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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Terza — Italia Centrale
   dei quali già era stata intravvcduta una parte nel 1811. Per siffatto lavoro fu rimossa la croce e furono abbattute le edicole della Via Crucis.
   Il Colosseo elevasi su due scaglioni, che in qualche tratto ancor rimangono. Esteriormente è costituito di quattro piani: i tre inferiori formati da tanti archi sostenuti da pilastri, dal mezzo dei quali sporgono mezze colonne die sostengono il cornicione del piano stesso; il quarto, superiore, è costituito da un gran muro, scompartito da pilastrini, che sostengono il cornicione generale dell'edificio e in mezzo ai quali s'aprono tante finestre. Gli archi di ciascun ordine sono 80, le finestre del quarto, 40. 11 primo piano è d'ordine dorico, il secondo ionico, il terzo e il quarto corinzio.
   In mezzo agli archi del secondo e terzo piano, come si rileva da monete, erano tante statue, e, fra le finestre del quarto, tanti scudi di bronzo. Nel cornicione supremo sì osservano de'fori ai quali corrispondono dì sotto tante mensole: per quei fori passavano e s'appoggiavano sulle mensole i travi, foderati di bronzo, che sostenevano d velario, o tenda, per riparare dal sole gli spettatori. Internamente era costituito da altri quattro recinti, concentrici a quello esterno, e digradanti da questo all'arena: il primo era formato da semplici pilastri simili agli esterni e giungeva tino ai piedi del quarto piano; il secondo recinto era assai più ampio e costituito in basso da muri diretti verso il centro dell'ellisse, e giungeva digradando dalla cima del terzo fino ai piedi del secondo; il terzo era pure assai ampio e costituito da muri e giungeva dai piedi del secondo ordine alla metà circa del primo; il quarto, bassissimo, recingeva immediatamente l'arena, all'altezza del principio delle gradinate.
   Questi cinque recinti, computandovi l'esterno, erano congiunti fra loro da vòlte, che così formavano quattro gallerie concentriche, giranti tutto l'edifizio e che dicevansi gli ambulacri. Il terzo recinto, che nel piano terreno era di pieno muro, nel secondo piano era aperto in tre minori ambulacri. Sull'estremità superiore di ciascun recinto erano appoggiate delle vòlte a piano inclinato, su cui eran disposte le gradinate. Dagli ambulacri partivano tante scale in direzione opposta, di cui le une, dirette verso l'interno dell'edifìzio, conducevano alle gradinate; le altre, dirette verso l'esterno, facevano salire al piano superiore. Ogni quattro archi aprivasi un paio di queste scale. Le arcate del prim'ordine esterno sono contradistinte con numeri romani, perchè esse costituivano tanti ingressi, che per mezzo delle dette scale conducevano ai portici superiori e alle gradinate. Fra le arcate, portanti i numeri XXXVIII e XXXIX, avvi un ingresso, corrispondente al mezzo della larghezza, che non porta numero, manca di cornicione e l'arco presenta una maggior larghezza. Esso mette direttamente a mia sala ornata di stucchi, di dove gl'imperatori passavano, recandosi al loro posto. Gli altri spettatori, entrando dall'arco di numero corrispondente alla tessera che avevano, salivano per le più prossime scale al piano e alle gradinate loro assegnate, entrando in quest'ultime per aperture che vi rispondevano dagli ambulacri e delle quali ve n'erano 100, e dicevansi vomitoria. Con questo ingegnosissimo e semplicissimo sistema di corridoi, scale, accessi ed esiti, l'immensa folla, e in confronto della quale il pubblico de' nostri teatri è una semplice brigata, entrava, mettevasi al posto ed usciva colla massima facilità, in brevissimo tempo, e senza punto accalcarsi. L'arena aveva due grandi ingressi, aperti alle estremità dell'asse maggiore dell'ellissi, uno verso l'Esquihno, o verso il tempio , di Venere e Roma, l'altro verso il Celio, o verso il Laterano.
   11 suo asse maggiore è di 92 metri, di 58 il minore e di 241 la circonferenza. Era cinta da un muro alto 5 metri, alla quale altezza correva tutto in giro un ripiano, detto poMo, con parapetto. Sul podio, era nel mezzo il palco imperiale in cui, oltre l'imperatore, assistevano agii spettacoli le donne della casa imperiale ed il seguito. Nel rimanente del podio sedevano i senatori, i sacerdoti, i pontefici, le vestali e i magistrati supremi. Nel muro che regge il podio sono incavate delle celle in cui dovevano tenersi chiuse le bestie che sguinzagliavansi nell'arena.