Mandamenti e Cornimi del Circondario di l'erugia 01
risentì le conseguenze per la guerra del duca di l'arnia, pur rimanendo fedele a Roma. Nel 1S09, sotto il regime francese, 'l'odi fu capo di circondario, con sotto-prefettura dipendente da Spoleto, del dipartimento del Trasimeno, e nel 1S11>, alla rìpristinazione del governo pontificio, vi fu stabilito il governo distrettuale di primo ordine. Alla line, nel 1SG0 passò, insieme a tutte le città umbre, sotto il regno di \ ittorio Emanuele li.
La città sorgo su di alto colle, a 147 metri sul livello del mare, presso la sponda sinistra del Tevere, a circa 10 chilometri da Perugia e 28 da Spoleto.
Todi è come un aggregato di tre città successivamente edificate e ciascuna epoca u ha lasciato l'impronta del suo passaggio. La primitiva città, umbro-etnisca, sorgeva sulla vetta del monte e di questa ancora ammirasi la robusta fortifica/ione, consistente ni una cinta costruita con parallelepipedi di travertino, a zone regolari.
V questa primitiva città, i coloni romani aggiunsero altre fabbriche, anch'esse protette da una seconda cinta, la quale per quasi un terzo ha ampliata la prima cinta. V questa seconda, la città nuova ha addossato le sue casipole, molte delle quali oggi ramate ; iliache attestano della popolazione e della prosperità che la terra ebbe in passato. Le tre città, oud'è composta l'odierna Todi, 11011 sono Luna dall'altra dispartite; ma una congiunta, ftisa colilaItra j e spesso vedesi, tra i ciottoli delle costruzioni moderne, giganteggiare alcun blocco rimosso dalle mura etnische. Reca meraviglia il pensare da quanta distanza dovettero i prischi todini trasportar i massi di travertino che servir dovevano per le mura della città; poiché i monti donde li estraevano sono lontani 11011 meno di dieci miglia. Le mura di l'odi sono simili a quelle etnische di Arezzo, di Cortona, di ITesole, di Volterra. Le pietre sono così egregiamente tagliate e squadrate, che aderiscono quasi fossero di 1111 sol pezzo e- la superficie è con tanta cura levigata che appena se ne conoscono le giunture. Meraviglioso è poi uno Sperone, lungo 50 inetri, che dipartendosi dal primo recinto superiore, là dove certamente era l'acropoli, serve a sostenerne la spinta.
Altri avanzi etruschi rimangono in Todi, e basterà ricordare alcune grosse colonne di travertino, rinvenute verso il 1800, nella cantina della casa Cocchi. La cantina stessa ed altre vicine poggiano sopra 1111 tratto delle mura etnische. Anche l'arco che vedesi nella via. la quale dal borgo (Jlpiano conduce alla pubblica piazza, è stato costruito con materiali tolti a costruzioni etrusche. Dei tempi romani, oltre la ricordata seconda cinta, restano gli avanzi di un teatro, riconosciuti nella via Cesia, sotto la casa Gentili, e di un anfiteatro, esistenti in un orto della parrocchia di San Nicolò. Nella \ ia del Colle e sotto il palazzo Cicchitelli conservatisi traccie di bagni, con pavimenti a mosaico.
Sotto la piazza del Duomo 'rimangono 1 muri di una vasta piscina, il cui Iato pai esteso si dirige da nord a sud, ed è divisa in otto grandi ambienti, a guisa di sale, con fori di comunicazione per l'acqua.
Vll'est della città, in corrispondenza della cinta etnisca, è 1111 muro di sostruzione ad mia platea decorata con grandiose linee architettoniche, e con quattro niechioiii, sopra i quali ricorre una ricca trabeazione. Sotto l'ultimo ìiiccliione di destra fu scoperto un pavimento a mosaico ed una conduttura per le acque. Innumerevoli poi sono le iscrizioni dell'età romana che seopronsi in Todi e nelle sue vicinanze, e di grande importanza, per l'arte, sono gli oggetti etruschi che si estraggono dalle necropoli tudertine. Basterà ricordare la celebre statua 111 bronzo, di Mai te, oggi nel Museo etrusco del Vaticano, e l'insigne tomba della sacerdotessa, contenente pregevoli oreficerie, bronzi e vasi, scopetta nel ISSO, in contrada la l'eschieru, e che acquistata dal Governo, ammirasi oggi nel Museo siiburbano di villa Giulia, a Roma.
Il principale edilizio sacro di Todi è il
Pmmio (Medicato alla Santissima Annunziala). -— Fu creilo nel scado XI ed in gran parie fu rinnovato Ira i secoli XIV e .XV. V quest'epoca
appartiene la fronte principale, di liella e solida costruzioni'. Ma gli ornamenti più notevoli mio quelli die decorano l'ingresso della navata cen-