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Parte Terza - Italia Centi ale
affreschi «lei Barbiani c della sua scuola, rappre- Santi. La cappella della Madonna è decorata con Stillanti il Presepia, VAnmmziazioue, San l>'rau- uno stupendo affresco, guasto in gran parie, che ùesco da Paola, Salila llurbara, le Marie al Cai- attribuiscasi geuenilrncrilcaH'AIuiino od a qualche
vario, Santa Elem, San Fortunato e varii altri suo più valente scolaro. «
Fra gli edilizi profani di Todi, meritano speciale menzione i seguenti.
l'alatzo dei Priori e Comunale. — Occupano il lato sud-est della piazza maggiore ed ambedue furono cretti nel XIII secolo. Oggi sono congiunti con una scala comune, mentre per I addietro erano divisi da breve spazio. Il palazzo dei Priori aveva un portico terreno ed il suo carattere architettonico è più severo e di stile più semplice che non il palazzo del Connine. Sulle pareti di quello dei Priori sono infisse una lapide romana ed una medioevale riferibile alla pace stabilita fra i cittadini dì Todi nel 12G7. Sopra l'epigrafe è scolpita, a tutto rilievo, l'aquila todina.
Nel palazzo Comunale è stata istituita in questi ultimi tempi una Pinacoteca. Primeggia, tra le opere raccoltevi, una grande tavola a tempera, con cornice architettala c scomparii pure dipinti La tavola centrale rappresenta YIncoronazione della Vergine e il tutto è dovuto al pennello di Giovanni Spagna che vi segnò la data m. d.xi. Sono altresì notevoli due altre tavole a tempra (San Fortunato e San Francesco) di scuola del XV secolo, San Bernardino da Feltro, tavola dello Spagna; ed un Presepe, di scuola veneta.
Fonte Cornabecchi — Fu fatta costruire nel 1311 dal vicario imperiale Giacomo di Pietro dei
Cornabecchi, bolognese, ed ora non ne rimane che un piccolo portico, sostenuto da sette colonne, con ricchi capitelli. La vòlta è già da tempo crollata.
Palazzo degli Alti — È costruito in laterizi, con decorazioni ni travertino. Fu fatto erigere, come attesta la scritta, da Viviano Atti, nel 1552. Un cornicione, di belle e grandiose, lìnee, corona l'edilìzio.
Palazzo del Podestà. — Fu comincialo a fabbricare nel 1293 e vi risiedettero i Priori del Popolo, il Capitano di G uerra ed anche i Protettori della città, quando questa era libera. Sotto Gregorio XI divenne abitazione del Cardinale Commissario ed il palazzo fu indi chiamato anche Apostolico. Una lapide infissa nel lato nord ricorda alcuni restauri fatti all'edilìzio sotto Leone X, il quale, assegnò una certa entrata per le opere di mantenimento. Presso la torre, nel lato nord, 6 una grande aquila di bronzo, clic posa le zampe su due mensole, lavoro del secolo XIV. Nell'interno, in una sala corrispondente sulla piazza minore, conservasi un affresco rappresentante Gesù in alto di benedire, sostenuto dalla Vergine, pittura attribuita alla scuola dello Spagna.
Come abbiamo dotto in principio, la città sorge in vetta ad elevato colle, di guisa che la parte più alta non è accessibile alle vetture. Le strade sono peraltro assai comode e ben selciate con pietra detta tuisso, e belle fabbriche e ragguardevoli palazzi, tra i quali, quelli Prosperi, Ercolani, Pierozzi. Francisci, dei Fredi, le fiancheggiano.
11 territorio è fertile dì olio, vino, frutta, e nel piano si coltiva con buon risultato il lino e la canapa e vi si seminano il grano, granturco, le biade. Le sorgenti minerali di Monte Orsolo,,sono assai rinomate ed efficacissime in varie infermità. L'una, calda, abbonda di parti solfuree; la fredda è specialmente indicata per malattie croniche. Nel territorio sono altresì cave di travertino, di tufo giallastro, pozzolana, lignite e, secondo alcuni, anche di argento, al quale riguardo però non si hanno notizie positive. L'argilla, pei lavori di ceramica, è di buona qualità. L'industria dell'allevamento del bestiame è assai prospera e se ne fa grosso traffico e rinomate sono le fiere che si tengono sedici volte all'anno e quelle settimanali del sabato.
Uomini illustri. — Todi diede i natali a diversi uomini illustri. Vuoisi in prima ricordare il celebre frate Jacopo Benedetti, noto col nome di Fra Jacopone da Todi, uno dei più antichi rimatori e perfezionatori della nostra lingua, cui viene attribuito l'inno dello Stabat Metter ; San Martino I, papa, ricco e nobile todiuo; i cardinali Raniero di Castelvecchio, Matteo d'Vcquasparta, Azzone, Teodino e Francesco, usciti dalla potente famiglia degli Atti, che signoreggiò Todi e vari luoghi circonvicini.
Bernardino da Todi, strenuo capitano d'arine per la Repubblica di Firenze, nella guerra contro i Sanesi; Bartolomeo Alviano, duce delle armate della Chiesa e della Repubblica veneta; Polidoro Udrai uzzi che, combattendo sotto Carlo V, morì nella battaglia di Pavia; Antonio Monternarie che nel 15G5 si distinse nella guerra contro