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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza - Italia Centi ale
   Presso Foligno sorse, nel 5G6 di 1 Ionia, un'altra città, che. dal nome del fondatore 0. l'laiiiinio fu detta Forum Fiumani e la cui sede, trovavasi dove è ora la chiesa di San Giovanili l'rofiamma (evidente, corruzione da Forflamma), a circa 3 chilometri, sulla riva destra del Topino. Di questa città vicina è ricordo in Strabene, in Plinio e nell'Itinerario Peutingeriano. Dalle menzioni storiche e dalle testimonianze epigrafiche apprendiamo che il Forum Flaminii fu repubblica comuni con Foligno ed alla dipendenza di questa.
   Caio Flaminio restaurò le mura di Foligno e fece lastricare la via che da lui si disse Flaminia e che già era stata cominciata, a partire da Roma, dal sito genitore. Nel G&3 Foligno si collegò coi Marsi, con varie città umbre, nella guerra sociale a danno dei Romani, per cui rimase inolto*danneggiata da L. P. Catone. Aderì in seguito al partito di Mario, contro la parte sìllana; parteggiò per Pompeo, nel 701', e seguì poi il triumviro Marco Antonio.
   Non abbiamo dopo nessun'altra memoria storica, sino all'epoca barbarica, allorché la città ebbe a patire serii danni per opera di Alarico re dei Visigoti, nel 412; di Genserico re dei Vandali, nel 452; di Attila, l'anno seguente; di Odoacre, nel 47G. Potila se ne rese padrone nel 540; ma fu ricuperata, a favore dell'Impero, da Belisario, quattro anni dopo. Allorché Alboino, re dei Longobardi, occupò l'Umbria, nel 571, e fondò il ducato di Spoleto, vi incluse anche Foligno, mandandovi un giudice e luogotenente a governarla. Luitprando saccheggiò la città e la vicina Forum Flaminii durante la guerra contro il duca spoletino Trasmondo. Gli abitanti di Forum Flaminii, rimasti senza tetto, si rifugiarono a Foligno, accrescendone notevolmente la popolazione. La riedificazione di Foligno avvenne verso la metà del secolo Vili.
   Nuovi danni e rovine le procurarono, nel IX e X secolo, i Saraceni e gli Ungari. Circa l'anno 1100, imperante Federico I, la città fu ampliata mediante l'aggiunta di una contrada suburbana, che si disse Nova civitas Fulginei o Nova civitas Aliatine, da una chiesa dei Benedettini. Sotto il pontificato di Innocenzo III Foligno, unitamente a gran parte del territorio umbro, passò alla dipendenza della Chiesa, e da quel tempo il Ducato spoletino fu governato da un rettore, che inviava un luogotenente per governare Foligno. Nel 1227 la città fu occupata da Corrado Guiscardo, capitano di Federigo II e ne fu fatto signore e la parte guelfa fu discacciata. Ma l'anno seguente, il cardinale Giovanili Colonna, legato di Gregorio IX, alla testa delle milizie della Chiesa, aiutato dai Folignati guelfi che erano stati banditi, a capo dei quali era Trincio di Berardo Trinci, scacciò Corrado e ripose la città sotto il domìnio della Chiesa. Di nuovo Federico II, nel 1235. occupò Foligno, lasciandovi il mentovato Corrado qual suo vicario e prefetto. Ne seguì nuovo attacco ila parte della fazione guelfa che cacciato, per la seconda volta, il vicario imperiale, restituì la città al pontefice Gregorio IX. Ma per breve tempo durò la pace, poiché Federico II entrò, con grandi onori, in Foligno nel 1240 e ne ripartì dopo di averne nominato vicario il conte Tommaso d'Aquino, conte di Acerra ed avo (li San Tommaso, suo capitano generale, e dopo di avere cacciato Trincio di Berardo, capo di parte guelfa. La città fu ritolta agli Imperiali nel giugno del 1254 da Bonifacio Fogliani, lettore pontificio del ducato di Spoleto, aiutato dai Perugini, da Trincio Trinci e da altri Guelfi, e Trincio medesimo venne nominato vicario. La reazione fu allora più violenta che mai. Anastasio di Filippo Anastasi, folignate, subitamente postosi a capo dei Ghibellini, con l'aiuto degli Imperiali, rioccupò la città nel 1204, e la resse col titolo di gonfaloniere di giustizia, sino alla sua morte, avvenuta nel 1288.
   Nel periodo che corse dal 1280 al 1281, sotto il gonfaloniere Anastasi, la città fu abbellita, ampliata e fortificata mercè la costruzione di mura che recinsero tutti i borghi esterni e le contrade dette del Fonte di Cesare, dei Fugilli, di Caslehecchio di Todi e Abbadia.