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Parte Terza — Italia Centrale
C. Marcio Tremulo nel 300 av. C. Per aver una parte cospicua in quel conflitto furono puniti con la concessione della Civitas romana senza il diritto di suffragio e furon ridotti alla condizione di prefettura (Liv., tx, 42, 43).
Incerto è il periodo in cui Anagnia ottenne i pieni privilegi municipali, di cui godè per ferino al tempo di Cicerone; ma dalle allusioni reiterate del grande oratore (il quale pare avesse, come accennammo, una villa in vicinanza) è chiaro ch'essa continuò ad essere una città ricca e popolosa e anche Strabene (v, p. 23S) la chiama una città ragguardevole. Però la sua situazione sulla via Latina l'espose ad attacchi ostili e il suo territorio fu attraversato e devastato da Pirro (il quale vuoisi s'impadronisse persino della città) e da Annibale nella sua marcia improvvisa da Capua su Roma nel 211 av. C. (Appian., Smini., 10, 3; Liv., xwi, 9). Sotto l'impero romano continuò ad essere una città municipale di qualche considerazione; ina quantunque si legga che essa ricevè una colonia romana, per ordine di Pruso Cesare, il suo grado coloniale non è riconosciuto nè da Plinio, uè dalle esistenti iscrizioni II suo territorio, al dire di Silio Italico (vm, 393) era notabilmente fertile e la città stessa abbondava di tempii antichi e di santuarii, i quali, in un co' sacri riti relativi, conservaronsi inalterati sino al tempo di Marco Yurelio che li descrive in una lettera a Frontone (Ep., ìv, 4).
Nel medio evo (an. 877) i Saraceni, sotto il comando di tal Muca (di cui si conserva la figura e si legge il nome nella cripta della cattedrale), cinsero di assedio Anagui che si liberò sborsando una somma. Quindi Muca distrusse Veroli e vendè agli Anagnini il corpo di San Magno vescovo e martire. D'allora in poi sembra che Anagni 11011 si riavesse sino al 1000 in cui si reggeva con leggi e magistrati proprii e contava famiglie potenti fra i suoi abitanti. Nel 1002 accolse probabilmente Alessandro II col cardinale Ildebrando, che divenne poi Gregorio VII. Nel settembre del 1159 vi morì Adriano IV. Altri papi segnalaronsi in Anagni come vedremo nella descrizione del Duomo.
Una serie di sventure, nè volute, nò meritate, piombò poi sopra la città. Nel 1350 il duca Guarnieri, capitano di Ludovico Unghero, l'assali e la saccheggiò sì che Gregorio XI, reduce da Avignone, trovò la àtth ruina et terremota disjecta. Nel 1378 undici cardinali francesi, malcontenti di Urbano VI, si ritirarono in Anagni, dichiarandolo illegittimo ed eleggendo poi 111 Fondi, d'accorilo col Caetani conte di Fondi, l'antipapa Clemente VII. Questi pose allora stanza in Anagni trasformandola in suo quartiere, mentre Bernardo da Sala, con isquadre di Bretoni e Guasconi e coi soccorsi della regina Giovanna di Napoli, scorrazzava la campagna per l'antipapa, spingendosi sino alle porte di Roma.
Danni gravissimi soffrì Anagni dalle guerre papali contro Ladislao re di Napoli e gravissimi dalle truppe spagnuole del (luca d'Alba, le quali la saccheggiarono e ne distrussero i cinque sobborghi per essersi eroicamente difesa tentando salvare dalle lor mani Paolo IV che vi era ricoverato. Il successore Pio IV voleva rifabbricarla, ma la sua morte mandò a vuoto il disegno ed Anagni 11011 si riebbe più.
Anagni sta a 400 111. sul mare sopra un colle d'arenaria e presso il monte Porciano, cinta di alte e salde mura di travertino, ed irrigata in parte dalle acque del Tofano, affluente del Sacco, dominante la valle di codesto fiume, con in fronte il gruppo dei Lepiui, in clima temperato ed ampio panorama.
Stemlesi più per lungo che per traverso. Eccettuate poche case, il fabbricato è mediocre; scoscese le strade, meno il Corso, e 11011 in istato troppo buono. Cinque porte: porta Cerere, veduta già da Marco Aurelio quando visitò Anagni; porta San Francesco, cosidetta perchè dicesi che il Santo vi benedicesse il popolo ; porta San Lorenzo, che conduce ad uu romitorio omonimo; porta Santa Maria, presso la cattedrale; e porta San benedetto, vicino alla quale era una chiesa dedicata a questo santo.
Un'ampia piazza, aperta in mezzo alla città nel 1557, ha la forma di un lungo rettangolo e dei due lati lunghi, uno è chiuso da case di semplice aspetto e i due brevi sono