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Parte Terza — Italia Centrale
monti Laziali, le quali si raccolgono nel fosso Sacco, o fosso della Mola, proveniente dal lago della Doganella (529 m.) sotto Rocca Priora, in parte da scaturigini del piovente occidentale dei monti Prenestini e rappresentato dal rio di Genazzano, 1 quali corsi d'acqua confluiscono entrambi presso la strada provinciale, odierna Casilina, prima della stazione di Segni.
Con corso tortuosissimo il Sacco percorre la valle del suo nome, ingrossato dalle acque del fosso della Mola, che scorre fra Paliano e Anagni, del Rio di Santa Maria, presso il ponte di Villainagna, del fosso Cenica che sgorga ad est di Ferentino e sbocca nel Sacco, presso la Tomacella e finalmente dalle acque del torrente Cosa, che conserva l'antico nome e scaturisce negli Ernici ed è il suo maggiore affluente. Il Sacco mette poi foce nel Liri, presso Isoletta.
Prodotti minerali, — Sono materiali da costruzione di diversa natura, quali il calcare, il travertino, il tufo, la lava, la pozzolana ed altri prodotti vulcanici fra i quali primeggia il peperino, che si adopera per fondamenta di fabbriche, per lastre da pavimenti e per condotti d'acqua. Vi si trovano anche arenarie, sabbie e terre argillose rosse le quali servono alla fabbricazione dì vasellami e di stoviglie ordinarie.
Prodotti agrarii. — I terreni delle campagne della parte meridionale del circondario sono divisi in colonie, le più estese delle quali comprendono da 185 a 190 ettari. In queste colonie i terreni sono quasi tutti alberati, principalmente di ulivi e di viti. Nelle altre parti, non divise in colonie, sono tenuti a pascoli, a castagneti e principalmente a querceti, le cui ghiande alimentano un gran numero di maiali. Sonvi inoltre alcune risaie e terreni sterili e spopolati per insalubrità.
La valle del Sacco è in alcuni luoghi dì una feracità sorprendente e attiva assai vi è l'industria agraria: m altri offre pascoli eccellenti nei quali si alleva un bestiame numeroso, ed è poi abbondante di cereali, frutta ed ogni sorta d'erbaggi.
Sui monti Ernici predetti trovano buon pascolo armenti numerosi le cui lane lavo-ransi in Alatri. Sin dai tempi più remoti fu celebrata la fertilità e la floridezza dell'agricoltura nelle campagne d'Anagni; uè meno ubertose son quelle di Ferentino; ma lasciano alquanto a desiderare quelle di Coprano. Guardilo e Monte San Giovanni,
I ricchi prodotti della valle del Sacco e quelli dei boschi circostanti offrono un utile commercio agli abitanti di Frosinone, dì cui riescono assai animate le annue fiere e i mercati ebdomadarii.
Stona antica e moderna. — Sotto i pontefici il circondario di Frosinone formava, come quello di Velletri e la Comarca di Roma, una distinta provincia detta di Campagna. La Comarca corrispondeva al Lazio antico ed ai paesi dei Putidi, dei Tiburtini, dei Prenestini e degli Equi; il circondario di Velletri ai Volsci e il circondario di Frosinone agli Equi e agli Ernici.
Gli Equi ( \ixot, Aequi, Acquicoli), una delle più antiche e bellicose nazioni d'Italia, rappresentano una. parte cospicua nell'istoria primitiva di Roma. Abitavano il distretto montagnoso intorno all'alta valle dell'Amene e stendevansi di là al lago Fucino fra i Latini ed i Massi accosto agli Ernici, a est, e ai Sabini a ovest. Il loro territorio fu compreso in seguito nel Lazio, ned senso più esteso dato a codesto nome sotto l'impero romano (Strab., v, p. 228, 231).
Degli Equi cosi parla Virgilio nel vii dell 'Eneide:
Uorrida praecipw: cui gens, assuetaque inulto Venatu neniorinn, duris Acquicola glebis Annoti terra in e.vercent; semperque recentes Con recto re juvat praedas, et vivere rapito.
(Rquicoli avea seco hi più parte Arar con l'armi indosso e tutti insieme Orrida gente, per le selve avvezza, Viver di cacciagioni e di rapine). Cacciar le fere, adoperar la mazza, Irati, del aio.