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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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l'arie Terza — Italia Centrale
le sigle greche in uso al tempo dell'Esarcato e che tradotte e decifrate, suonano: Dei grafia; e Sancte Canon, Sancte Georgi. Nel muro interno della porta leggesi una iscrizione del 1327 la quale ricorda una vittoria dei Romani capitanati da Jacopo de Pontianis, caporione, contro Roberto I di Napoli. Come è noto, questa porta del recinto di Aureliano, sostituì la primitiva porta Capena, che aprivasi nelle mura Serviane, e riconosciute, anni or sono, dietro il convento di San Gregorio.
Porta San Paolo. — Così detta dalla basilica di San Paolo a cui conduce; fu sostituita da Aureliano, nell'allargamento del circuito della città, a parecchie altre porte dell' antica cinta Serviana (la Trigemina, la Navalis e la Laoemalis) e fu detta Ostiense perchè sulla via ad Ostia. Fu riedificata da Belisario sul livello odierno più alto quasi G metri, lasciando però in piedi l'antica unica, del tempo di Aureliano, la quale viene così a costituire una seconda porta dal lato interno della città. Questa porta antica aveva due fornici, uno dei quali è ora chiuso.
Fra porta San Sebastiano e porta San Paolo è il celebre bastione del Saugallo, lungo 400 in., e le mura che contavano 4',) torri ne hanno ancora 38. Le mura corrono poi per 000 ni. al Tevere e delle 35 torri, che si contavano in addietro su questo altro tratto, ne rimangono ancor 25.
Dal punto ove le mura giungono alla sponda del Tevere, presso il ponte ferroviario e seguitando il fiume alla moderna Mormorata ed alla porta Trigemina della cinta Serviana, esistono molte rovine, specialmente doWEinporium. Pressoché 500 pezzi di marini furonvi rinvenuti nel 18G9-70, negli scavi eseguiti sotto la direzione del barone Visconti. Una colossale colonna di marmo)- Africannm, del peso di quasi 34 tonnellate, fu trasportata al Gianicolo per esservi eretta in commemorazione del Concilio indetto nel 1870 da Pio IX, ma quel luogo fu abbandonato per le vicende politiche e la colonna fu rizzata nei giardini del Vaticano nell'agosto del 1885, da Leone XIII, in commemorazione del suddetto Concilio.
Porta Portese. — Fu sostituita all'antica porta Portuensis, così detta perchè si usciva da essa per andare al porto di Roma; rimaneva a 120 passi circa oltre la porta odierna ed era a due arcate come la Ostiense. Secondo l'iscrizione che ci si leggeva, fu costruita dagli imperatori Arcadie ed Onorio i quali l'edificarono quando rifecero, nel 402 le mura della città. Papa Urbano Vili, quando nel 1G43 circondò di nuovi baluardi il Trastevere, fece atterrare la porta antica e costruire l'odierna, compiuta da Innocenzo X.
Porta San Pancrazio. — L'antica Janicolensis, così detta dalla chiesa di San Pancrazio, a circa un chilometro più oltre. Talliva da essa la via Aurelia e fu anche detta perciò porta Aurelia. Urbano Vili, quando cinse di nuove mura ilTrastcvere, la fece rifabbricare sui disegni di Antonio De-Rossi; e come durante l'assedio memorabile di Roma, pei Francesi nel 1849, la sua decorazione esterna, in travertino, rimase assai danneggiata dalle batterie francesi, così, al principio del 1854, fu intieramente atterrata e rifatta dal V©spignatti.
Fu da questa parte della città che l'esercito francese, il 30 aprile 1849, diede nn assalto senz'esito, e che, dopo un mese di tregua, ricominciate le ostilità, esso s'impadronì, il 3 giugno, dopo vigorosa resistenza, della villa Pamphilv, della chiesa di S. Pancrazio, della villa già Girami, congiunta all'edilizio detto il Vascello, come pure del casino detto dei Quattro Venti, che esisteva incontro alla porta S. Pancrazio. Nei successivi giorni l'esercito suddetto, dopo aver posto delle batterie in alcuni dei punti dei quali s'era reso padrone, cominciò a battere iu breccia le mura, fra il VI ed il IX bastione, ed a rispondere alle batterie piantate dai repubblicani sin medesimi bastioni, sull Aventino e sul monte Testaccio. Compiiti i lavori d'approccio e riconosciute praticabili le breccie, gli assedianti montarono all'assalto, prima per quelle aperte nel VI e VII bastione durante la notte del 21 al 22 giugno; e poi, la mattina del 30, montarono per

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