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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   essa. Nel giubileo del 1630 Innocenzo X fece cambiare sì fattamente dal Borromini l'intiero sistema decorativo dell'antica basilica clie le rimase un carattere barocco intieramente diverso; le colonne furono chiuse entro forti pilastri, collegati da arcate. Sotto Clemente XI furono collocate nelle nicchie le statue colossali degli Apostoli. Finalmente Clemente XII (Corsini) fece fabbricare, nel 1734, la nuova facciata principale con atrio e la magnifica cappella Corsini. Pio IX e il vivente. Leone XIII fecero distruggere la tribuna di Nicolò IV e il portico Leonino che la circuiva e che erano le uniche parti rimaste della primitiva basilica, onde si può dire che dei suoi primi tempi nulla più vi rimane. Il coro fu rifatto nel 1852 dal Vespignani.
   Presso la chiesa sta il Ballisedio, ottagono costruito anch'esso da Costantino, rifatto da Leone 111, ove il papa battezzava, un tempo, il giorno di Pasqua e ove battezzansi ancora i convertiti. Ogni papa, dopo la sua incoronazione, pigliava solenne possesso del Luterano (il Possesso)] solo Leone XIII, pontefice regnante, non volle più prenderlo nella sua prigionia volontaria.
   Cinque Concilii generali diedero celebrità storica alla basilica Lateranense : 1° Il 19 mar/o 1123, nel pontificato di Calisto II, in cui furon risolte le quistioni riguardanti l'investitura. 2 11 18 aprile 1139, sotto Innocenzo II, in cui furono condannate le dottrine di Pietro di Bruys e di Arnaldo da Brescia e presi provvedimenti per terminare lo scisma dell'antipapa Anacleto II. 3° Il 5 marzo 1179, sotto Alessandro III, in cui fu terminato lo scisma cagionato da Federico Barbarossa e furon condannate le dottrine dei Valdesi e degli Albigesi. 4° L' 11 novembre 1215, sotto Innocenzo III, in cui il patriarca latino di Costantinopoli, il patriarca di Gerusalemme, 400 vescovi e gli ambasciatori d'Inghilterra, Francia, Ungheria, Aragona, Sicilia, Cipro, ecc., erano presenti quando il dogma della Transustanziazione fu imposto alla Chiesa occidentale. In questo Concilio furono nuovamente condannate le dottrine degli Albigesi e gli errori d'Alniavico e dell'aliate Sechino, il preteso profeta di Calabria, intorno alla Trinità, furono dichiarati eresie. 5° Il 3 maggio 1512, convocato da Giulio li e continuato per lungo tempo sotto Leone X. Codesto Concilio è notabile per l'abolizione della Prammatica sanziono, pel Concordato fra il papa e Francesco l di Francia, in cui furono sacrificate le libertà della Chiesa gallicana. I soli Concilii generali convocati dopo i precedenti Lateranensi furono, il famoso di Trento nel 1525 e il Vaticanense del 1869-70.
   Fatta così rapidamente l'istoria di S. Giovanni in Laterano, ne daremo, col Nibby, una succinta descrizione.
   La facciata, o prospetto principale, di Alessandro Galilei, incominciata nel 1735 ed una delle migliori in tal genere e stile, è in travertino, e comprende quattro grosse colonne incassate e sei pilastri d'ordine composito, sorreggenti un cornicione ed un frontespizio, sormontato il primo da una balaustrata ove sono dieci statue colossali di diversi santi, con in mezzo quella del Salvatore. Fra le colonne ed i pilastri ricorrono cinque loggie, e quella di mezza vedesi decorata con quattro colonne di granito.
   Cinque ingressi mettono in un magnifico portico decorato da 24 pilastri in inarmo d'ordine composito, all'estremità sinistra del quale venne collocata la statua colossale del gran Costantino, rinvenuta nelle sue terme. Per cinque porte si entra nella basilica, e quella di mezzo, in bronzo, stava nella chiesa di S. Adriano al l'oro romano, da dove fecola togliere Alessandro VII per qui trasferirla; e si vuole che in origine appartenesse alla basilica Emilia. L'ultima porta a destra, murata, è la cosidetta porta santa, che 11011 si apre se non all'occasione del giubileo per l'anno santo. I bassorilievi sullo dette porte appartengono a differenti scultori: quello rappresentante il Battista che predica la venuta del Redentore è del Maini; il Ludovisi scolpì il San Zaccaria che. impone il nome a S. Giovanni; la Decollazione di San Giovanni Battista è di Filippo Valle, ed a Pietro Bracci spetta il San Giovanni che rimprovera ad Erode il suo umore, per Erodiade,