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l'arte Terza — Italia Centrate
ingressi, l'unico rimasto e sotto il quale riparavano i mercanti per porsi al coperto dalla pioggia e dal sole cocente. È un'alta massa quadrata con in ciascuna delle quattro fronti (donde il nome di Quadri fronte), larga in. 23.91, un grand'arco che forma volta nel centro. È costruito con la massima solidità, e la base è composta di grossi massi di marmo bianco, tolti evidentemente da altri edilìzi. Questo monumento, ch'era in parte, sepolto, fu dissotterrato nel 1810 e maggiormente sgombrato nel 1819, atterrando gli avanzi di una fortezza che vi avevano lizzato sopra ì Frangipani, nel medio evo. Cre-desi opera del terzo secolo dell'era volgare, ossia dei tempi di Settimio Severo e di Caracalla.
Anco ni Don a bella e Silano. — p]retto nell'anno 10 dell'era nostra dai due Consoli di questo nome, come sta scritto nell'iscrizione sul lato orientale; sorge sul Celio, oltre la chiesa dei santi Giovanni e Paolo e si suppone formasse una delle entrate al Campus Mart.ialis ove celebravansi 1 pubblici giuochi in onore di Marte, (piando il Campo Marzio era inondato dal Tevere. Consiste in un solo arco di travertino e fu incorporato da Nerone nel suo acquedotto, per portar l'acqua Claudia al palazzo, di cui scorgonsi nei dintorni altri avanzi, notabili per l'ottima costruzione laterizia.
Arco di Gordiano. — Eretto da Gordiano 111 nella strada che «ingiungeva la porta Viminale. (\o\V A'p/ere Serviano con quella detta ora porta Chiusa della cinta Aureliana. Fu atterrato nel secolo decimosesto dal Bramante che si servì dei marmi per ornare il palazzo della Cancelleria. Alcuni frammenti colossali del cornicione e del frontone furono scoperti nel 1873 in via Gaeta, fra i bagni ili Diocleziano e il Castro Pretoriano.
BASILICHE E CHIESE 1)
San Pietro in Vaticano (vedi 2 Tavole). — Ritiensi comunemente, che il nome di Vaticano derivi da vaticiniis, cioè responsi che un mime o genio del luogo dava nella valle o nel colle che presero per ciò tale appellazione. La formazione cretacea di tale località prestavasi assai bene per la fabbricazione di oggetti ceramici e perciò appunto sappiamo essersi quivi stabilite, sin da remoti tempi, numerose fornaci e figuline, delle quali Marziale (i, 19; nii,48) e Giovenale (vi, v. 341) ci hanno lasciato memorie. Questa zona di terreno, all'infuori delle mentovate officine figulinarie, non contenne edilizi pubblici o privati sino al cominciare dei tempi imperiali, allorché fece parte, con tutto il resto del Trastevere, della XIV regione, stabilita da Augusto.
(1) Vengasi M. Armellini, Le miyliori chiese di Roma dal secolo IV ul XIX. Seconda edizione. Roma, Tipografia Vaticana, 1891.
G. Fontana, Raccolta delle miglimi chiese di Roma e suburbane. Esposte con tavole disegnate ed accuratamente incise, e corredate di brevi cenni storici e descrittivi; 2» edizione ampliata coi disegni dei Musaici della primitiva epoca delle stesse Chiese. Sei volumi (testo italiano o francese) con 280 tavole intagliate in rame, distribuiti in 50 dispense a L. 5 caduna, L. 200. legato in tela L. 275, coi fogli dorati L. 300. Unione Tip.-Editrice Torinese.
Nel volume I, in 8 dispense, con 50 tavole, si descrivono le chiese: di S. Clemente ; Sant'Agnese; Sant'Urbano; il Pantheon; Santa Sabina; Santa Maria degli Angeli: Santa Maria in Cosmedin; Santa Maria in Trastevere; Ss. Nereo e Achilleo; S. Grisogono; S. Giorgio in Yelabro; S. Saba. — Nel volume II, in li dispense, con G0 tavole, si descrivono: S. Pietro in Vincoli; Ss. Cosma e Damiano; Ss. Quattro Coronati; Santa Maria in Aracoeli; Santa Prassede; Santa Maria in Domnica; Tempio della Fortuna Virile ; Santa Maria Egiziaca; Tempio di Vesta o Santa Maria del Sole; S. Martino ai Monti ; Santa Maria della Pace ; Santa Maria sopra Minerva. — Nel volume 111, in 12 dispense, con 73 tavole, si descrivonoi la Basilica Lateranense; la Basilica Liberiana; Santa Maria del Popolo; San Pietro in Montorio; Sant'Andrea. — Il volume 1\ in 9 dispense, con 49 tavole, è dedicalo esclusivamente alla Basilica di San Pietro del Vaticano. — Il volume V, in 5 dispense, con 30 tavole, 6 consacrato alla monumentale Basilica Ostiense o di San Paolo. — Il volume VI, in 5 dispense, con 30 tavole, tratta soltanto dei Musaici che si ammirano nelle chiese illustrate.