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Parte Terza — Italia Centrale
Nella valle posta a1 piedi del monte, o colle Vaticano, che ergesi alquanto a nordovest del (iianicolo, Nerone edificò un circo che gli scrittori appellali § Gaianum. Su questo circo, fu fondata la primitiva basilica di San Pietro. Oggi del circo non rimane [ùu alcun vestigio; ma imponenti avanzi ito tornarono a luce nel XVI secolo, quando, demolita la primitiva basilica, cominciarono i lavori per le fondamenta della chiesa attuale. Il Grimaldi raccolse diligentemente ogni memoria ed in grazia di queste notizie da lui tramandate, possiamo oggi restaurare la pianta di questo circo, nel quale, come è noto, furono arsi i cristiani incolpati quali autori dell'incendio neroniano. Altre preziose memorie ili questi travamenti sono raccolte nell'erudita opera del Cancellieri (De secretar iis hasìlirae rafirauac). Sotto la cappella del Sacramento si trovarono le arenazioni del circo e varie sono le epigrafi che si rinvennero in quei dintorni e spettanti agli aurighi della fazione verde (prasina) che correvano in quel circo.
Nel IV secolo dell'impero, in prossimità del circo, sorse un tempio di Ci bel e (l'njgianum) gli avanzi del quale e numerose basi scritte, relative al culto ed ai sacri-tizi di Cibele, furono scopette sul cominciare del XVII secolo, allorché scavavansi le fondamenta della facciata di San Pietro. A questo sacrario vuoisi abbia appartenuto la grande pigna di bronzo, che dà oggi nome ad un giardino pontificio, e che varii scrittori opinarono avesse coronato la mole di Adriano; mentre altri ritennero che sorgesse sul Pantheon. Certo è che la pigna era simbolo del culto di Cibele.
Premessi questi brevi cenni storici, inoltriamoci in Vaticano ponendo piede in
Piazza San Pietro.
Vi si accede ila piazza Iìmtìcucet ed è il più bello spazio anfiteatrale moderno col grandioso ellittico colonnato del Bernini (1GG7) degno vestibolo del primo tempio del mondo (fig. 59). Questa piazza, dice il Nibby, può di\idorsi in due grandi parti. La prima è la gran piazza ellittica immaginata ed eseguita dal Bernini sotto il pontificato di Alessandro VII e Clemente IX. Essa rimane accerchiata da due bracci curvilinei di colossale colonnato : nel suo centro sorge uno stupendo obelisco di granito di Egitto, e liei lati scorgonsi due maraviglio® fontane, le quali tanto bellamente ne accrescono la magnificenza, e dànno, per così dire, moto e vita al colossale edifizio ( iascnn braccio del colonnato si compone di quattro file di colonne, che formano tre spaziosi ambulacri, dei quali quello di mezzo, ciré il più largo, dà comodamente passaggio a due carrozze di fronte. Questo colonnato, tutto in travertini, ili mi ordine alquanto misto ma in cui prevale il dorico, si compone di 284 colonne e ili SS pilastri, i quali ne ornano i magnifici prospetti; il cornicione poi, che su vi si eleva m giro, viene coronato da una balaustrata sopra cui sorgono 9G statue eseguite sotto la direzione del Bernini, e rappresentano altrettanti santi e sante.
Le dimensioni di questa piazza ascendono a 19G metri nell'asse maggiore, ed a 148 nel minore. II colonnato è largo in. 17.14, alto IS.OO non compresa l altezza delle statue, che è di metri 3.14. Non v'ha dubbio che questo colonnato sia il capolavoro del Bernini il quale seppe m esso compire un'opera di niaravigliosa magnificenza, senza cadere in esagerazioni e stranezze quali si credevano in quel tempo necessarie, per ottenere effetti di grandezza e maestà,
La seconda parte della piazza è di forma quadrata irregolare, fiancheggiata da due vasti ambulacri salienti, i quali c.ongiungono i bracci del colonnato ai vestiboli della basilica. Ciascuno di essi, nel lato che guarda la piazza, è decorato con 22 pilastri fra'quali apronsi 11 grandi finestre; questi ambulacri conservano il medesimo ordine architettonico del colonnato, e sulla, balaustrata vi sono 44 statue fattevi collocare da Clemente XI. Ciascuno dei descritti ambulacri ha una porta fiancheggiata da due superbe colonne, di paonazzetto, e superiormente v'è una pittura in musaico; di tali pitture, quella dell'ambulacro a destra, avanzandosi verso la basilica, rappresenta la