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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Terza — Italia Centrale
   ISOLA TIBERINA
   Quasi nel mezzo della città, il Tevere forma un'isola, tanto celebre negli antichi tempi pei monumenti che conteneva. La sua origine, stanilo agli scrittori dell'antichità, deriva dalla espulsione dei Lai quinii, in seguito alla quale, il Senato decretò che ibeni di quella famiglia fossero confiscati, conceduti al popolo e posti a sacco. Le messi che biondeggiavano nel campo tra la città e il Tevere, furono tagliate e gittate nel fiume, di guisa che, arrestandosi l'acqua pei cumuli delle biade gettate, formò una specie di argine che a poco a poco si cangiò in vera e propria isoletta. Così formatasi, l'isola fu in progresso di tempo rinforzata con costruzioni artificiali, e nel 495 di Roma vi si edificò il celebre santuario di Esculapio, sulle cui rovine elevasi l'odierna chiesa (li San Bartolomnieo. Le colonne di questa chiesa vuoisi che appartenessero al tempio pagano. D'allora, l'isola fu consolidata con muri di blocchi di travertino, e le fu data la forma di una nave, in memoria dì quella che avea trasportato in essa il serpente di Epidauria, sacro ad Esculapio. Anche oggi, al di sotto della morgue o stanza di osservazione pei cadaveri, veggonsi gli avanzi della poppa di questa colossale nave, rivestita di travertini, con la protoni e di Esculapio, a mezzo rilievo.
   I recenti lavori per la sistemazione dell'isola hanno fatto tornare in luce numerosissimi ex-voto di terracotta, offerti alla divinità da persone che avevano ottenuta la guarigione, e si trovarono anche talune iscrizioni votive, apposte ai donari e riferibili ai tempi repubblicani. Incontro al tempio di Esculapio, e nell'area oggi occupata dalla chiesa ed ospedale dei Fate-bene-fi atellì, sorgevano i sacelli di Senio Suncus, del dio Wul'ms e VejovM dei quali edifizi vennero in luce, in vaiai tempi, iscrizioni, mosaici e frammenti architettonici. È fama, che sotto le fabbriche dell'ospedale si celi ancora l'obelisco che ergevasi nel centro dell'isola, ad imitazione dell'albero della nave.
   TE ASTE VERE
   La parte pianeggiante, sulla riva destra del Tevere, tra i colli gianicolensi ed il fiume, costituiva principalmente la regione di Roma, designata col nome di Trastevere. Il tratto di pianura che immediatamente soggiace al Vaticano, fu dagli antichi denominato campo vaticano. La parte meridionale della pianura fu detta campo Iniziano e campo codetano. Caratteri speciali della regione transtiberina, sotto i Romani, fu la grande, insalubrità, come attesta Tacito, e l'esser stata, sino da antico, quartiere popolare, popolatissinio, ed abitato da negozianti e lavoratori, specialmente dai conciatori di pelli e dai fabbricatori di figuline e fornaciari. Il Trastevere, che non pare compreso entro la cerchia murata del periodo reale, fu invece incluso nella cinta dì Aureliano. La regione aveva un perimetro di circa 9 chilometri, ed una popolazione, almeno a' tempi costantiniani, di 215,000 abitanti. Con la divisione ecclesiastica, sopra veduta, la regione transtiberina, che era la XIV augustòa, divenne la VII ecclesiastica ; e finalmente, sotto Sisto V, venne in parte a formare il XIV rione, col nome di Borgo.
   CITTÀ LEONINA
   Così chiamasi quella frazione di Iloina che papa Leone IV fece cingere (847-855) di mura per difesa contro le incursioni dei Saraceui e servì più volte di rifugio ai papi contro le armi degli Italiani e degli imperatori germanici. Vi fu assediato per 30 giorni papa Giovanni VILI dal duca di Spoleto e nell'8% Arnolfo di Carinzia ne assalì le fortificazioni, costringendo il papa ad incoronarlo imperatore. Alessandro lì e l'antipapa Onorio II, appoggiati dai Normanni e dai Turchi, contrastarons'. la città Leonina nel cui Castel Sant'Angela si ricoverò più tardi Gregorio VII perseguitato da Arrigo IV, finche fu liberato, nel 1081, da Roberto Guiscardo.