Mandamenti e Comuni del Circondano di Prosinone
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L'aiutato giaco sopra 1111 collo esposto a est e, veduto dall'alto, ha l'aspetto di ini triangolo, con case disposte a Jile regolari una sopra l'altra. l)a lontano si presenta pittoresco e pulito, ma 1 alterno 11011 corrisponde e le vie sono assai scoscese. 11 clima è però mite e molto estesa la prospettiva nella valle del Sacco. Due sono le chiese in l'atrica: una sacra a San Pietro, l'altra, di buon disegno, a San Giovanili Battista con un quadro del Della Piccola, rappresentante il Santo che battezza Gesù. Sulla piazza del Municipio sgorga una bella fonte che ha le sorgenti nel vicino monte Cacume (llliC in.) nei Lepini. Sull'alto del paese veggonsi 1 ruderi di una rócca niedievica della famiglia Conti, e,lontano circa un chilometro, un grandioso palazzo, edificato dai Colonna nel secolo \\ 11. Ospedale; frutta, cereali, castagne.
Coli, elett. Cecauro — Dioc. Ferentino — P2 T.
Villa Santo Stefano (1265 ab.). — Cenni storici. Vuoisi un paese antichissimo, nei cui dintorni Métabo, re dei Volsci, recavasi a diporto. Sette, volte sarebbe stato distrutto dai Barbari e sette volte rifabbricato. Nelle guerre fra i papi, gli imperatori ed i prùi cipi, divenne castello, posseduto in prima dagli Aldobrandini e quindi dai Colonna.
Fu già detto semplicemente Santo Stefano, cambiato poi in Villa Santo Stefano, con R. Decreto del 3 ottobre 1872, in bella situazione e in dolce clima alla base della summentovata punta la Lenza. Avanzi di un piccolo forte rotondo e case modeste. Rinomato santuario di San Santo, fuori porta I'ortella e chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel 1439 da Pietro e Jantello Boccadeppi. Grotta vicina di Vallebona, in cui una leggenda vuole fosse sotterrato un tesoro. Vino, olio e filande di seta.
Coli, elett. Ceccano — Dioc. Ferentino — P2 ivi, T. a Giuliano di Roma,
Mandamento dì CEPRANO (comprende 4 Comuni, popol. 9784 ab.). — Territorio in colle e in piano, fecondato dalle acque del fiume Li ri, influente del Garigliano, che vi scorre da nord a sud. Abbonda di viti, di alberi da frutta, di pascoli ubertosi e produce in copia vino, fieno, granaglie ed erbaggi.
Ceprano (4834 ab,). — Cenni storici. Il vero sito dell'antica città di Fregellae par sia quello indicato dall'abate Cliaupy nella sua dotta opera Maison d'Borace (voi.ni, p. 475), sulla sinistra del Liri, quasi dirimpetto alla moderna Ceprano, ov'è una pianura molto estesa, piena tutta di fondazioni e sostruzioni di antichi edifizi, comprese le fondazioni delle mura della città, in istile molto massiccio. Niuna porzione di queste rovine ergesi però sopra del suolo; e com'esse servirono da secoli come di cava di materiali perle fabbriche di Coprano e dei villaggi adiacenti, anche le sostruzioni in gran parte scomparvero. 11 luogo rititili sempre il nome di Opi od Opio, corruzione, probabilmente di Oppidim. Secondo l'opinione dello storico La Farina, forse desunta da notizie pregevoli. Opi deriva da lingua osca, significante Terra, dea venerata nel luogo. Anche oggi si mantiene fra questo popolo la tradizione di una dea Opi, il cui tempio dovesse trovarsi in quelle località.
L'odierna Ceprano, secondo il suddetto abate Cliaupy, occupa il posto del Fregel-laninn degli Itinerari% ossia di Fregellae, antica città del Lazio, nel senso più lato del termine, ma propriamente città dei Volsci situata sulla sponda destra del Liri, quasi di faccia alla sua confluenza col Trero o Telerò (ora Sacco) ed a breve distanza sulla sinistra della via Latina (Strab., v, p. 237).
Al dire di Livio (viti, 22, 23) fu occupata in origine dai Sidicini e quindi dai Volsci, ai quali fu tolta dai Sanniti che, dicesi, la distruggessero; ma nel 328 av. C., essendosi i Romani impadroniti di codesta parte della valle del Liri, riedificarono Fregelle e vi dedussero una colonia di cittadini romani, il che offese siffattamente ì Sanniti, che. divenne causa immediata della seconda guerra sani litica.
Durante il corso di codesta guerra Fregelle, fu sorpresa più di una volta dai Sanniti, ma ricuperata sempre dai Romani. Nella sua marcia su Roma, nel 279 av. C.