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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza - Italia Centi ale
   maniera ilei Piaturieeltio. All'altare maggiore era il quadro dell'/Usi/ni/oiie, celebre opera del Piiiinricchio, ora nella Pinacoteca del Vaticano.
   Chiesa di Saul' Crasnio (in via Cavour). — Fu edificata su ruderi clic, secondo alcuni, sono di età romana, secondo altri, datano dall'XI secolo, l'i formata da quadro vele di vòlta, sorretta al centro da un pilastro sul quale rimane traccia di un affrésco clic ricorda la scuola di Margaritone.
   Palazzo Coronale, — Vi è un ricco archivio pubblico, contenente antiche e pregevoli pergamene ed iin codice membranaceo del 1521 con gli Stallili della Fratta. Vi è anche, l'archivio notarile contenente registri dei notai dal 1374 al 1808,
   Casa Saj(lini (via Cibo). — Vi si contiene una pregevole raccolta di circa 10,000 incisioni, alcune delle quali del llure.r, Sadeler, Vandik.
   Casa Mavaielli (nel fóro boario). \i si conserva una rara collezione di ceramiche delle officine di ('iiibbio e di Peruta. Tra i quadri meritano di essere ricordati: alcune tavolette del Pintnriceliio; la Vernine con Gesù benedicente, buon lavoro di Martino Scoen; Cosimo de Medici, maniera del (iherardi; la Vergine che adora Gesù, scuola del barocci; la Vergine che allatta il Bambino, scuola senese del secolo XV ; le tre Grazie, del Gherardi, Due battaglie, del borgognone.
   Umbertide giace in piano, alla sinistra del Tevere che ne lambe le mura. I fabbricati sono, in genere, recenti e belli. L'edifizio più antico è la ròcca, che fu costruita nel XIV secolo. Il territorio è fertile di vino, olio, cereali Vi prospera il commercio di pietra da costruzione, di selce per macine, di argilla ocracea per stoviglie e di legname.
   Nei dintorni possono con interesse visitarsi i castelli medioevali di Civitella Ranieri, conservatissiino all'esterno, di Serra Partucci, di Montalto, di Montecastelli, e le rócche di Remeggio, di Polgeto, di Montacuto, ecc.
   Coli, elett. Città di Castello — Dioc. Perugia, Gubbio e Città di Castello — P2 T. e Str. ferr.
   Montone (2364 ab.). — Cenni storici. Il paese credesi sorto, circa l'anno 800, dalle rovine di sei castelli circonvicini. Altri accertano che fosse fondato nel 1100, dalla famiglia Fortebraccio che ne fu signora. Certo è, che fu antichissimo feudo dei marchesi Bel Monte e che, dopo aver appartenuto ai Perugini, passò nella signoria del celebre condottiero Braccio Fortebraccio e de1 suoi discendenti. Da questi passò ai marchesi Vitelli, vicari perpetui della Santa Sede, la quale destinò poi a governarlo, un chierico di camera. Primo ilei Fortebracci, dei quali è memoria, è Ugolino, nato circa il 1100. I suoi successori furono di parte guelfa e tennero sempre l'alleanza con Perugia. Ebbero aspre contese con gli Olivi di Montone, capi del partito ghibellino, sostenuti dagli Ubaldim della Corda, e Fagiolo Olivi entrò, annata mano, ili Montone, l'anno 1280, e vi uccise il valoroso Fortebraccio Fortebracci colla moglie, fratello e tìgli; ma aneh'egli rimase morto. Dopo la restaurazione, Montone fu capoluogo di governo.
   Palazzo Comunale. — Vi si conservano una iscrizione romana e restì di un bassorilievo marmoreo, aulico. L'archivio è ricco di pregiati documenti, tra i quali quello relativo alla dedizione di Montone a Perugia (1210), varie bolle pontificie, a partire dal 1310; ì libri dei Consigli dal 1551 al 1815; due volumi originali e copie degli Stalliti di Montone (1580) ; e quattro volumi contenenti memorie e privilegi di Montone c segnatamente della famiglia dei Fortebracci, Palazzo Pretorio. — 11 salone delle udienze è decorato di affreschi della scuola degli Zuccaia. 11 Crocifisso, la Madonna e San Giovanni è d'ignoto del secolo XV e reca la data del 1473.
   ( hiesa di San Francesco. — Fu ricostruita sulla line del XIV secolo. La porta d'ingresso fu intagliala da Antonio Beiiciveimi nel 1519. Nell'interno conservasi uno stupendo gonfalone dipinto dal Ronfigli, che vi segnò la data (1482). In allo vedesi Cristo Ira due angeli, la Vergine che accoglie sullo il manto alcuni devoti, San
   Biagio, San Francesco, San Sebastiano a sinistra, e a destra i Santi Gregorio, Nicola da Bari, Antonio da Padova, ecc. In basso è la veduta di Montone. L'altare è lavoralo a pietra, lumeggiata in oro da mano maestra, lavoro che si può dire pregevolissimo. Tra il secondo ed il terzo altare è un bancone da magistrato, lavorato ad intarsio nel 1505.11 primo altare, a sinistra, ha una bella mostra in pietra scolpita, con gli stemmi (l'ariete) della famiglia Fortebracci (1475).
   Chiesa di San Fedele. — La Sacra Famiglia che vedesi nel primo altare, a sinistra, è ima copia dal Poussin. La tavola ad olio dell aitar maggiore, avente al centro \'Annunciazione della Vergine, è dei pittori Tommaso da Cortona e Vittore Girello.
   Chiesa del Sacramento — La Cena del Be-denlore, su tavola, all'aliare maggiore, è opera del Calvari (1011). Nella sacrestia conservasi mi bel calice lavorato a cesello ed ornalo di nielli, opera del 1549.