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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Rotila odierna
   <17!)
   II concetto ili Michelangelo era per giungere al suo compimento: non tratta vasi che di eseguo no pure hi tacciata, (pianilo, salito al trono Rao!® V, fattosi persuadere ila Carlo Matlerno, ridusse la basilica a croce latina, aggiungendovi tre cappelle per parte dallato dell'ingrosso principale, e così si ebbe S.Pietro, (pianto in realtà più grande, tanto minore allo sguardo e 111011 bello.
   Naturalmente però il Maderno, nell'eseguire le sei cappelle e nel decorare esternamente (presta parte del tempio, dovette attenersi al disegno generale, immaginato dal Buonarroti ed eseguito dal Della Iurta nelle cappelle Gregoriana e Clementina. Sotto
   10 stesso pontefice il medesimo Maderno disegnò ed eseguì d portico e la facciata. Rimaneva solo da compiersi il pavimento del portico stesso che fn immaginato ed eseguito dal Bernini, pontificando Gregorio XV. Così finalmente nel 163G il più gran tempio del mondo tu consacrato da Urbano Vili.
   Disgraziatamente era questo il periodo in cui più nell'arte trionfò il barocco, e al cattivo gusto del tempo 11011 soddisfaceva la nobile semplicità della decorazione ili Michelangelo. Però Urbano VIII commise al Bernini di aggiungervi altri ornamenti, i quali furono immaginati ed eseguiti con grande abilità, tantoché, quantunque secondari, sono però abbastanza efficaci per dare all'insieme una forte intonazione.
   Già Clemente Vili in mezzo alla crociera aveva fatto erigere, sopra sei gradini di marmo bianco, l'aitar maggiore, e Paolo V aveva fatto aprire ed adornare con disegno del Maderno il gran vacuo che, in forma d'esedra, vedesi innanzi alla Confessione,, cioè al sepolcro (li San Pietro. Urbano Vili fece sopra questo altare innalzare dal Bernini il baldacchino tutto in bronzo. Il medesimo Bernini aprì nei piloni le otto nicchie, le quattro inferiori delle quali contengono altrettante statue colossali, le quattro superiori sono a forma di loggia.
   Succeduto ad Urbano Vili Innocenzo X, commise al Bernini di aggiungere altri ornamenti all'interno, e questi aprì le nicchie fra i pilastri della nave grande e della traversa, che contengono le statue dei santi fondatori d'ordini; coprì di marini e bassorilievi, rappresentanti i ritratti ile' pontefici santi, i pilastri delle cappelle, e pose le statue sugli a refi ni delle cappelle stesse.
   Salito poi al seggio pontificale Alessandro VII, il Bernini, per commissione di lui, eresse la cattedra nel fondo della tribuna, e dinanzi alla chiesa cominciò, nel 1061, l'immenso colonnato che chiude la piazza ellittica, e lo terminò regnando Clemente IX. Infine il pontefice Pio VI condusse questa basilica alla sua perfezione, facendovi costruire la sacrestia con architettura di Carlo Marchionni (1).
   Per formarsi un' idea delle somme enormi occorse per l'edificazione di questo immenso edilizio, basta considerare i pontefici e gli architetti che se ne occuparono, e lo spazio ili circa tre secoli e mezzo impiegatovi per condurlo a termine. Seguendo
   11 calcolo fatto da Carlo Fontana, nel 1G93 la spesa già ammontava a non meno di 4G milioni e mezzo ili scudi romani (250 milioni ili lire) e ragguagliasi ora a più di 260 milioni di lire, con un'annua spesa pel mantenimento di circa 160,000 lire. Da quel tempo in poi è facile infatti comprendere quali altre somme vi siano state profuse per le nuove dorature, per mettere in musaico quasi tutte le pitture, ed in fine per l'edificazione della nuova sacrestia, che costò circa un milione di scudi, ossia circa 5 milioni di lire.
   Tutte le arti hanno contribuito alla decorazione, di questo inaraviglioso tempio, il quale è, senza dubbio, il monumento più sorprendente, non solo dt Roma, ma del mondo moderno. La pittura, la scultura, l'architettura, il musaico, l'arte di fondere i
   (1) Gli ultimi lavori importanti in San Pietro furono eseguiti per ordine di Pio IX nel 1874-75 in Occasione del IV centenario della nascita di Michelangelo. Il cupolone e la lanterna furono intieramente restaurati e cambiata la loro copertura di piombo, con la spesa di 300,000 lire.