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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza - Italia Centi ale
   della Chiosa e signore di Iievagna, di Liniisano e di Giano. I)i qui pnò dirsi ebbe origine la straordinaria potenza cui salirono man mano i Trinci. Nel 1377 successe Corrado Trinci e nove anni dopo fu a capo di Foligno Ugolino, primogènito di Trincio, creato poi da Bonifacio IX vicario di Foligno, Bevagna, No cera, Trevi, Giano, Mon-tecchio e di vani altri luoghi (HDfJ, purché pagasse alla Camera Apostolica un censo annuo di 1000 fiorini d'oro. Bonifacio IX si recò a Foligno, nel 1393, per comporre direttamente alcuni dissidi insorti tra le fazioni. Ugolino Trinci ricevette il pontefice con grandi onori, ed avendo promessi aiuti contro la città di Perugia, il papa lo donò della rosa d'oro benedetta. Giovanni XX 111 confermò il vicariato ad Ugolino, aggiungendovi 1 lettona, Montefalco ed i castelli di Collcmancio, Gnaldo-Cattaneo ed altre ròcche acquistò da sò. Fu onorato dell'amicizia di Ladislao re di Napoli, il quale gli die a governare il paese di Leonessa nell'Abruzzo. Ad Ugolino successe, nel 1435, Nicolò, che aumentò considerevolmente i fendi della sua casa, con l'acquisto di Noi il e dei castelli di Melace e l'olino; ma stanchi i Folignati delle sue crudeltà e tirannie, unitamente al fratello Bartolomeo, lo uccisero nella ròcca di Nocera.
   Corrado II, suo fratello, giunto al potere, acquistò l'iedilnro ed il suo lago, Miranda, Vissuta. Senonchè, Corrado non curò di tener le parti dei Guelfi, anzi favorì i nemici della Chiesa, di guisa che Fngenio IV gli spedì contro un esercito forte di 7000 cavalli e di 5000 fanti, agli ordini del cardinale Giovanni Vitelleschi, di Rinaldo Orsini, Paolo della Molara, Nicolò Vitelli e del conte Everso dell'Anguillara. L'esercito della Chiesa occupò Bevagna, Nocera e Trevi ed assediò Foligno, che sostenne valorosamente il lungo assedio. Ma stanchi ì cittadini del duro e tirannico governo dei Trinci, aprirono le porte al legato pontificio e tornarono alla soggezione del papa, redigendo apposita capitolazione, che tuttora conservasi nell'Archivio comunale di Foligno, Il Vitelleschi fece decapitare Corrado Trinci e i suoi figli, e tutti i luoghi da essi acquistati o conquistati tornarono alla dipendenza della Chiesa. Il Vitellesclii stesso fu da Eugenio IV nominato rettore di Foligno e del ducato di Spoleto. A Itti successe,    Nel 11-88 giunse in Foligno, pregato da Innocenzo Vili, Massimiliano I, per sedare le contese che rinascevano per opera delle parti guelfe e ghibelline. Il detto papa, nel 1490, nominò governatore di Spoleto, Assisi e Foligno il proprio fratello Maurizio Cibo e Alessandro VI confermò alla città il feudo di Gualdo-Cattaneo. I pontefici che seguirono distinsero sempre con speciali favori e privilegi Foligno, di cui nominavano essi direttamente i governatori. Nel 1782 fu a Foligno Pio VI che recavasi a Vienna dall'imperatore Giuseppe II.
   Le truppe francesi fissarono in questa città il loro qnartier generale, nel 1797. Pio VII vi giunse nel 1800, unitamente ai cardinali Boria e Bruschi. Vi tornò nel 1814, reduce dalla prigionia francese. Nel 1860 cominciò a far parte del regno d'Italia, similmente alle altre città e paesi dell'Umbria.
   Foligno è situata nella valle Umbra, sulla riva sinistra del torrente Topino, confluente del Tevere, e all'altezza di 235 inetri sul livello del mare; essa giace in pianura, circondata però dai lati di levante e tramontana da amene colline e in vista (leirApennino e del monte Subasio che le stanno a poca distanza. La città è di forma quasi quadrata e cinta da robuste mura e da fossati. Al centro dell abitato fanno capo quattro strade, di cui tre nazionali, conducenti l'ima a Roma, l'altra in Toscana, la terza nelle Marche; la quarta si dirige a Todi. Il fiume Topino scorre lungo le mura di Foligno, dalla parte nord-ovest, mentre una parte delle sue acque, incanalata,