80
Parte Terza - Italia Centi ale
(Pnocor., B. 0., ii, 10, 13). Nelle invasioni dei barbari, soggiacque agli stessi destini Ielle altre citta italiane; ma narrano le cronache fosse Todi risparmiata da stragi c da incendi mercè le cure e lo zelo di San Fortunato, vescovo della città. Di tal fatto è. anche oggi memoria nella solennità che compiesi il 30 giugno di ciascun anno, facendosene espressa menzione nei divini uffizi. Nel 552 Narsete riportò presso Todi la vittoria contro i Goti, e Totila vi perde la vita. L'esarca ili Ravenna, Romano, occupò la città, nel 5SX), unitamente ad altri luoghi del ducato romano e dall'esarca passò poi in potere dei Longobardi e fu piti volte contesa da questi duchi, fi pontefice Gregorio II, dopo di aver, nel 72G, scomunicato Leone III lTsaurfeo ed assolti gli Italiani dal vincolo di giuramento e dai tributi a Leone, sottopose alla potestà della Chiesa i] ducato romano e quindi Todi. Alcune controversie ebbero luogo tra Desiderio, re dei Longobardi e papa Paolo I, circa i contini del territorio todino; ma si composero nel 757. L'atto del placito solenne si rogò da I'ascasio, diacono della chiesa todina e si conserva in quell'archivio, e nel 1773 fu pubblicato in Roma.
Nel 773, ad istanza di papa Adriano I, Carlo Magno vinse Desiderio che ambiva impossessarsi di Roma e del suo Stato e così, dando fine al Regno longobardo, confermò ed ampliò il potere temporale della Chiesa e Ludovico I, succeduto a Carlo Magno, confermò a Pasquale I, nell'anno 817, il dominio temporale, Roma, cioè, col suo ducato e territori; e la Tuscia, (in seguito Patrimonio) con le città di Poliinarzo, Todi, Perugia, ecc.
Papa Silvestro II fu in Todi nel 1002, unitamente all'imperatore Ottone III e vi celebrarono l'I Natale. Nel di seguente, alla presenza dell'imperatore, Silvestro vi teline un concilio di vari vescovi italiani ed alcuni germanici e decisero della controversia tra Tangmaro ed il proprio vescovo
Nel secolo XI, Todi, seguendo l'andamento generale delle cose d'Italia, si resse a libero reggimento e nominò al suo governo due consoli che ne curarono l'aiiunini-strazione e la giustizia. Nel 1051-, scoppiata la guerra tra Perugia ed Assisi, in favore di questa si schierarono i Folignati ed i Todi ni ed Assisi, toltasi dalla dipendenza della Chiesa e datasi all'imperatore, ebbe fautori quei di Foligno e di Todi. Ne successero stragi ed aspri conflitti. Due anni dopo gli Assisiani, i Todini ed i Folignati, uniti e d'accordo, mossero contro Orvieto, sotto pretesto di confini del territorio, presso la montagna. Gli Orvietani con forte nerbo di milizie mossero loro incontro e si avviarono verso Marseiano, in quel tempo dei conti di Borgogna, i quali con l'aiuto di Perugia entrarono in Todi e dopo di averla posta a ferro e fuoco, si ritirano nei proprii dominii.
Verso la line del secolo XI, Todi fu dominata dalla celebre contessa Matilde. Nel secolo seguente la città, al pari che le altre italiane, fu lacerata dalle fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Federico I ed Enrico VI, avendo occupato il ducato di Spoleto e la contea di Assisi, si impadronirono anche di Todi. Ma Innocenzo III, nel 1198, ebbe in animo di ricuperare quanto dai detti imperatori era stato tolto e che ancor tenevasi dai capitani di Enrico VI. Riuscì non solo nell'intento, ina nell'istesso anno si recò in quei dominii; ed a Todi si ferino particolarmente, confermando la sua giurisdizione, ricevendo il giuramento dai baroni, e consacrò anche alcuni altari delle chiese, e l'autorità somma fu data a due consoli. Ma, non potendo questi disimpegnare affari così disparati e molteplici, fu eletto un podestà, per le materie giudiziarie, e fu formato un corpo (li cittadini, detti i decemviri, per gli affari amministrativi.
Nel 1208 la vicina citta ili Amelia, e nel 1224 Terni si assoggettarono al dominio di Todi, pagando un annuo tributo ili vassallaggio. Inoltre Todi, che aveva assai potere nel farsi temere e rispettare, sottomise al suo dominio, nel 1220, la terra di Giove, nel 1234 il castro di Messenano, e nel 1250 Firenzola.
Federico II si impadronì di Todi, usurpandola alla Chiesa. Nel 1264 la città accolse Urbano IV, reduce da Orvieto, ove aveva istituita la solennità del Corpus Uomini, Ivi