96 l'arie Terza — Italia Centrale
Probo. Ruinò nel 1230, sotto Gregorio IX, e già allora chiamavasi ponte. Santa Maria. 11 grande Buonarroti, secondo scrive il Vasari, doveva riedificarlo per ordine di Paolo III. Cadde di nuovo nel 1557, e rimase rotto sino al pontificato di Gregorio XIII, sotto del quale, per opera dell'architetto Matteo da Castello, fu ricostruito. Di questo lavoro parlano le epigrafi e gli stemmi di Gregorio XIII (draghi) che veggonsi ancora nell'arcata superstite. Ma dopo soli 23 anni ruinò di nuovo, cioè nel 1598, e da quel tempo inai piti fu restaurato, ed ebbe così il nome di Rotto. Sotto Pio I\ fu utilizzata la metà che ne rimaneva, coll'aggiunta di una parte in ferro, nel sistema dei ponti sospesi ; e cosi rimase sino a che, in questi ultimi anni, non fu tolto via e la parte in ferro e ciò che rimaneva del ponte di Gregorio XIII. sostituendo invece, poco più a valle, un grandioso ponte, a travate metalliche, posanti su robuste pile di travertino. La lunghezza del nuovo ponte è di metti 151 e la larghezza di 20 metri.
Del celebre ponte Sublicio, che dall'Aventino faceva comunicare col Trastevere, nessun avanzo rimane oggi più, essendo, pei recenti lavori di spurgo dell'alveo, scomparse anche le traccio dei piloni che vedevansi a fior d'acqua presso Ripa Grande. Lo sniontaiiieiito di queste pile fu fatto mediante cassoni ad aria compressa ; e fu potuto rilevare che le dette pile erano costruite con blocchi di travertino, collegati con enormi grappe, di ferro impiombate. Era il più antico ponte di Roma, come quello che fu fondato circa l'anno 114, da Anco Marzio. Tranne la fondazione, tutto il ponte era di legno (donde il nome di Sublicio, da sublices, travi) e solo sotto l'impero fu forse riedificato con solidi materiali Curioso è l'osservare, che in un documento del secolo XV, del tempo di Sisto IV, il ponte è ancora detto di Orazio Coclite, a ricordo del glorioso episodio della guerra contro Porsenna.
Tra i moderni pónti, quello più a nord della città è il ponte Margherita, solennemente inaugurato nel dicembre 1891. 11 ponte fu costruito dall'impresa Allegri, Lazzari e C. a cui ne fu affidata 1 esecuzione, a trattativa privata. Il lavoro fu cominciato nel giugno 1889 e terminato nel settembre 1891.
Questo ponte è a tre arcate, di forma ellittica, di 30 in. di apertura ognuna e di ni. G di freccia; tra fronte e fronte ogni arcata misura in. 22.GO. Lo spessore, ili chiave, è di ili. 1.35; quello all'imposta di in. 1.90. Il piano stradale è largo in. 20.30 ed è diviso ili due ampi marciapiedi di in. 4.15 ognuno ed in una ampia carreggiata di in. 12. In complesso il ponte è lungo in. 111. Le parti decorative, cioè spalle, rostri delle pile, archi frontali, cornice orizzontale, balaustrata, sono in pietra di Rezzate (provincia di Brescia); la pietra rossa dei timpani, delle pile e delle spalle è di Final Marina (Liguria); le parti rettilinee delle pile e delle spalle, l'intradosso delle vòlte, sono in travertino delle cave di Tivoli (Roma). Le vòlte, meno gii archi frontali, che sono esclusivamente in pietra da taglio, sono formate da due zone diverse; l'ima all'intradosso in travertino alta ni. O.GO; l'altra che costituisce la vera vòlta, è in mattoni, murati con malta di cemento.
1 materiali impiegati nella costruzione del ponte sono : Pietra di Rezzate, metri cubi 1500 — travertino, in. c. 3700 — tufo e selce, in. c. 9500 - mattoni, oltre un milione — cemento, quintali 7200. Le grandiose arcate furono costruite con l'aiuto di robuste armature; ed ogni arcata era sorretta da sedici cavalietti solidamente collegati tra di loro. Per queste armature si impiegarono, ili complesso, 1000 metri cubi di legname di grossa squadratura. 11 costo dell'opera, comprese le fondazioni ad aria compressa, ascese a lire 2,900,000. Il progetto e gli studi sono dovuti all'egregio cavaliere Angelo Vescovati. ingegnere capo dell'ufficio idraulico municipale, il quali ne diresse anche i lavori.
Nei timpani, tra le imposte degli archi, dovranno essere aggiunte delle gigantesche aquile di marmo bianco, libranti il volo, con la M sormontata dalla corona reale, ed il motto: Sempre avanti Savoia!