m Parte Terza — Italia Centrale
Francesco, di San Rufino, di Santa Maria Maggiore. Per questi riordinamenti, grati gli Assisani, collocarono sulla facciata del palazzo Comunale una lapide commemorativa.
Le arti e le lettere rifiorirono in questo periodo di pace. Nel 1551- fu fondata l'Accademia detta del Monte ed istitutori furono Giordano Galasso, Zucchero Meltila, Alfonso Corso, Alessandro Bini, ed altri.
Nel 15G9, addì 25 marzo, con molta solennità fu posta, dal vescovo Filippo Gerì, la prima pietra della basilica (li Santa Maria degli Angeli, di cui fu architetto il perugino Galeazzo Alessi.
Nel secolo XVII non seguirono in Assisi avvenimenti degni di nota. « Ad un triste secolo (scrive il Cristofani) ne seguitò altro peggiore, e al sonnecchiare del Cinquecento, riscosso non di rado da qualche resto di virtù, successe il letargo profondo del secolo XVII >. All'espugnazione di Castro, l'anno 1019, corsero ad ingrossare l'esercito di Innocenzo X due compagnie di Assisani: l'ima di corazzieri, l'altra di fanti; piti di 300 uomini in tutto. Durante la dominazione francese Assisi non ebbe che una passeggera visita di 50 soldati venuti, nel marzo 1797, a spogliare delle armi i cittadini e tutte furono portate a Foligno.
Nel 1800 Assisi accolse tra le sue mura Carlo Emanuele IV, profugo dai suoi Stati di Piemonte, con la regina Clotilde, e visitarono la tomba di San Francesco. Questa tomba, pur sapendosi esistere sotto l'aitar maggiore dell'antico sotterraneo, non era stata mai trovata, e ciò avvenne solo nel 1818, per cura di Giuseppe Brizi, il quale ìitroYolla dopo ben cinquantadue giorni di assiduo lavoro. La novella della scoperta dilagò subito per ogni dove, onde, nel giugno del 1819, Francesco I d'Austria recavasi, unitamente all'imperatrice, a bella posta in Assisi.
Nel 1818 fu in Assisi Giuseppe Garibaldi, accoltovi con grande entusiasmo di popolo e finalmente, nel 1800, Assisi, col resto dell'Umbria, entrava a far parte del regno d'Italia.
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Sorge Assisi a 15 chilometri da Foligno, sulla pendice meridionale di uno sperone del Subaste, e signoreggia da questa altura l'amena ed ubertosa valle Umbra che da Spoleto stendesi sino ai colli sui quali torreggia Perugia. L'altezza media è di 450 metri sul livello del mare ed il suo territorio, di 15,000 ettari, è per quasi due terzi costituito di monti e di colli ; nel restante, è pianura, circoscritta dai fiumi Chiaggio e Topino, che più in basso si uniscono per confluire nel Tevere.
Monumenti. — Opere wnbro-etrusche. Al di fuori della città, presso il secondo torrione della cittadella, poco lungi da porta San Giacomo, sono gli avanzi (li un'antichissima cinta, che estendesi per circam. 0 e s'innalza sulla roccia per ni. 0.85. I blocchi sono di pietra calcare del monte ed i massi di maggior dimensione misurano ni. 1.2S di lunghezza e in. 0.25 di altezza.
Opera di siile greco-romano. Tempio di Minerva. — Vuoisi edificato nel periodo di tempo compreso tra la fine della repubblica ed i primi anni dell'impero. Il tempio elevasi per circa metri 0 dal livello dell'antico Pòro, su di un basamento sorretto da un muro, nel quale apronsi lateralmente due porte che per doppia scala mettevano alla gradinata. Dal livello del Fòro, innanzi al muro, si innalza un piano rettangolare, per circa ni. 0.G0, al quale ascendasi mediante due gradini e li presso è un grande basamento marmoreo che un'epigrafe insegna aver sostenute le
statue di Castore e Polluce. Di questo classico edifìcio rimane ancora gran parte del pronao esastilo, di ordine corinzio (fig. 07). La cella del tempio fu rinnovata in varie epoche.
Opere romane. — Nella \ia San Paolo, casa Brizi, rimane un grande arco di travertino, che basa su avanzi di mura costruite con pietra cai care rossa. Altro avanzo di mura identiche conservasi nella via di Santa Maria delle Rose. Un muro in travertino rimane presso il tempio di Minerva, nella piazza maggiore e pare che sia continuazione di quello che vedesi nella via l'ortica, nelle case Sensi e Brizi. Le fronti delle pietre presentano una ì iquadratura con fascia rettangolare a martellina, mentre il resto è lasciato a scalpello. Alcune di queste pietre misurano ffl, 1.93 di lunghezza e 0.05 di altezza. Sotto la torre di San Rufino esiste una grandiosa cella, costruita con blocchi di travertino, accuratamente lavorati e congiunti. Gli avanzi dell'anfiteatro veggonsi alla Gorga,