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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Roma odierna ir>7
   fu accettato ed eseguito e che anche così ridotto si rimane una delle più grandi stazioni del regno (tig. 25), come rilevasi dal seguente specchio comparativo :
   Staziona di Bologna . . . lunghezza ni. 125 . . . larghezza m. :>2 di Napoli .... » ISt . . . > 43
   » di Torino .... » 111 ... » -18
   » di Firenze ... » 112 .. . » 17
   di Milano . ... » 2.52 ... » 40.50
   di Roma .... » 200 ... » 4-2. 10
   Nella sala d'aspetto di prima classe è notabile il pavimento ornato di un bel musaico antico, scoperto sul luogo stesso ove sorgo la stazione quando si fecero gli scavi pei fondamenti.
   Di là della stazione è la Dogana, il cui luogo segua quello dell'antica porta Viminalis, Dietro ad essa e di fianco alla stazione stendesi il più lungo e ampio tratto del-VAggere di Servio da noi descritto al principio di Roma antica, il quale, prima che fosse scavato, formava, colla terra sovrapposta, un rialzo detto monte della Giustizia.
   Tutto il quartiere di là di via Volturno e via di porta San Lorenzo è il cosidetto nuovo Quartiere del Maccuo, così chiamato da una vigna che \i avevano i Gesuiti, i quali gli diedero codesto nome in memoria dei loro stabilimenti e possessi nell'isola Maccao della Cina. 11 centro di questo quartiere, già popolato di fabbricati, di caserme e di ville, è là pìit2&i dell'Indipendenza, sopra ricordata, ove sogliono passar in fila le truppe dopo le riviste nel prossimo Castro Pretorio.
   ACQUEDOTTI e FONTANE PRINCIPALI
   Com'è noto, Roma è la città del mondo più ricca d'acqua e di fontane. Fin dai tempi d'Augusto vi si annoveravano SOS fontane, 130 serbatoi d'acqua e 107 stabilimenti di bagni gratuiti.
   Frontino (sotto Nerva, 100 di C.) registra 9 acquedotti principali : A qua Appia, Claudia, Marcia, Julia Tepida, Alseatina, Virgo, Anio velits e Auto novus. Tutti esistono ancora, ma in parte ni rovine. Dopo Frontino, furono ancora aggiunti due acquedotti principali : Vigna Trajana e YAlexandrina.
   L'Aqua Appia, dedotta nel 311 av. C. dal censore Appio Claudio, da Collazia, sulla via Prenestiiia. Posteriormente vi fu aggiunta V A qua Augusta e i due condotti, riuniti, entravano iu città alla porta Maggiore ed andavano poi al Celio e all'Aventino. L'acqua era distribuita nei più vecchi quartieri e nel Trastevere. Tranne qualche breve tratto, l'acquedotto era tutto sotterraneo. — L'Anio vetus, deri\ato nel 273 av. C. da Curio Dentato e Marco Papilla dall'Amene, G chilometri sopra Tivoli, aveva una lunghezza di 64 chilometri e dava 277,000 metri cubi d'acqua. — UAquu Marvin (restaurata di recente come vedremo) fu derivata nel 14G av. C. da Quinto Marcio pretore dalle Sorgenti serene 111 Val dell'Anione per una lunghezza di 91 chilometri ed una quantità di 295,500 ine. < La più rinomata di tutte le acque del mondo iutiero, dice Plinio, per freschezza e salubrità è quella che porta la palma in Roma ». — Aqua 'Pepala, presa dai censori Copione e Cassio, nel 127 av. C., da sorgenti sotto Marino, con una lunghezza di 9G chilometri e 28,000 me. d'acqua. Il suo speco può vedersi a porta San Lorenzo ed a porta Maggiore, tra gli spechi della Marcia e dell'Acqua Giulia. — L'Aqua Julia da Augusto, nel 35 av. C., dai monti Albani, per una lunghezza di 22 chilometri, con 75,600 me. — L * Agita Virgo nel 22 av. C. dal luogo dell'odierna Torre di Salotto, per una lunghezza di 20.7 chilometri cou 157,800 me. — Aqua Abietina, sempre in uso, derivata al Gianicolo dal lago di Martignano presso quello di Diacciano, con mia lunghezza di 32 chilometri e 24,700 me.
   A queste si aggiunsero inseguito le più importanti: Aqua Trajana e l'odierna Aqua Paola che descriveremo più sotto. — UAqua Claudia fu condotta da Caligola e da