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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Rollisi odierna
   107
   27.1) hi. I vani piani sono divisi da nicchie, loggie e ampie finestre. Questa magnifica struttura e decorazione fu eseguita da Giacomo Della l'orta, sui disegni del Buonarroti, secondo i quali una balaustrata doveva coronare l'intiero edilizio, ma essa 11011 fu eseguita.
   Compiuta la descrizione della basilica Vaticana, stimiamo a proposito porre qui sott'oechio 1 enumerazione complessiva dei suoi altari e delle principali sue decorazioni.
   ¦iìlari.
   Nella basilica.........N. 30
   Nella chiesa sotterranea.....» 11
   Nella sacrestia.........» 3
   Colonne di ni unni dirersi.
   Entro la basilica........N. 144
   Nel sotterraneo........» 10
   Nel portico..........» 2G
   Alle porte dei portici salienti ...» 4 Alla statua equestre di Carlo Magno . » 1
   Nella sacrestia e suoi annessi.... » SS
   Fra tutte queste colonne le più pregiate sono: 10 di alabastri diversi, Iti di cipollino, 41 di cot-tanello, 10 di giallo antico, 28 di granito bigio orientale, 10 di granito rosso pure orientale, 12 di paonazzetto, 4 di porlido rosso, 4 di verde antico, ed 8 di differenti specie di portasanta.
   Colonne di travertino. Al colonnato della piazza ellittica . . N. 284 Alla facciata della basilica.....» 8
   Alla loggia ili Carlo Magno . ...» 31. 4
   Ai balconi esterni. . . ...» 50
   Alla loggia, detta della Benedizione . » 4
   Ai vestiboli della suddetta loggia . . » 8
   All'esterno della gran cupola ...» 04
   Id. delle cupole minori ...» 48
   Id. della sacrestia.....» 27
   Colonne di bronzo. Colonne spirali all'aitar maggiore . . N. 4 Colonne incrostate di lapislazzuli al tabernacolo ..........» 12
   Statue.
   Di bronzo..........N. 40
   Di marmo..........» 98
   Di travertino.........=> 161
   Di stucco..........••» 90
   In fine le lampade elle ardono di continuo nella basilica, compresevi quelle nelle grotte, ascendono a 121.
   San Giovan.ni in Laterano (vedi 2 Tavole). — Questa celebre basilica occupa la casa del senatore Plauzio Luterano, da cui deriva il nome e che è ricordato da Tacito come implicato nella congiura di Visone contro Nerone e da costui messo a morte. Dopo la sua celebre vittoria contro Massenzio, Costantino edificò questa basilica in onore del Salvatore, dotandola di ricchissimi arredi ed assegnandole cospicue rendite. Fu conservata da papa S. Silvestro nel 324, secondo il Baronie con altri, e chiamata dapprima Costantiniana dal nome del fondatore, e quindi Lateranense o in Luterano, dal luogo in cui fu eretta; e dalla ricchezza dei suoi ornamenti fu detta Aurea, come per la sua dignità Àrchibasiliea ed Omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mate* et Caput. Costantino fece anche dono a papa Silvestro di porzione del suo palazzo già appartenuto al senatore Plauzio Laterano, detta Domus Faustae, la quale divenne residenza dei papi.
   Nell'89G la basilica rovinò, e, riedificata ed ampliata sotto Sergio III (904-911), ebbe il nome di S. Giovanni iti Laterano, dall'attiguo monastero del Precursore. Nel 1308, durante l'esilio dei papi in Avignone, fu quasi intieramente distrutta, in un col palazzo, da un incendio. Clemente Y fece l'estremo di sua possa per indurre i fedeli a contribuire alla sua riedificazione, e di tal guisa essa risorse più bella e più ricca, finché nel 1301 arse di bel nuovo. Scriveva il Petrarca ad Urbano V: < Il Laterano giace a terra, la madre delle chiese ha manco del tetto ed è aperta al vento e alla pioggia ».
   Gregorio XI, al ritorno da Avignone, trasferì hi residenza papale dal decaduto Laterano al Vaticano e fece restaurare la chiesa, anch'egli con grande partecipazione dei fedeli. D'allora in poi quasi ogni papa contribuì ad abbellirla e ad accrescerla. Martino V fece costruire il bel pavimento ; Eugenio IV, la sagrestia ; Alessandro VI, l'arco di chiusura nella navata di mezzo; Pio IV i due pittoreschi campaniletti, la facciata nord della navata trasversale e la superba vòlta in legno ; Sisto V, il doppio portico della facciata nord, la scala santa e il palazzo ; Clemente Vili fece rifare da Giacomo della Porta la navata transversale e donò alla chiesa il bell'organo, nell'angolo destro di