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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Roma antica
   8.-1
   Braiicaleoiie dogli Andalò Liei 1257. Oggi ancora ergonsi in Roma molte torri uiedie-\ iclie: la Torre delle Milìzie sul Quirinale (detta Torre di Nerone), la torre dei Conti, la torre dei Crescenzi (detta erroneamente Casa di Rienzo e anche Casa dì Riluto), le torri dei Colonna, Anguiilara, Anuibaldi, Capocci, il castello dei Savelhsull'Aventino, ecc.
   Ma, tutti (presti monumenti niedioevali sono ormai minacciati di distruzione dalla odierna disastrosa mania edilieatoria e già molte torri e palazzi furono abbattuti 111 Trastevere.
   Guelfi e Ghibellini straziarono Roma sotto gli llohenstaufen. Quando poi la S. Sede riparò in Avignone, Roma si rimase un mucchio di rovine desolate, e indarno Cola di Rienzo tentò rialzarla. Ben tornarono, nel 1377, i papi con Gregorio XI, ma tosto scoppiarono i torbidi e i rivolgimenti del grande scisma, ed anche la repubblica Romana fu abolita, nel 1398, da Bonifazio IX in Campidoglio.
   11 papa imperava ora sulla città ni rovine, ove, accanto ai monumenti dell'antichità, anche le chiese erano dirute in gran parte. Ciò spiega il perchè, per mezzo della massa immane di macerie, la separazione degli antichi colli si fosse andata più e più sempre colmando ed agguagliando e si fossero formate nuove alture, come monte Citorio e monte Giordano sì che il piano antico trovavasi spesso 10 metri più basso.
   Quando papa Martino V, terminato lo scisma, tornò, nel 1420, a Roma la trovò deserta e disabitata; il Forum Jlomanitm era divenuto un pascolo perle vacche, donde il nome di Campo Vaccino. Eugenio IV (1431-47) diede tosto mano alla ricostruzione di Roma la quale incominciò a rialzarsi lentamente quale una nuova città del Rinascimento. Gli tennero dietro nell'oliera di riedificazione: Niccolò V (1447-55) che pose mano all'edificazione del Vaticano, Pio li che vietò severamente la distruzione degli antichi monumenti, e Paolo II, che fece per vero togliere le pietre al Colosseo per costruire d palazzo di Venezia, come, nel secolo XVI, Paolo III pel palazzo l'arnese.
   Importanti furono la fine del XV e il principio del secolo XVI sotto Sisto IV, Alessandro \ I, Giulio lì e Leone X essendosi, per mezzo del Bramante, dei due Sangallo e di Baldassarre Peruzzi, formata una nuova grande edificatoria romana sul modello dell'antica; in cui l'arte italiana, per mezzo di Raffaello (il quale formò il disegno col Castiglione di disotterrare la città antica) e di Michelangelo, toccò l'apice ; ed anche perchè tutta la Cristianità diede somme enormi per la ricostruzione di San Pietro.
   Questo periodo splendidissimo dell'arte e della letteratura nella Roma papale ebbe fine sin dal 1527 per rombile Sacco di ltoma pel conestabile di Borbone. La città soffrì grandi perdite negli averi, ma i suoi edilizi furono rispettati; essa conteneva allora 85,000 abitanti.
   l)opo Clemente VII, che incoronò Carlo V, non in Roma, ina a Bologna (ultimo incoronamento imperiale pei papi del 24 febbraio 1530) diedero opera all'ingrandimento ed all'abbellimento di Roma i pontefici Paolo III, Pio IV, Gregorio XIII e Sisto V.
   Codesto papa (1585-90) fu il rinnovatore di Roma. Egli distrusse, è vero, monumenti antichi come il prementovato Septizoniinu, ma rialzò l'obelisco di San Pietro e coprì Roma di edilìzi. Sotto di lui incomincio a far capolino la corruzione del gusto artistico (nelle opere del Fontana), la quale andò crescendo in quelle del Maderno (1557-1629, facciata di San Pietro) e giunse al colino nel secolo XVII, in quelle del Perniili. Urbano Vili fu quello che spogliò il portico del Pantheon, sul quale il Bernini aveva rizzato i due eanipaniletti, del tetto in bronzo dorato per farne il baldacchino in San Pietro e fonderne cannoni.
   Ma, per quanto si possa apporre alle opere di quel periodo di barocchismo, mal gli si può contrastare grandiosità e ricchezza d'invenzione, al Bernini principalmente che edificò eziandio la Scala Regìa e il Colonnato in piazza San Pietro.
   Fra i papi del secolo XVIII, Benedetto XIV assicurò il Colosseo da ulteriori dilapidazioni, consecrando la sua arena alla passione di G. C., e Clemente XIV fondò il