Mandamenti e Comuni del Circondario di Foligno 130.
guerra cartaginese; Plinio il Giovane (Epist., in, 14), che ad un cittadino di Assisi scrisse un'epistola consolatoria per la morte dì un tiglio dì lui. Ma negli antichi scrittori non rinviensi alcuna memoria di avvenimenti o di fatti che procacciassero ali» città qualche fama o nominanza. Certo anche Assisi (Asimiun) fu assoggettata dai Romani, ma 11011 può dirsi se partecipasse subito ai privilegi della romana cittadinanza, ovvero, se entrando nella lega umbro-etnisca, fosse esclusa ila quella prima concessione. Divenne però presto municipio, come parecchie antiche iscrizioni ce ne fanno fede, le quali recano anche menzioni di magistrati e di cariche pubbliche, quali i Seviii augustali, edili, questori, quatuorvìri. Nel secolo III comincia la storia della Chiesa di Assisi e, secondo la tradizione storica, fu il vescovo San Ratino che pel primo, dalla regione dei Marsi, ove aveva predicato il Vangelo, venne nel territorio assisinate e scoperto poi dai pagani fu sommerso nel fiume Cliiaggio. V Rufino successe il vescovo Vittorino, martirizzato sotto l'impero di Gordiano. Terzo vescovo fu San Savino, che ottenne il martirio nell'anno 303, nella persecuzione di Diocleziano e Massimiano.
Allorché Totila, battuti e dispersi i duchi bizantini, ebbe continuata nell'Emilia e nel Ticeno l'espugnazione delle città possedute dai Greci, venne da ultimo nell'Umbria (a. 545). Quivi, secondo narrano l'rocopio e Marcellino, tre erano le città guardate dall'imperatore di Costantinopoli: Spoleto, Perugia ed Assisi tenuta da Sisifrido, goto passato agli stipendi dei Greci. Totila, espugnata Spoleto, piombò su di Assisi, clic dopo lunga ed ostinata resistenza dovè cedere e Sisifrido, ili una sortita, cadde sopraffatto dai Goti (Pnocono, De bello Golii., ni, 12). Potila mandò Avenzio, vescovo assisiate, qual suo legato alla corte di Costantinopoli; ma ignoto è l'effetto sortito da questa legazione di Ivenzio, ricordata nel Croni con di Marcellino. All'arrivo di Nurse te in Italia volgono al meglio le cose dei Greci e Xarsete stesso, rotto l'esercito dei Goti, presso Gubbio, ricuperava la signoria dell Italia all'Impero. I Greci riconquistarono molti territori nella Toscana e nell'Umbria ed anche Assisi. E a supporre che Assisi altri darmi patisse durante la calata dei Franchi ed Alemanni (a. 553-51-), sino a che Narsete non sterminò anche questi barbari. Assisi, sguernita di mura e perduta ogni importanza militare, dovette, sino dall'occupazione dei Goti, dipendere dal Ducato di Spoleto. Certo a questa città apparteneva Assisi al tempo di re Agilulfo e del duca Ariulfo. Il veder interrotta la serie dei vescovi assisiati dalla discesa dei Longobardi sino all'anno 059, in cui Aquilino vescovo intervenne al Concilio romano convocato da Martino I, fa sospettare che i Longobardi avessero sfogata la loro rabbia ariana contro la Chiesa e il clero di Assisi. Maggiori danni ebbe a soffrire Assisi alla calata di Car-lomagno, invocata da papa Adriano, minacciato dalle armi di Desiderio. Nella sua andata a Roma, essendo la città di Assisi cinta di forti mura, Carlo la strinse col suo esercito dai lati del monte e della valle. E durando senza frutto l'assedio venne casualmente fatto ad alcuni esploratori Franchi di scoprire una cloaca grande che sboccava a piò delle mura. Per quella entrati i Franchi aprirono al re le porte e passarono a fìl di spada gli abitanti ed abbatterono le mura e la ròcca (cf. Cristofaxi, Storie di Assisi, voi. i, pag. 47 sg.). Caduta la potenza longobarda, Assisi non fu compresa nella donazione alla Chiesa fatta da re Carlo: onde è a credere che rimanesse soggetta ai duchi spolrtaui, o governata in loro nome da qualche giudice, conte o castaido. Durante la dominazione dei Carolingi abbiamo per Assisi solo memoria di quattro suoi vescovi: lvone cioè, Lremedio, Iugizone e Leone ((J85). Sul cominciare del secolo XI, trovansi, nelle pergamene degli archivi della città, numerosi nomi di conti, tra i (putii il conte Lupone, fondatori della chiesa suburbana di San Masseo (1059), Aginoldo abate fondava, null'aimo 1071, là chiesa di San Paolo, ed altro conte dovette forse fondare il monastero di San Pietro, circa l'anno lo
ISeii presto si svolsero in Assisi le libertà comunali, e nel 1051 trovasi ricordata, nelle cronache umbre, una guerra combattuta tra Perugia, guelfa, ed Assisi che la