Mandamenti e Cornimi del Circondario di l'erugia
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i Turchi; Arniinio Cori clic fu a'servigi di Francia, della Chiesa, di Venezia; Frate Raniero, domenicano, insigne matematico del secolo XV. Nelle lettere emerse pure Massarello da Todi, della nobile famiglia dei conti di Cohliinezzo, contemporaneo di (ìuittone d'Arezzo, di Guido Cavalcanti e del Guinicelli; Angelo ila Todi, di cui fu anche discepolo il Landino; Antonio Pasini, rinomato grecista e filologo; Vincenzo Caroccio, distinto giureconsulto. Nelle arti belle emersero Andrea ed Antonio Polinori, pittori; Pietro da Todi, scultore, clic lavorò nel duomo di Orvieto. Il prete Giuliano, esperto nell'arte di colorare i vetri, clic pure lavorò in Orvieto.
Bibliografia. — Cori Arniinio, Xoticie storiche delia città di Todi, ecc. Todi 1812. — Dorio Duratile, littoria dell'origine degli Atti di Todi e Foligno, ecc. Foligno 1G4S. — l'ossevino G. Lì., Ottave in loda della città di Todi, ecc. — Leonii Lorenzo, Memorie storiche di Todi. Todi 1856.
Coli, elett. Todi — Dioc. Todi — P2 T.
Baschi (5233 ab.). — Cenni storici. Scarsissime sono le notizie che abbiamo di questa terra. È certo che è di origine medioevale, la quale si fa risalire al secolo IX, allorché vi si stabilì un figlio del duca di Guascogna che seguì in Italia Carlo Magno.
Il paese, che conta buon numero di bei fabbricati, giace, sulla sponda sinistra del Tevere, a 19 chilometri da Todi. Una bella cinta circonda l'abitato, cui è annesso un grazioso sobborgo. Notevole è la chiesa di San Niccolò, interamente costruita in pietra e lasciata senza intonaco all'interno. La data 1523, che leggesi nel battistero, può forse attribuirsi a tutto l'edilizio. Nel secondo altare, parete sinistra, è un bel trittico a tempera, con figure su fondo d'oro, rappresentante l'Incoronazione della Vergine, San Niccolò ed altri Santi: è opera di autore incerto, del XV secolo. Nella sacrestia conservasi una croce parrocchiale di argento, cesellata e sbalzata, adorna di figure di Santi, a bassorilievo, buon lavoro del XVI secolo.
A Pantanelli, presso Baschi, e la chiosa della SS. Annunziata, il cui ingresso è superiormente decorato con un affresco rappresentante Annunciazione della Vergine, lavoro del Pinturicchio ; ma assai deperito.
11 territorio produce grano, olio, vino, ghiande e legname.
Coli, elett. Todi — Dioc. Todi — P2 ivi, T. e Str. ferr. a Castiglione Teverina.
Collazzone (27GG ab.). — Cenni storici. Il nome del Comune si fa comunemente derivare da Attone, ossia Azzone, potente signore del X secolo, discendente da Ildebrando, duca di Spoleto. Nel 1250 fu venduto a Todi ed ebbe sotto (U se varie castella. Fu distrutto nel 1314 durante la guerra tra i Perugini ed i Todini. Nel 13G2 il Comune di Perugia mandò un castellano nel forte di Collazzone.
L'abitato è cinto di mura e non molto lungi da esso, in aperta campagna, sono alcuni antichi ruderi, creduti appartenere al tempio di Ercole, della quale divinità fu trovata ivi una statua, nel 173G. Il castello sorge su di un colle, presso la sponda sinistra del Tevere. Il territorio produce, in abbondanza, grano, vino, pascoli e legna da ardere.
Coli, elett. Todi — Dioc. Todi e Perugia — P3.
Fratta Todina (1372 ab.). — Cenni storici. Alcuni scrittori pretendono che il moderno villaggio sia sórto sulle rovine dell'antica Tudernum, di cui parla Plinio, e che devastato dai Goti, fosse poi ricostruito, nel 1231, in un terreno di proprietà della Mensa vescovile di Todi, donde derivò il nome che riscontrasi in diversi documenti, di Fracla Episcopi. Nel 1331 passò sotto la protezione dei Fiorentini e sotto questa Repubblica rimase sino all'anno 1113, allorché se ne rese padrone Braccio Fortebraccio che la fortificò e la cinse di mura. In questa ròcca furono rinchiusi, nel 141G, Carlo Malatesta da Riniini e diversi capitani ch'erano con lui, presi in battaglia sotto Perugia. Indi la terra si resse da sè, indipendente, sino al 1452, in cui Niccolò V la pose all'immediata dipendenza di Todi, e quindi fece sempre parte dello Stato della Chiesa, seguendo le sorti degli altri Comuni dell'Umbria.
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