Mandamenti e Cornimi del Circondario di l'erugia
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Galtapone, autore ilei più insigni monumenti eugubini, come sopra vedemmo; Guido di Pahneruecio, insigne pittore; Martino di Nello, suo discepolo; il Nucci, il Damiani ed altri molti.
BIBLIOGRAFIA. — Heposati R., Delia zecca di Gubbio e delle gatta de' Conti e Duchi di Urbino. Hologna 177-2-73. — Sarlius M., De Mpiscoph h'ityubiiiis. Praeeedit de Cìcilute et Ecclesia Eugubina 'diir scrtutio. Pisauri 1755. — Oderigi Lucarelli, Memorie e Guida storica di Gubbio. Città ili Castello I8b8.
Coli, elett. Foligno — Dioc. Gubbio e Perugia — P'J T. e Str. ferr.
Dintorni di Gubbio.
Molti notevoli editizi sono disseminati nei dintorni di Gubbio; ma non potendo toccare, sia pur brevemente, di ognuno di essi, ci limiteremo ad indicare i più interessanti, sia peri arte, sia pei ricordi storici; ed in primo luogo dobbiamo ricordare gli
Avanzi del Teatro Romano (fuori di porta Trasimeno). — Questi grandiosi avanzi, di costruzione massiccia, a grandi blocchi ih pietra locale, dimostrano chiaramente che la costruzione del teatro rimonta alla fine dei tempi repubblicani. Negli scavi, eseguitivi l'anno 1813, si rinvenne un'iscrizione (oggi nel palazzo dei Consoli), dalla quale apprendiamo che il teatro fu restaurato da Gneo Satrio Rufo, ai tempi d'Augusto. Discretamente conservate sono la cavea e la scena. Quella è sorretta da robusta vòlta ed è appoggiata, nel recinto esterno, a due ordini di arcate, con un diametro complessivo di metri 70. 11 diametro dell'orchestra è di metri 23.33, il proscenio ha pavimento di finissimo mosaico e misura metri 45 di lunghezza. La scena fu ricostruita all'età auguste» ed è decorata con belle colonne d'ordine ionico e parte d'ordine corìnzio. Il retroscena consta di una galleria lunga circa 23 metri, la quale inette capo a due piccoli vestiboli. 11 teatro meriterebbe d'essere interamente scavato, ed allora, con maggior precisione, potrebbesi farne uno studio illustrativo. Alcuni scavi vi si tentarono, nel 1789, dal Ranghiasci, e fu allora che si dissotterrò la gradinata, l'orchestra e lo altre parti su descritte. Si trovarono allora anche statue, mosaici, monete. Scavi ulteriori si eseguirono negli anni 1802-03.
Fuori la detta porta Trasimeno vedonsi, quasi di fronte all'Ospedale, alcuni antichi ruderi, che vani scrittori eugubini ritennero spettare alle 'L'enne romane.
Presso il teatro, sul fianco sinistro delta via comunale di Castiglione, osservasi un cospicuo mausoleo, chiamato dagli scrittori: Sepolcro di Pomponio Crocino; ma senza veruna autorità storica. Oggi non conservasi che l'ossatura, o nucleo del sepolcro, solidamente costruito e che elevasi per metri 9 dal suolo. All'interno è la cella sepolcrale, coperta da solida vòlta di pietra, lavorata a scalpello o decorata con elegante cornicione d'ordine etrusco.
Feo ni Porta Roìiaxa, — A4 chilometri ò la villa Degola, già feudo dei conti di Mtìolo, ridotto, verso la metà del XVI secolo, a villa del cardinale Piegoso. A chilometri 8 è il castello di Colmollaro, appartenuto a Rosone Raflàelli, e quivi vuoisi fosse ospitato Dante Alighieri. L'ingresso e la sala maggiore conservano il primitivo stile architettonico, con il cantino in pietra, del secolo XIII, e gli infissi in legno, fregiati dello stemma dei Raffaelli. Prossima èia chiesa di Sant'Agostino. Imi costruita,insieme al convento, nel XIII secolo. Vi eseguirono pitture Ottaviano Nelli e Gentile da Fabriano. L'interno è ad una navata, con archi acuti. Gli affreschi dell'abside, rappresentanti Cripto in atto di benedire, i simboli detjli l'Jmngelistl, le Storie della vita di Sant'Agostino e di Santa Monica, sono della scuola del Nelli.
Fuòri Pohta Ixgi.va. — La denominazione viene dal monte Ingino, in vetta al quale trovasi la chiesa di Sant'Ubaldo. Fu questa costruita verso la metà del XIII secolo e vi fu collocato il corpo di S. Ubaldo, protettore e vescovo di Gubbio. La chiesa fu restaurata nel 1513 e vi fu aggiunto il convento. L'urna, racchiudente Sant'Ubaldo, è lavoro
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