•110
Parte Terza — Italia Centrale
Itoma : Arco di Settimio Severo,
Anfiteatro Castrense.— È ancor oggi visibile, in gran parte, tra le porte S. Giovanni e Maggiore, presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Fu incluso da Aureliano nelle sue mura. Il suo nome derivò dai Ludi castrenses, giuochi cioè celebrati dai soldati. Venne costruito non dopo Tiberio e certamente non dopo Nerone, come è dimostrato dalla bella costruzione laterizia, di mattoni sottili, ben collegati. Allorché l'anfiteatro fu incluso nella cinta urbana, gli archi della parte esterna furono chiusi e da quel tempo il monumento rimase abbandonato e forse anche in parte abbattuto onde profittare dei materiali per la costruzione delle nuove mura che si stavano edificando. L'anfiteatro era a due ordini di arcate, dei quali, l'inferiore era decorato con mezze colonne, ed il superiore con pilastri. La parte meno rovinata è quella che continua a servire di recinto, e con ogni agio può esaminarsi percorrendo la via delle mura, nel tratto compreso tra le summentovate porte.
Anfiteatro di Statilio Tauro. — Fu edificato l'anno di Roma 724, nel Campo Marzio e fu il primo che si erigesse in Roma con pietre, mentre, com'è noto, i più antichi erano tutti in legno. Oggi non ne rimangono avanzi visibili; ma i topografi concordemente lo collocano ove è oggi il palazzo di Monte Citorio.
Per testimonianza del I'iranesi, quivi infatti si scoprirono alcuni sedili di detto anfiteatro, allorché si edificava il palazzo della Curia Innocenziana, oggi Camera dei