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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza - Italia Centi ale
   il feroce parteggiare dei Guelfi e dei Ghibellini. Nel 1310 veggonsi i Perugini cavalcare alla volta di Trevi, rimettervi a forza i Guelfi e cacciarne la fazione contraria. Più tardi fu signoreggiata da liiordo Michelotti, quindi l'occupa il Piccinino e poi Francesco Sforza. Finita, nel 1430, la potenza dei Trinci, fu sottoposta anclie ad altri signori, e passata poi, come abbiamo detto, alla dipendenza della Chiesa, fu retta e governata dai cardinali legati dell'Umbria. Nel 1513 fu minacciata di grave pericolo per l'inimicizia degli Spolettai che vennero a stringerla d'assedio con un esercito di 7000 combattenti; ma poi, per l'interposizione di Perugia e di Foligno, desistettero da quel'impresa.
   La città trovasi in ridente posizione, a 400 metri sul livello del mare, tra Foligno e Spoleto, presso la stazione ferroviaria omonima, nella cima di ainenissimo colle tutto coperto di ulivi, e, al dire del Leopardi,
   . . . quasi incanto il viator la stima.
   La città è cinta di forti e ben munite mura in cui apronsi sette porte. Le vie principali sono bene lastricate con piètra o con laterizi, le abitazioni sono comode e pulite e non mancano palazzi bene architettati. La piazza principale è fiancheggiata dal palazzo del Municipio e da quello di Giustizia. Sonvi varii istituti, i più notevoli dei quali, il Collegio fondato dal Lucarini, il Monte di pietà, eretto fino dal 1400 e non inferiore a quelli di molte città vicine: diversi Monti fruinentari, Ospizi, Ospedali ed Orfanotrofi. Fiere e mercati settimanali celebratissiini.
   Chiesa dcll'ex-convciilft di Santa Croce. —
   Nella parete dell'altare > dipinto in affresco il Crocifisso con quattro piccoli angioli ai lati; ai piò della croce vedonsi IIurta e YeMUtim sorreggenti Maria sverniti, a destra è San Giovanni con la Maddalena. Un altro riparto presenta la Vcr-gine in trono, con Gesù, ì'Amiunriniione di Maria; opere della scuola ili Ciotto, mal ridotte, per Cattivi restauri
   Casa ffejli Ospedali i umili (spettante alla Congregazione di carità). — Vi si contiene, un'antica cornice finita da pinnacolo, recante nel centro ima mezza figura di Cristo risorto ed angioli genuflessi, lavoro a tempra su fondo d'oro, del X\ secolo, di scuola fulginatc. Nel centro è il Presepe, lavoro tedesco del Cinquecento.
   Chiesa dì Sant' Umiliano. — Sulla parete esterna, ad est, e l'avanzo di una cappella decorata di tre absidi, costruzione del secolo XI L'ingresso principale lui forma rettangolare ed è finito da timpano, avente nel centro fa statua di Sant'Emiliano ed ai Iati due leoni che lo accarezzano. NeHhiterno, nave sinistra, fanno mostra tre altari, compresi in un solo scomparto archi tettonico, di pietra bianca doll'Apennino. Nelle nicchie sono le statue di Maria con Gesù in braccio e di San Giuseppe. L'altare di centro offre una mensa più ricca di lini intagli e sopra a questa elevansi due pilastri le cui comici corrispondono alle, colonne degli altari laterali La parte centrale è coronata da un vago e bene inteso ornamento, recante, nella parte centrale, a basso rilievo, la figura di Dìo bcncdiccnlc. Onesta niaravigliosa opera (figg. (>3-04 ) fu condotta da maestro Hocco da \ icenza, clic il 19 agosto 1521 obbligavasi di condurla in quindici mesi, per 030
   fiorini. 11 fonte battesimale è lavoro in pietra, dei primordii del XVI secolo. Superiormente posa la statua di San Giovanni, seni tura ben modellala. Nel lato destro della parete di ingresso, è una tela ari olio, rappresentante la Madonna delia Ci ni ara ed in piccoli quadretti, nel rincasso del muro, sono dipinti fatti della Vita di Cristo. Per gli ornamenti in istncco e per la tela, si obbligarono Orazio Alfani e suo figlio Domenico, cui vennero allogati da Muzio Petroni nel 1580. ' Chiesa e Convento di San Francesco. — Bella e solida costruzione del XIV secolo. La parie piu ornata è quella di destra, prescelta dall'architetto a tener luogo di fronte. L'ingresso maggiore è decorato di eleganti modanature e termina a sesto archiacuto. Nella lunetta è un affresco del XV secolo, rappresentante Maria, Gesù, San Francesco e Santa Chiara. L'abside presenta in pianta tre lati di nri esagono e ciascuna faccia è divisa da pilastri. In quella centrale apresi nn finestrone binato, con resti ili un'invetriata a colori.
   L'interno èad lina sola navata, coperta da bella e ricca travatura. Nel XV secolo le pareti furono completamente ornate di pitture, ora guaste per gli enormi altari aggiuntivi e per il bianco di calce datovi f quadri degli altari non sono interessanti.
   L'annesso chiostro fu costruito nel XVI secolo e decorato di venti lunette, dipinte in affresco con le Storie di San Francesco; nella prima, a sinistra, vedosi il ritratto del pittore e la scrìtta : ÀmuesBemardinus Gaijliardus de Typhcmopin-gcbal. An. I)7i MDCXlV.
   l'alano (lei fluii rei ,lib. — Contiene una buona raccolta di quadri, tra i quali noteremo una grandiosa tavola ad olio, condotta l'anno 1522 da Giovanili Spagna. E divisa ni più riquadri e