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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Perugia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1893, pagine 354

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza - Italia Centi ale
   Cartaginesi; altri invece dicono che questo borgo servì di rifugio ai Romani dopo la tremenda battaglia. Nel 917 Berengario 1 confermò il dominio di questo feudo al marchese Uguccione 11 Bourbon del Monte e, nel 107:», vi morì San Giovanni Gualberto, fondatore dei monaci eli Valloinbrosa. (ìli Aretini saccheggiarono ed arsero la terra nel 1334, la quale venni! poi restaurata nel 1896. Gli abitanti fecero resistenza ad oltranza all'esercito dei Fiorentini nel 1479. Altri saccheggi e guasti ebbe a patire Passiguano negli anni 1522 e 1527; infine maggiori danni produssero le acque del Trasimeno nel 1600.
   11 paese giace sulla sponda nord-est del lago, tra questo e le pendici dei monti di Cortona. Nella chiesa di San Bernardino si conserva una croce parrocchiale di metallo, finita a cesello, un tempo fregiata di smalti. Un'iscrizione che vi è incisa insegna che Lodovico di Giovanni, pievano di San Cristoforo, la fece fare nel 1463.
   Interessante a vedersi è la chiesa della Madonna dell'Olivo, in vicinanza del paese, costruita nel XVI secolo. L'interno contiene scolture di Manetta Radio, cortonese, di Ascanio da Cortona e pitture varie, tra le quali un notevolissimo affresco rappresentante Maria con Gesù in trono, attribuito al Ronfigli, ed altre pitture del Cibimi (San Carlo Borromeo), di Virgilio Nucci (la Vergine in trono con Gesù, San Nicola e San Francesco), del Salvini (y Annunciazione).
   È pure nei dintorni la chiesa di San Cristoforo, con buoni affreschi sulle pareti, eseguiti da seguaci della scuola di Giotto. A metà strada, per chi viene da Magione, incontrasi il casale Torncella, antico fondo dei Montesperelli, rivendicato a Perugia nei primi anni del XV secolo dal re Ladislao (fìgg. 47-48).
   1 prodotti naturali del territorio sono il grano, il granturco, i legumi, l'olio, il vino e pascoli. Vi si esercita anche, e con vantaggio, la pesca.
   Coli, elett. Perugia I — Dioc. Perugia — P2 T, e Str. ferr,
   Tuoro (2837 ab.). — Cenni storici. Quantunque non se ne conoscano le origini, pure il luogo ò celebre nella storia, per appartenere a questo territorio la contrada ove avvenne la memoranda e terribile sconfitta data da Annibale alle armi romane, nel 217 uà . Cristo. Le circostanze di questa battaglia sono assai bene riferite dagli antichi scrittori e ben si conciliano con le località ove il grande avvenimento si svolse. Annibale, dopo d'aver superato gli Apemiini e dopo aver effettuata la faticosa marcia attraverso le paludi etnische, pose campo nei dintorni di Fiesole (Polibio, in, 80, 82). II console Flaminio era intanto con la sua armata ad Arezzo ed Annibale, che aveva in animo di attirarlo in una battaglia generale, s'incamminò lungo la valle dell'Arno e passando a breve distanza dall'accampamento romano, raggiunse la strada che conduceva a Roma, dopo d'aver saccheggiate le contrade che attraversava. Flaminio precipitosamente levò il campo e segui rannata cartaginese. Annibale aveva intanto già sorpassata Cortona e si avanzava verso la sponda nord del Trasimeno, allorché sentendo glie Flaminio lo seguiva, stabilì di fermarsi e ili profittare della forte posizione in cui trovavasi (Poliiì., m, 82; Livi, xxn, 4). I colli che stendonsi da Cortona al lago, chiamati da Livio Montes Cortonenses, ora denominati Monte Giialandro, discendono sino alla spiaggia, o almeno sino alle piccole paludi che contornano il lago medesimo, nel punto nord-est, ove ora sorge un villaggio con una torre circolare, chiamato Bmjhetto. Le falde di questi colli separano completamente il bacino del lago dalla pianura incontro Cortona. Tra il lago ed il monte Gualandro e una piccola pianura, o valle, che fu teatro della battaglia. Giunto sul punto più elevato della moderna strada il viaggiatore lui una veduta parziale della fatale pianura che gli appare poi interamente alla vista appena discende la falda del Gualandro. Egli trovasi subito ai una valli-cella, chiusa a sinistra ed incontro e dietro ò il Gualandro che si distende a semicerchio. Questa posizione può congetturarsi dalla pianura di Cortona; ma non appare così completamente chiusa se non a chi è bene inoltrato nei colli. Conosciute queste