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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   10.4
   Parte Terza — Italia Centrale
   Via de' Condotti. — Così detta dai condotti dell'Acqua vergine che la percorrono sotterraneamente, forma il ramo a sinistra di aria strada lunghissima che s'incrocia col Corso ed è una delle più regolari di Roma vecchia. In questa via apronsi molti bellissimi fondaci, la maggior parte di oggetti artistici e di orerie romane. In capo ad essa scorgesi la prospettiva grandiosa della gradinata che copre il pendìo del l'indo e che conduce alla chiesa della Trinità de' Monti.
   Via della Dataria. — Lungo codesta via, a mezzo la quale termina 1' altra via de' Lucchesi, sorgono: a sinistra la Dataria apostolica e quindi il palazzo della Panetteria, appartenente al gruppo dei regii palazzi; a destra è il palazzo di San Felice, appartenente anch'esso a Casa Reale, sebben separato dal rimanente di essa. La via della Dataria, o per mezzo di una scalinata pei pedoni o per mezzo di una salita più agevole per le carrozze, aperta nel 18G0 da Pro IX. su disegno del Vespignani, conduce in piazza del Quirinale.
   Via Giulia. — Incomincia presso San Giovanni dei Fiorentini e fu la. più bella via di Roma nel cinquecento, costruita dal Bramante sotto Giulio II. L'arco che attraversa codesta via doveva porre in comunicazione il palazzo Farnese con la Farnesina, dall'altro lato del Tevere, transitando il nume in barca. Notevoli, come vedremo a suo luogo, sono i 1 palazzi che ergonsi su questa via, quali ad esempio: il palazzo Falconieri, quello del Sangallo, oggi Sacchetti, ed altri.
   Via Maunanapoli. — Prima di andare innanzi per la suddescritta via Nazionale, soli ila percorrere alcune altre vie che fanno capo al largo, primieramente la via Del Grillo, che scende rapidamente pel declivio del Quirinale, e quindi la vìa Magnanapoli, la quale termina alla viu dei Serpenti, che segue rinterinonzio fra il Quirinale e il Viminale.
   Via Venti Settembre e Via delle Quattro Fontane. — Al così detto Quadrivio delle Quattro Fontane, sul Quirinale, incontransi due delle più larghe e diritte strade di Roma, vale a dire la vìa delle Quattro Fontane e la via del Quirinale che piglia da qui il nome di via Vodi Settembre. Quest'ultima è tutta sul monte Quirinale: la prima, invece, dal crocicchio che è la vetta, discende, a nord verso piazza Barberini, il detto monte, per risalire, con via Sistina, il l'inno: verso sud scende a San Vitale per risalire il Viminale, riscendere alla via Urbana e salir ili bel uuovo siili'Inquilino.
   Via Pipetta. — Una delle più larghe e regolari, con quella del Babbuino, di Roma vecchia, a sud-ovest di piazza del Popolo ; ebbe il nome dal piccolo porto sul Tevere, detto il porto di lìipettu, fatto costruire, nel 1701-, da Clemente XI, per le barche che giungevano dalla Sabina e dall'Umbria con grano, vino, olio e carbone, i inassi di travertino, di cui senironsi Alessandro Specchi e Giovanni Fontana per costruirlo, voglionsi tolti dalle arcate del Colosseo, atterrate dal treinuoto del 1703. Due colonne alle estremità segnano il grado del livello del fiume. Godesi, dal porto, di una bella veduta di monte Mario, di San Pietro, ecc. Una barca tragitta, a destra, all'altra sponda ove si fanno bagni nella stagione estiva.
   Via del Bariìuino. - Dimora prediletta dei forestieri, va da piazza del Popolo, in linea retta, a piazza di Spagna e deriva il nome dalla fontana in mezzo al suo lato orientale, ov'ò una statua mutilata di un satiro a cui d popolo diede il nome di babbuino.
   Vìa Gariuaum. — All'estremità di via Scalo, presso porta Settiniiana, la nuova ed ampia via Garibaldi conduce a San Pietro in Molitorio, sul Gianicolo. Per questa via ebbe qualche sviluppo la recente fabbricazione, e, salendo l'ampia erta a zig-zag, che viene in seguito ad essa, si arriva alla spianata superiore del monte, ridotta di recente ad ameno giardino. In un angolo ili esso, presso il muro ili sostruzione, è una semplice lapide che indica il luogo ove furono sepolti, nel 18S3, il celebre Ciceruacchio e altri patrioti. Dal parapetto della spumata si gode il panorama più completo e bello della capitale.