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Parte Terza — Italia Centrale
là liavvi un'osteria, una chiesa ed una fonte d'acqua fresca e salubre. Il fiume scorre in un'angusta gola e una cascatella scende dal castello in rovina.
I pochi avanzi d'antichità visibili sul luogo di Volci, che copriva un ripiano di circa 3 chilometri e mezzo di circonferenza, sono anch'essi di data romana ed appartengono la più parte ad un periodo successivo.
Furono anche scoperte iscrizioni, le quali attestano che Volci continuò ad esistere sotto l'Impero romano, e la serie di monete rinvenute dimostra che esisteva ancora nel IV secolo dell'era nostra.
Nel medio evo pare fosse scomparsa intieramente, quantunque il ripiano in cui sorgeva continuasse ad esser noto col nome di Pian di Voci, di che l'Holstenio (Not. ad Cluver., p. 40) inferisce correttamente che quello dev'essere stato il sito di Volci.
La necropoli stava in gran parte dall'altra banda del fiume ed è qui che gli scavi furono condotti con maggior diligenza.
Monte Romano (142'J ab.). — Cenni storici. ]1 territorio apparteneva nell'antichità all'aro Tarquiniense e dicesi vi sorgesse la città di Aria. Alessandro VII, con Breve del 16 luglio 1664, iniziò l'opera di colonizzazione. Fu amministrato feudalmente sino al 1851, nel qual anno fu eretto a Connine.
Giace in territorio disteso in amena valle fertile ma poco coltivato e quasi tutto a pascolo ; già feudo dell'Istituto di Santo Spirito in Sassia, per concessione di Callisto III nel 1456. Sopra un colle a sud, detto la Rotonda (368 metri), è il segnale semaforico pei naviganti; si scorge molto da lontano, ed indica la rotta al porto di Civitavecchia. Biada, ricotta, formaggio pecorino e lana.
Coli, elett. Civitavecchia — Dioc. Corneto — P2 ivi, T. a Corneto.
A parecchi chilometri da Monte Romano trovasi la
Necropoli di Norchla.
La valle che racchiude questa necropoli è in forma di anfiteatro ; le tombe sono scavate in rocce scarpate molto alte, ai cui piedi scorre un torrente. Nelle rocce è scavata una lunga linea di sepolcri, adorni di cornicioni e frontoni, simili a, quelli di Castel d'Asso; è difficile il ritrovarli e l'accostarvisi a causa degli sterpi spinosi e dei franamenti della roccia. Quasi all'estremità della linea, in uu piccolo vallone laterale, sono due sepolcri scolpiti con frontoni e fregi dorici, molto pregiati dagli archeologi ; uno di questi frontoni è intero, l'altro per metà cadute. I timpani sono riempiti con figure in alto rilievo; le, mura al disotto con figure in bassorilievo. Le figure superiori rappresentano incidenti di un combattimento; le inferiori 1111 funerale 0 una processione religiosa. L'interno delle tombe non presenta differenza dagli altri di simil genere: solo è curiosa la circostanza che, sebbene più numerose di quelle di Castel d'Asso, in nessuna di queste tombe siansi trovate iscrizioni etnische. A lato delle tombe sono le rovine di una chiesa lombarda, pittoresca. Sembra che questa necropoli appartenesse alle due città etnische di Cortuosa e Contenebra. Nel secolo IX vi esisteva un villaggio detto Orci e.
Mandamento di TOLFA (comprende 2 Comuni, popol. 5436 ab.). — Il territorio, per la sua frastagliatura di monti e valli, fu detto la Svizzera della provincia di Roma e molti villeggiatiti vi vanno nell'estate a godere dell'aria fresca e salubre, non è molto fertile ina abbonda d'acque e sostanze minerali: alabastro, gesso, piombo, piriti di rame, antimonio, arsenico, cristalli di quarzo noti col nome di diamanti della tolfa, antimonio, ma sopratutto minerale di ferro di ottima qualità.
Tolfa (3140 ab.). — Cenni storici. Secondo il Calindri, la Tolfa fu chiamata anticamente Foro di Claudio e Foro dei nove villaggi. Nei mezzi tempi fu in podestà dei