Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Roma', Gustavo Strafforello

   

Pagina (570/750)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (570/750)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   50-2
   Parte Terza — Italia Centrale
   Uno splèndido mausoleo in marmo, della famiglia Mezzopane, eseguito nel 1500, è collocato sotto il portico esagono del giardino dell'ex-convento di San Marco.
   Molte fra le case e chiese di Corneto vanno ornate di marmi e colonne della città antica e sono interessanti nell'istesso tempo come buoni esemplari del gotico italiano.
   Il grande, antico e pittoresco palazzo gotico del cardinal Vitelleschi a sinistra, dopo entrati nella città, detto il Pulazza.cc.io, messo all'incanto per 20,000 lire nell'ottobre 1892, acquistato per il Museo municipale, olire, col suo cortile e chiostro, belli e caratteristici particolari del gotico domestico del secolo XV (fig. 219). Fu incominciato nel 1436 e terminato dal cardinale Giovanni Vitelleschi, patriarca d'Alessandria, celebre e fortunato generale dell'esercito papale sotto Eugenio IV.
   11 palazzo Comunale risale, nelle sne porzioni più antiche, al 1000. Ha un pubblico passaggio sotto un'arcata ed una stupenda veduta dall'alto della torre. Nelle scale Ieg-gonsi iscrizioni che ricordano i restauri nel secolo XV. La gran sala contiene alcuni freschi del 1629 illustranti l'istoria di Corneto, fra i quali uno che fa risalire l'origine della città antica a Corito. Nel compartimento centrale, fra due finestre, sono effigiati i senatori di Roma nel 1436 in atto di votare una statua equestre al prenientovato valoroso cardinal Vitelleschi: Tertio ab Romci-o Romanae Urbis Parenti. I dipinti nella sala del Consiglio sono del moderno pittore Scappini di Corneto. Gli archivi contengono atti municipali e gli statuti della città del 1100.
   Abbiamo detto che Corneto è la città più turrita d'Italia, annoverandovisi ben 25 torri, oltre le basi di altre 13 spianate. La più bella e la più alta è quella a sinistra della facciata di Santa Maria in Castello, che è perfetta, eccetto qualche danno arrecato dai fulmini. E molto svelta ed elegante. Le altre torri perfette sono: una delle quattro dell'antico palazzo Municipale, un'altra in piazza San Martino e la torre del Comune, nella piazza Nazionale, la quale non risale però che al 1512, come quella che fu edificata da Giulio II, sul luogo di un'altra più antica.
   Fra i palazzi privati merita menzione il palazzo Bruschi, coi suoi bei giardini. I tesori artistici dell'antichità non vi sono raccolti in un museo o galleria, ma sparsi nei vari appartamenti. Il giardino superiore coi suoi cipressi, e in cui furono collocati varii sarcofagi etruschi, offre un panorama stupendo del mare, del promontorio Argentario, delle isole meridionali dell'Arcipelago toscano e delle spiaggie del Mediterraneo.
   Il palazzo Falzacappa contiene un piccolo museo delle antichità rinvenute nelle vicinanze; e il signor Pianciani possiede alcune sculture etnische, scoperte non ha gran tempo.
   \\ Museo municipale, in via dell'Ospedale, in un edifizio che serviva, sotto il Governo pontificio, di ergastolo per gli ecclesiastici delinquenti, fu incominciato nel 1874 quando il Municipio diede mano agli scavi per proprio conto, coll'intenzione espressa di fondare un Museo Etrusco Tarquiniese, e nei primi cinque anni si raccolsero non meno di 2300 oggetti, distribuiti ili nove sale, contenenti vari sarcofagi, vasi etruschi, armi, utensili in bronzo, urne, lucerne, monete, oggetti d'oro, una coppa con figure rosse, rappresentante l'arrivo di Bacco nell'Olimpo, specchi, una tazza istoriata, del diametro di 54 centimetri, che credesì un voto a Giove, fatto dai Tarquinia ecc.
   Le industrie principali di Corneto sono quella del sale che si estrae dalle saline presso Porto dementino, del prodotto annuo di 40 a 50,000 quintali, esercita dal Governo; del ferro, del sughero, dei zolfanelli fosforici e dei vasi dipinti ad imitazione dei greco-etruschi. Il commercio della città e territorio presenta un movimento annuo di circa 5 milioni.
   Uomini illustri. — Nacquero in Corneto due famosi cardinali: Giovanni Vitelleschi, generale della Chiesa, di cui ampliò con le armi i confini combattendo lungamente, durante il pontificato di Eugenio IV, contro i Colonna; e Adriano Castellense, detto d Cardinal di Corneto, latinista valente. Ambedue ebbero mala linei il primo morì di