanti due profeti e la Madonna della Concezione, lavoro del XVI secolo. Nell'altare dalle reliquie e una custodia a dodici cristalli, con figure in oro, su smalto nero, lavoro del XV secolo. Pace a forma di trittico, con scena della Passione, opera dello stesso secolo. Cristo benedicente, scultura in legno del secolo XIII.
   Chiesa di San Giovanili Ballista. —Sono notevoli le macchine degli altari, di legno magistralmente intagliato e messo ad oro. La tavola ad olio, con Gesù, la Vergine, San Francesco, Sant'Agostino, Santa Monica, fu dipinta dal Bandiera.
   Palazzo Vescovile. — Vi si conservano le seguenti opere d'arte: Tavola a tempra rappresentante Maria con Gesù e San Giovanni, opera sulla maniera della scuola perugina. Nella biblioteca sono le seguenti tavole a tempra : San Giovanni Crisostomo, imitazione della scuola greca; Sunto Vescovo, opera di scuola italiana del Xll se-culo; lo Sposalizio di Santa Caterina, lavoro toscano del Quattrocento; Maria con Gesù, opera ili scuola senese. Al piano superiore si conservano: VAnnunciazione, tavola ad olio, copia del Sasso-ferrato, dal Barocci ; Maria con Gesù, pure del Sassofcrrato; Sant'Antonio da Padova, buona pittura dello slesso autore.
   Una bella e comoda strada, lunga circa 5 chilometri, che nel percorso offre bellissimi punti di vista sulla valle del Topino e sui monti circostanti, conduce al rinomato Stabilimento climatico-balneare-idro-elettro-terupico, conosciuto in paese col nome di Bagni. È edificato sul luogo ove sgorgano le celebri acque minerali, note sin da tempo antico. La fonte scaturisce dal fianco di un monte posto a sud-est di Nocera, a tre miglia dalla città. Due villaggi fiancheggiano lo Stabilimento, uno a sud, chiamato Strarignano; l'altro, a nord, denominato le Capanne.
   Basterà accennare a (pianto ne scrisse, nel 1807, il dott. Monchini, prof, di chimica nella Università di Poma:
   « Sorgono nel luogo due magnifici palazzi con , che nel mezzo di essa getta le abbondanti sue portici per passeggi al coperto, intermezzati acque. Il pili recente di essi e quello clic sta sulla da amplissimo piazzale decorato di una fontana j via che conduce ai Bagni; l'altro venne fabbricato