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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   50-2
   Parte Terza — Italia Centrale
   anche egli la cura alla difesa di Reina dalla parte della costa marittima, ed incaricò Michelangelo di compiere i lavori di fortificazione di Civitavecchia. E certamente le ultime parti di queste costruzioni sono del tempo di Paolo III, coinè è provato dagli stemmi di questo pontefice che ne rimangono.
   Dalla parte opposta del porto sorge l'ampia Darsena, o bagno penale, fatta costruire da Pio VI, anticamente antiteatro romano, nel fondo della quale giace la colossale statua di Nettuno, in bronzo, col braccio armato di tridente, che attualmente trovasi esposta ilei Museo Kircheriano in Roma. Al presente la Casa di reclusione, con sezione Ergastolo, capace di contenere oltre 3000 detenuti, è fra le più importanti del Regno; trovasi situata lungo la via Aurelia etnisca e fu costruita sotto il pontificato di Pio 1\, I locali del vecchio bagno penale sono stati ridotti a magazzini per depositi franchi.
   Urbano VIII fece eseguire, nel XVII secolo, nuove ed ingenti opere nel porto, che venne quindi a cambiare di forma (fig. 215). L'imboccatura è protetta da molo esterno, a ferro di cavallo, costruito sopra una scogliera artificiale, con due ingressi, uno a maestro, profondo circa 5 metri, l'altro più grande, a scirocco, col faro alto, di forma circolare. La superficie del porto è di 130,000 metri quadrati e la profondità di 111. 6 circa. L'imboccatura è difesa da tre torri fortificate ed il Governo italiano vi ha fatto eseguire, dopo l'occupazione di Roma, importanti opere di difesa. Attualmente sono 111 corso granili lavori per l'ampliamento del porto, mediante un prolungamento dell'antemurale ed in tali lavori sono impiegati centinaia di forzati del prossimo bagno penale.
   E altresì notevole 1 Arsenale, fatto costruire da Alessandro VII, consistente in sei giganteschi arconi sporgenti, a semicerchio, sul mare e contenente 1111 vasto cantiere ove costruisconsi navi mercantili e barche da pesca.
   I principali articoli che s'esportano sono: legnami da costruzione, allume, lane e sete greggio, pelli, pietre pozzolane, ecc. Si importa vino, carbone, metalli lavorati, carne, suina, merluzzi secchi, tele, panni e coloniali.
   II bilancio preventivo del Comune di Civitavecchia, pel 1893, è il seguente:
   Attivo
   Filtrate ordinarie e straordinarie L. 53S,2S1.45
   Movimento di capitali .... » 7,500. —
   Partite di giro e contai), speciali » 123,200. —
   Totale L. 608,981.45
   Passivo
   Spese ordinarie e straordinarie. L. 501,700.49
   Movimento dì capitali .... » 4Ì.074.90
   Partite di giro e contai), speciali » 123,200. —
   Totale L. 008.981.45
   Uomini illustri. — La città va orgogliosa d'aver dato i natali a Luigi Calainatta, celebre incisore; Pietro Manzi, esimio giureconsulto; Cavalieri Sanbertolo, matematico insigne; Alessandro Cialdi, ardito navigatore e profondo scrittore di cose nautiche; P. Alberto Guglielmotti, dell'Ordine dei Predicatori, autore della Storia della Marineria Pontificia e di varie altre insigni opere nautiche.
   Bibliografi A. — Antonio Frangipane, Istoria della città ili Civitavecchia. Roma 1701. — Armo-vazzi inons. Vincenzo, Storia di Civitavecchia dalla sua origine fino all'anno 1S4S. Roma 1853.
   Coli, elett. Civitavecchia — Dioc. Cornato — P2 T. e Str. ferr.
   Cerveteri (777 ab.). -• Cenni, storici. Caere, (letta dai Greci Agilla, Agillina, era un'antica, potente città dell'Utruria meridionale situata a pochi chilometri dalla costa del Tirreno presso un fiuinicello detto ora Vaccina ed anticamente Gaeretanus aiunis o Caeritis amnis, come leggiamo nel!Eneide e precisamente ili quella zona detta ora vignali,e prima civita, appunto dall'antica città. Il suo territorio confinava a est con quello di Veio e a nord con quello dei Tarquinii; la città stessa, distava 43 chilometri da Roma.
   Tutti gli antichi scrittori concordano nel! attribuire la fondazione di pasta antichissima città ai Pelasgi che la chiamarono Agilla; ina ciò che sembra più naturale e fondato, anche sulla fede di Dionisio, si deve la sua fondazione ai Pelasgi uniti agli