Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Roma', Gustavo Strafforello

   

Pagina (119/750)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (119/750)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Roma odierna
   107
   VIALI
   Fra i viali di Roma vuoisi citare il viale .Principessa Margherita clic fiancheggia la via ferrata, a destra, fin presso ai Tre Archi (pei quali questa esce da Roma) e termina a porta Maggiore ; nel tratto lungo la stazione presenta una maggior larghezza tanto da formare una piazza oblunga sulla quale schindonsi le uscite per gli arrivi a Roma, cotalchò la si può chiamare il primo ingresso alla città. E stata però circondata da ampii e bei fabbricati, fra cui a destra PIstituto Massi/no, privato, per l'istruzione secondaria, lodata opera delFing. Pistrncci. I)i fronte sorgono due lunghi edifizi, di ugnale disegno, con dinnanzi due porticati a pilastri e colonne di granito. Aprosi 111 mezzo lina grande arteria di Roma, la via Cavour che abbinili già descritta.
   Sul viale Principessa Margherita apresi il viale Manzoni, quasi dirimpetto al tempio di Minerva Medica.
   Il magnifico viale Giulio Cesare, nel quartiere dei Prati, corre parallelo al viale delle Milizie e fra questi due viali sorgono due caserme: quella dei Reali Carabinieri e quella per la fanteria. Il viale Leone IV prosegue con la via Trionfale, ed il grandioso viale del Ne conduce dal ponte Garibaldi alla staziono di Trastevere, rasentando, in parte, le falde dei colli gìanicolensi.
   PIAZZE PRINCIPALI E OBELISCHI
   Molto belle, ed alcune ampie ed ornate, sono le piazze di Roma, delle quali descriveremo succintamente le principali.
   Piazza del PoroLo (fig. 18). — Questa piazza è veramente magnifica e fa avvisato il forestiero c-li'ei mette piede ili una delle grandi capitali del inondo e nella metropoli delle arti. Fu immaginata ed eseguita dal Valadier dopo il ritorno di Pio VII. Si compone di due vasti emicicli laterali, ornati di fontane e statuo e coronati d'alberi; ai quattro capi di essi sorgono altrettante fabbriche, ossia, presso la porta a sinistra, il convento e la chiesa di Santa Maria del Popolo, a destra, la Dogana e la Caserma dei Carabinieri; nel lato opposto alla porta, due palazzi privati. Questi due ultimi sono perfettamente eguali fra loro ; gli altri due (convento e chiesa, e caserma e dogana) si è procurato accordarli con qualche linea generale. Dirimpetto alla porta, fra i due palazzi anzidetti, sorgono le due chiese di Santa Maria dei Miracoli e di Santa Maria in Montesanto, assai simili, sebbene non perfettamente eguali. Esse servono a spartire tre grandi strade, cioè il Corso nel mezzo, via di Pipetta a destra, via del Babbuino a sinistra, che sono tra le più larghe e regolari della vecchia Roma.
   In mezzo a ciascuno degli emicicli è una fontana sormontata da un gruppo colossale in marmo: quello della parte del I'incio rappresenta Roma fra il Tevere e € A u iene; l'altro incontro rappresenti Nettuno con due tritoni, tutti lavori del Ceccarini. I quattro piedestalli terminanti gli emicicli sostengono le statue delle stagioni, cioè: la Primavera, del Gnaccarini ; VEstate, del Laboureur figlio; VAutunno, dello Stocchi; VInverno, del Daini.
   L'emiciclo di sinistra è poi sormontato dalle «ostruzioni del Pincio, che danno la più bella prova del talento artistico del Valadier. Nel mezzo della piazza sorge 1111 magnifico obelisco, circondato da gradini e da quattro fontane, che vi furono aggiunte sotto Leone XII. Esso è uno dei più grandi che esistano (alto 24 111., e colla base e la croce 36 111.). Fu il primo portato a Roma, e lo fu da Augusto, che lo prese alla città di Eliopoli, e, l'innalzandolo a Roma, sulla spina del Circo Massimo, lo dedicò al Sole. I geroglifici della faccia rivolta alla porta del Popolo dicono che fn fatto costruire da Seti Meneftà 0 Mienptah II, figlio di Ramsete II (il Sesostri dei Greci), che visse nel xn secolo av. C.; quelli degli altri tre lati celebrano le vittorie di Ramsete III della 20 dinastia