Mandamenti e Cornimi del Circondario di l'erugia 01
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scuola del Perugino. A destra la Deposizione, di Alessandro Kor/.ori, aretino (firmata 1508).
NeH'Uralorio della Concezione conservasi un altorilievo, in terracotta verniciata, della scuola dei Della Robbia, rappresentante hMadonna col Bambina.
tare a destra è la Deposizione della Croce, tavola ad olio, del Pomarancio. Nella crociera a destra vedesi la Madonna col Bambino, con contorno di frutta e teste di angeli, lavoro in terracotta verniciata, dei Della Robbia. A sinistra del coro: la Maihnna col Bambino e vari Sanli, pittura della
Nella facciata di una casa, entro l'abitato, legge si l'epigrafe:
questo umile ostello accolse nel luglio 1849 giuseppe garibaldi e la sua an'.nita oggi 0 agosto 1882 il municipio di citerna a spese proprie e collatizie pone questa memoria e non aggiunge parola per nulla togliere all'eloquenza di tanto ricordo
Nei dintorni sono da vedere la chiesa dei Minori Osservanti, contenente una Crocifissione, del Pomarancio, tavola all'aitar maggiore, col nome del committente Cianus Peti i .1 ft'ozii, mdlxx. Sulla porta del refettorio è una Testa di Angelo, della maniera di Pier della Francesca. Sotto al paese, su di una collinetta, in amena posizione, è la bella villa, detta Giardino, di proprietà della nobile famiglia Carleschi-Torriani-Tavanti.
Nel colle detto delle Fclcair, stette Garibaldi tre giorni, reduce da Roma, nel 1849, albergando nella modesta capanna, ove oggi sorge il monumento, in forma di guglia, eretto dai Citernesi nel l8si. Da una parte della guglia si legge:
condottiero dei vinti
nel 1849
vincitori più tardi quivi ristette contendendo alla morte e alla nemica viltà la compagna nella fortunosa vicenda
Dall'altro lato è inciso:
l episodio doloflOSO dell'odissea pietosissima religione di popolo
citerna oggi G agosto IS'^2
Prodotti naturali sono: cereali, vino e tabacco. Vi prospera l'allevamento del bestiame e l'industria della bachicultura.
Coli, elett. Città di Castello — Dioc. Città di Castello — P2 T. e Str. ferr.
San Giustino (511-2 ab.). — Cenni storici. La prima menzione se ne trova in alcuni documenti del IX secolo, dai quali rilevasi che il feudo apparteneva alla chiesa di Arezzo. Nel 12G5 s riedificarono le muraglie cadenti del castello. Nel 1ÌÌ93 il palazzo di San Giustino passò in proprietà di Pierleone di Silvestro Dotti da Borgo Sause-polcro, cui fu ceduto dal Comune di Città di Castello. Questo fece compiere le opere di difesa della rocca, circa l'anno 1480, allo scopo di porre un altro freno ai nemici che avessero invaso la pianura tiberina; quindi nel 14-82 i Dotti venderono le ragioni che avevano su quel feudo. Dieci anni dopo il castello passò ili consegna a Niccolò Bufaliiri, a condizione che questi si obbligasse a compiere le opere di difesa, sotto la direzione di Giovanni Vitelli, ed a tenervi ini commissario e soldati, in caso di guerra.
Mai lJufalini ottennero invece dal Papa il castello in feudo; il che fu talmente male sentito da quelli di Città di Castello, che ne fu revocata la donazione. Finalmente,