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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   m Parte Terza — Italia Centrale
   Castello di Pelripaiio. —Chiesa parrocchiale. A destra dell'ingresso è un affresco attribuito a Giannicola Manni, con la data mccccch, e rappresenta Gesù, San Hocco e San Sebastiano.
   Castello di Torre d'Andrea. — Chiesa di San Bernardino. La Presentazione al Tempio, tavola all'aitar maggiore, ha delle figure che voglionsi personaggi dei Maglioni, e vuoisi che vi sia anche il ritratto del Piiilit riechio che esegui il lavoro. Le altre pitture sono attribuite a Dono Doni.
   Vicino al castello è la chiesuola di San Simone, con varo affreschi di scuola umbra, attribuiti a Tiberio di Assisi.
   Salita Ilaria delle Carceri. — E un cremo sul Subasio, a 2 miglia da Assisi, fuori porta (lei Cappuccini. Fu donato a San Francesco dai Monaci Benedettini. Nel 1370 il luogo fu ceduto al beato Paolo Trinci da Foligno, il quale fe' fabbricare un dormitorio con otto celle ed a questo altro ne
   fu aggiunto pei pellegrini, a cura di San Bernardino da Siena. Nel 1002 fu dato ai Padri Minori Riformali, che tuttora lo tengono La cappella, fuori del convento e dedicata a S. Maria Maddalena. La chiesa, presso il chiostro, ha un Crocifisso, a fresco, che 6 tradizione abbia parlata a più persone, tra cui la beata Diomira Bini.
   Di fronte all'ingresso della chiesa, un'apertura conduce alla piccola Cappella di Santa Maria delle Carceri, che conservasi quale era ai tempi dei Benedettini. Nei due angusti vani, scavati nella roccia, S. Francesco riposava e faceva orazione; quindi sono delti, l'uno, letto di San Francesco, l'altro Oratorio. Il Crocifisso sull'altare ritiensi quello stesso che il santo portava addosso quando andava ad evangelizzare le geriti. Presso la chiesa, all'aperto, k un foro, sopra lapide infissa sul suolo e narrasi che si formasse quando il santo, colle sue preghiere, cacciò lo spirito tentatore.
   Il territorio dì Assisi, parte in piano e parte, in monte, è. fertilissimo di grano, granturco, olio, viti, biade e foraggi. Nel Subasio sono numerose cave di arenaria, di travertino, di argilla figulina, e di calcari bianchi e rossi. Nello colline di Mora trovansi anche, depositi di combustibili fossili Tra le acque minerali è da ricordare la sulfurea, presso Santa Maria di Legnano e quella di Moiano.
   Uomini illustri. — Anzitutto sono da ricordare i nomi (li S. Francesco e di S. Chiara, di cui dicemmo a lungo nella parte storica. I)i questa età sono pure Bernardo Corio, vescovo di Perugia nel 1254; Pietro d'Assisi, frate dei Minori, che fondò nn asilo in Venezia per l'educazione dei trovatelli e fu l'educatore di Bartolo da Sassoferrato, grande lettore di Diritto nell'università perugina ; Vignato d'Assisi, famoso capitano del popolo, eletto l'anno 1268; Filippo d'Assisi, nunzio in Germania a Federico II (1239); Francesco Bouinsegna, podestà di Padova nel 1272.
   Nel secolo seguente troviamo: Michele Finelli, podestà di Spoleto nel 1399 e spesso adoperato negli uffizi più gravi del Comune Assisano ; Guido di Uguccione Fiumi, podestà d'Orvieto. Nelle arti fiorirono, in questo stesso secolo XIV, Sei mino di Cecca-rello, il Cecca, Martello, Vanni di Cola, scultori che lavorarono nel duomo d'Orvieto; Scaglione e Tino di Biagio, maestri di mosaico; Giovanni Bonino, valente dipintore di vetri; Niccoluccio e Tommaso di Coccolo di Tardino, maestri d'intaglio e di tarsia.
   Nel secolo XV si segnalarono nelle armi Lodovico di Girolamo Lodovici, che nel 1400 fu, pel suo valore, eletto da Giangaleazzo Visconti, capitano del presidio di Siena ; il conte Guido Fiumi, che militò agli stipendi di Francesco Sforza.
   Nelle arti troviamo che fecero miglior prova Andrea, Luigi e Tiberio Panieri, discepoli del Perugino; Alberto (li Betto, intagliatore di legno; Matteo, orafo, Poliinante. di maestro Gentile, scultore.
   Nel secolo XVI, varii sono gli uomini di lettere, gli eruditi, clic vanti Assisi. Basterà ricordare i fondatori dell'Accademia del Monte, menzionati nei cenni storici; quindi Cecco e Trifone Benzi, rinomati nelle greche lettere e nelle latine; Giovan Francesco Bini; Francesco Costa, valente giureconsulto. Nelle armi si segnalarono Francesco Beni, capitano di Carlo V, che prese parte all'espugnazione di Tunisi, e Camillo, suo figlio.
   In progresso di tempo: Nicolò Confidati, egregio giurista; Giuseppe Lodovici, uditore generale della Marca e Giuseppe Aromatari valente negli studi di medicina.
   Bibliografia. — Cristof'aiii Antonio, Delle storie di Ansisi, libri sei. Assisi 1875. —Conti, L'Asio serafico. Foligno 1G63. — Coronelli, Pellegrinaggio ai santuari di Loreto ed Assisi. — Antolini G., Il tempio di Minerva in Assisi, ecc. Milana 1803 e 1828. — Bruselielli, Assisi città serafica e santuari