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l'arie Terza — Italia Centrale
Sull'arco, a dritta di chi entra in città :
s. p. o- n.
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Sull'arco di sinistra:
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Porta Salaria. — Così detta dall'invio del sale che facevasi per via Salaria lungo il Tevere ai Sabini; fu sostituita da Onorio all'antica porta Collina di Servio. Alarico, re dei Goti, entrò, nel 409, per questa porta, appiccando il fuoco agli edifizi vicini. Prima di lui i Galli eranvi penetrati dalla suddetta porta Collina, ed Annibale si apparecchiava ad entrarvi quando i reiterati uragani lo costrinsero a dare addietro.
Nel sempre memorabile 20 settembre 1870 le truppe italiane assalirono Roma da questa parte, aprendo la famosa breccia fra porta Pia e porta Salaria, dopo una breve resistenza, in via di protesta, delle truppe papaline. Avendo la porta Salaria assai sofferto in codesto assalto, fu riedificata per intero dall'ingegnere Virginio Vespignani.
Porta Pia. — Fu sostituita, nel 1304, alla Nomeniana così detta perchè aprivasi sulla via omonima la quale metteva a Nomentum, ora Mentana. Prese il nome da Pio IV che la fece edificare da Michelangelo, il quale l'eseguì sopra un disegno assai strano e bizzarro ; ma, rimasta incompiuta per quasi tre secoli, fu ultimata nel 1852 dall'architetto Virginio Vespignani quando fu bisogno por riparo ai danni ivi cagionati da una saetta nel 1851.
In capo ad alcuni anni fu dato mano anche al nuovo prospetto esterno architettato dal suddetto Vespignani. E tutto murato in travertino e decorato con 4 colonne dj granito dell'Elba, d'ordine corinzio, con base e capitelli di marmo bianco. Fra le colonne apronsi le nicchie che contenevano le statue di SanCAlessatuìro e Sant'Agnese, le quali furono distrutte dalle palle di cannone il 20 settembre 1870, nel qual giorno ebbe a soffrir molti danni l'intiera decorazione ili porta Pia che fu poi intieramente restaurata con una lapide che ricorda l'ingresso in Roma e i nomi dei 33 caduti. Lo stemma di Pio IV è formato di un antico gigantesco capitello rinvenuto sotto il palazzo Della Valle.
Porta San Lorenzo. — E l'antica porta Tilurtina, costruita da Onorio, fiancheggiata da due torri riedificate nel secolo XV. L'arco in travertino fu costruito, secondo le iscrizioni, da Augusto e riattato da Tito e da Caracalla per sorreggere gli acquedotti delle acque Giulia Tepida e Marcia. Non bastando piti la porta San Lorenzo al transito numerosissimo, fu chiusa di recente e furono aperti sulla sua destra due archi nel muro in uno dei quali passa il tramwai a vapore che va a Tivoli (per ponte Mammolo, Sette Camini, Cupannacce, Acque Alòide, ecc.); l'altro è riservato ai carri e ai pedoni. In prossimità poi di porta Maggiore fu atterrato un tratto delle mura per dar passaggio alle linee ferroviarie. Essendo questo stato edificato ad archi, codesta uscita suole chiamarsi dei Tre Archi. Fuori porta San Lorenzo è sorto di recente un nuovo quartiere abitato in gran parte da operai, vignaiuoli ecc.
Porta Maggiore (fìg. 16). — Così detta perchè conduce direttamente alla basilica di S. Maria Maggiore ; è una nobile struttura in travertino ; la porta più bella nelle mura di Roma, formata da due archi che davano passaggio n\V Acqua Claudia e •j\YAnio Novus sopra le vie Labieana e Praenestina. Nel quinto secolo fu grandemente sfigurata e nascosta dalle fortificazioni di Onorio; la porta Prenestina fu chiusa, e la Labieana rinforzata da due alte torri. La rimozione di quelle ultime aggiunte ed alterazioni &\VAcqHa nel 1838, fu largamente compensata dalla scoperta della tomba del fornaio