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Parte Terza - Italia Centi ale
poi anche parte del ducato longobardo di Spoleto e forse di quello ili Perugia; ina per lo piu soggiacque alla dominazione greca, insieme alle altre città della Pentapoli, lincile rimase definitivamente all'ini pero. Distrutto per opera di Carlo, re dei Franchi, il regno dei Longobardi (771), venendo donate, da Carlo al Papa, l'Esarcato e le due Pentapoli, Gubbio fece parte di questa famosa donazione, fonte di interminabili ed odiose discussioni, ancor oggi vive ed accese.
Nella primavera dell'anno 800, Carlomagno, reduce da Roma, si fermò un giorno a Gubbio e prese la città sotto la sua protezione.
Nel secolo X Gubbio fu in gran parte distrutta dagli Ungari e poscia ricostruita, nell'area attuale, dagli stessi cittadini. Nel secolo XI devesi credere avvenuta a Gubbio la completa trasformazione a libero Comune e forse la creazione, se 11011 ancora del Magistrato consolare, almeno dei Vicecomites 0 Giudici ordinari dei liberi che ricevevano direttamente l'investitura nel nome dell'imperatore. La lotta coi feudatari e coi vescovi proseguì, senza dubbio, anche in questo secolo; ina il popolo si avviava già alla Conquista dei Consigli «pubblicani, palladio di libertà. Nulla sappiamo di Gubbio all'epoca della lotta nazionale tra Arduino ed Enrico II; ina documenti sincroni fanno supporre che la città nel 1037 facesse parte dell'impero di Corrado il Salico, essendo compresa, con Perugia e Todi, nella marca di Ferino. Sorsero anche qui. 111 quest'epoca, le fazioni dei ghibellini e dei guelfi, e la città nel 10G5, alleata con Perugia ed Orvieto, ebbe a sostenere la sua pi ima guerra municipale contro le città ghibelline di Todi, Foligno ed Amelia.
Nel 1080 Gubbio, assieme con Perugia, aiutò Firenze stretta d'assedio da Enrico IV; e nel 1091, sempre alleata di Perugia, Orvieto, Spoleto, sostenne guerra contro le città del partito imperiale. Nel 109G mandò all'impresa di Terra Santa mille crociati, dei quali fu duce Girolamo Gabrielli, stimato molto da Goffredo di Buglioni. Luogotenenti del Gabrielli furono Matteo conte d'Alfiolo, Pietro Panfili, Bainone di Vallapone, Rinaldo dì Coccorano ed Ardego Bentivogli.
Sul principio del XII secolo sembra che in Gubbio prevalesse il partito imperiale e Vuoisi che durante la permanenza di Giovanni da Gubbio, cardinale, legato dell'Umbria, prendesse assetto definitivo l'ordinamento municipale. Nel 1138 Gubbio si dichiarò nuovamente per l'imperatore Corrado di Svevia, e v erso questo tempo, vivente il santo vescovo Ubaldo, salita 111 potenza, riportò memorabili vittorie sull'esercito di ben undici città, collegate ai suoi danni, e che l'avevano stretta di assedio. La causa di questa invasione, che per poco 11011 mise in pericolo l'esistenza stessa della nostra città, devesi ritenere, in parte, la gelosia dei vicini Comuni; liKl Sopratutto la ribellione dei conti di Fossato e di Valmarcola, i quali seppero sollevare, a diinno di Gubbio, Perugia, Spoleto, Fabriano, Assisi, Città di Castello, Cagli, Bettona, Urbino e Sassoferrato.
Nello stesso anno, Federico Barbarossa, inferocito per la resistenza incontrata sotto le mura di Spoleto, fu indotto dai fuorusciti Eugubini, e forse dai suddetti conti dì Fossato e di Valmarcola, a muovere il suo esercito contro Gubbio. 11 vescovo Ubaldo ed 1 consoli della città si fecero allora incontro all'imperatore (1155), condussero si bene la missione loro affidata, che Federico abbandonò l'idea di assediare Gubbio e rimandò gli ambasciatori stessi colmi di doni. In seguito, nel 11G3, Rinaldo arcivescovo di Colonia, rilasciava a Gubbio, a nome del Barbarossa, 1111 privilegio perchè era rimasta fedele alla causa imperiale. Nel 1113 sostenne una guerra con Perugia colla quale strinse poi amicizia. Gli antichi privilegi furono riconfermati da Enrico \l nel 1191. Innocenzo 11 tenue la città in suo dominio; ina poco dopo tornò alla devozione dell impero e nel 1211 Ottone IV emanò altro diploma in suo favore.
Intanto, nel 1203, Gubbio ebbe il suo primo magistrato, il podestà, e cominciò allora la vera grandezza comunale della città. In questi tempi vicende varie e guerre a guerre si succedettero dal '1^35 al 12GJ, ed 111 questo ultimo anno Urbano IV, con