Mandamenti o Comuni del Circondario di Civilavccchia
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caposlro, o di ferro, in Castel Sant'Angelo, per essere venuto in sospetto del Governo ]>apalo a cagione della sua grande potenza; il secondo, creduto complico nella congiura del cardinale Petrncci contro Leone X, ni costretto a porsi in salvo con la fuga e fu spogliato d'ogni dignità e d'ogni avere.
Coli, elett. Civilavccchia — Dioc. Corneto -— Pa T. o Str. ferr.
Altra Necropoli etrusco,.
Erasi sinora creduto clic l'etnisca Tarquinia occupasse il pianoro d'una collina detto anche oggidì Piano di Civita, o Tarquinia, distante 3 chilometri m linea retta, a nord-est, da Corneto, e il circuito sembra fosse di fi o 7 chilometri Ma ormai fu assodato che l'antica città etnisca sorgeva precisameli te nel luogo occupato da Corneto Tarquinia e che il suddetto Piano di Civita fu invece occupato dalla città, omonima di epoca romana.
Quasi da ogni lato il ripiano è circondato da precipizi e sotto da due torrenti: l'Abbaco e la Sarriva, che gittansi poi riuniti nel Marta. All'estremità del colle erano due torri dette la Civitella e la Castellina : nel luogo di quest'ultima c'è un convento abbandonato, e pare, che ivi sorgesse YArx, o la cittadella, della città antica.
Nulla più rimane di Tarquinia, trattone fondamenta di edilizi della città romana, nella parte più elevata del colle, un frammento delle mura e un arco antico, nel lato nord. Si può però riconoscere la situazione di sette porte. A sud-est una strada lastricata, conduce ai Monterozzi, la famosa Necropoli etnisca, più importante della suddescritta di Cerveteri, e che noi descriveremo giovandoci di nuovo della Guida della Provincia di Roma di E. Abbate :
< Dove finisce la cinta incomincia questa necropoli, celebre per tanti monumenti, iscrizioni, pitture, ipogei e oggetti d'arte che vi furono rinvenuti. Essa è lunga circa 4 chilometri e larga 2; si protende dalle colline all'est, clic (listano 2 chilometri da Tarquinia, fin presso la odierna città ; cosicché varie tombe dipinte sono situate a pochi passi fuori delle mura di Corneto.
Questa necropoli, che è ima delle più memorabili, non solo per la sua vastità iu un perimetro lungo circa 4 chilometri e largo 2 ; ma anche per essersi conservata fino ai nostri giorni con migliaia di tombe intatte, in cui si rinvennero preziosi oggetti ; fu scoperta per caso, nel 1S23, da Carlo Arvolta di Corneto mentre assisteva alla costruzione della via fra Corneto e Monteromano. Nello scavo di uno dei tumuli trovò una camera funeraria e attraverso un'apertura vide un guerriero disteso coll'ar matura completa.
Col penetrare dell'aria nella cavità le ceneri risentirono l'effetto della pressione esterna e il cadavere perdette la sua forma in pochi minuti.
La necropoli antica, nel luogo detto i Monterozzi, è separata dal colle ove sorgeva Tarquinia da una profonda e lunga valle, nella quale scorre la Sarriva. La superficie di questa collina, coperta da un numero straordinario di tumuli, è di circa 16 miglia quadrate, e il numero delle tombe si calcola che dev'essere di 2,0011,000.
La maggior parte delle tombe, fin dall'antichità sono state saccheggiate e gli oggetti preziosi dispersi. Ora tutto ciò che si trova nelle tombe viene gelosamente raccolto e conservato nei musei (1).
Sebbene prive dei loro arredi le sepolture offrono l'occasione di studiare la civiltà, la religione e le arti degli Etruschi, per i numerosi dipinti assai conservati che contengono.
(1) Le prime scoperte furono fatte nel secolo scorso dall'inglese Byp.es, residente in Koma ; e la più parte degli oggetti raccolti furono inviati in Inghilterra, sia al Museo Britannico, sia alle collezioni private.