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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   Fossato di Vico (2500 ab,). — Cenni storici. È di origine ìncdiocvale, rimontando la sua fondazione all'anno OSO. Fondatore fu Lupo, detto Vrico, di Monaldo conte di Nocera. Nel 396 l'imperatore Ottone III creò Vico conte di Fossato clic lo dominò lino al 1190 Nel 120S la ròcca e il paese passò ai Perugini per donazione fatta (la Bolgarello Bolgarelli. Gli Eugubini lo acquistarono nel 1251 ; ina tornò ai Perugini sette anni appresso. Nel 1378 passò in proprietà di monsignor Guglielmo Cellule, dottore perugino. Nel 1442 Fossato fu assalito da Francesco Sforza; ma non vi potè entrare, stante la strenua difesa degli abitanti. Fu saccheggiato da Cesare Borgia, di passaggio nel 1500, allorché recavasi all'impresa di Romagna
   11 paese è situato in colle ed in piano, all'altezza di 581 metri sul mare ed a circa 8 chilometri da Gualdo Tadino; ha buoni caseggiati, un borgo, ed è cinto di mura. Gli edilizi, meritevoli dì essere visitati, sia per importanza storica, sia per l'artistica sono:
   Chiesa dì San lìeiicdclto (antica abbazia). — Fu fondata sulla fine del XIII secolo e nelle pareli veggonsi tracce di affreschi che furano barbaramente imbiancati in tempi posteriori. É notevole il ritratto del pontefice Urbano F, di bella conservazione.
   Chiesa di Santa Maria della Consolazione — La tavola ad olio, all'aliar maggiore, rappresentante la Vergine con San Rocco e San Sebastiano, è di scuola veneta. Nella sacrestia si custodisce una croce di legno, dipinta nel Cinquecento.
   Chiesa di San Pietro. — Il trillico all'altare maggiore è attribuito all'Agallili e rappresenta la
   Vergine, Gesù, i Ss Pietro e Paolo. Nella sacrestia conservasi un calice di rame dorato, cesellato, con figure di santi; lavoro del secolo XV; una croce, pure di rame dorato, con riporti in argento e smalli ; e vi si legge la data mcccxxv u.
   Cappella della PiaMoIa. —Nella parete dell'altare sonovarii affreschi attribuiti a Martino Nelli, rappresentanti la Croci fissione, la Vergine con in grembo il lìedentore morto, lo Sjmalizio di Santa Caterina. Santa Marta e San Michele Arcangelo.
   Chiesa di San Cristoforo. — Vi si conserva una croce parrocchiale, in rame, balzato a cesello, con mezze ligure di santi ; opera del XIII secolo.
   Nelle vicinanze, e precisamente alle pendici del colle di Fossato, nel terreno denominato Comparoìie, presso la via Flaminia, fu rinvenuta nel 1891 un'iscrizione latina votiva, dedicata a Marte dai Vicani Helvillati. La lapide è oltremodo interessante, perchè si viene a stabilire con essa la posizione dell'antica città di Vicus Belvilhtm, ricordata nell'Itinerario Àtttouiniano. Nella medesima località si rinvennero, per l'ad-dietro, lucerne, monete ed altri antichi oggetti.
   Culi, elett, Foligno — Dioc. Nocera Umbra e Gubbio — I'2 T. e Str. ferr.
   Sigillo (1881 ab.). — Cenni storici. L'origine della Terra risale ai Longobardi e nel 991 il castello fu ampliato da Lupo figlio di Monaldo conte di Nocera, quello stesso che nel 980 aveva edificata la ròcca di Fossato. Ottone 111 nel 990, oltre all'aver creato Vico conte di Fossato, lo proclamò vicario di Sigillo; e questo titolo si mantenne sino al 1230. Nel 1274 fu riedificato ed ampliato dai Perugini e nel 12S7 fu stabilito che Sigillo dovesse, ogni anno, dare ai Perugini una libbra di cera, nel giorno del patrono S. Ercolano. Nel 1378 fu aggiunta una seconda rócca, e nel 1432 furono risarcite le mura ed altri restauri avvennero nel 1404. Nel 1500 soffri il sacco per opera delle milizie di Cesare Borgia, il (piale, nel 1529, fermassi in questo paese nel recarsi a Bologna.
   11 territorio è in pianura ed in colle, alle falde del monte Cucco, una delle cime più elevate dell'Apeniiino umbro. L'abitato, all'altezza di 48G metri sul mare, è cinto di mura, ha belle strade, buoni fabbricati e la piazza è ornata di due bei portici.
   La chiesa di Sant'Agostino non conserva nulla di notevole ; ma nella sacrestia è da vedersi una tavola ad olio, rappresentante VAnnunciazione, lavoro di Ippolito Borghesi da Sigillo, che lo eseguì a Napoli, l'anno 1617. V'ha inoltre una croce di rame dorato, con ceselli, nella quale lèggesi Enricus Pedemontanus vie fecit e l'anno MCCCCXCB
   Nella residenza municipale conservasi un codice membranaceo, scritto ili latino, contenente gii Statuti ed Ordinanze della Terra di Sigillo. Nel frontespizio è una buona miniatura e leggesi: P. T. Elio me de Garofolis pisauroisis fecit., A. D. 1561.