Roma antica
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Fig. 12. — Roma: Via Appia coi suoi monumenti sepolcrali (ricostruita).
ardii della navata laterale destra, oggetto, nelle loro masse e nella loro struttura, di studio assiduo per parte degli architetti del Rinascimento e modello di San Pietro. Pelle colonne alte 15 metri che decoravano i pilastri di mezzo, l'unica conservata ammirasi ora in Santa Maria Maggiore:. Per cagioni stilistiche viene compreso nel periodo Costantiniano il cosidctto Janus Quadrifrons nel Forum Boarium, edifizio quadrato con quattro grandi archi.
Un documento importante dell'epoca di Costantino è la pervenutaci descrizione statistica delle 14 regioni di Roma, intitolata Curiosimi Urbis llomac. Vi si legge, fra le altre cose, che Roma aveva allora: 28 biblioteche, 8 ponti, 10 basiliche, 11 terme, 19 acquidotti, 423 vie (vici), 1790 palazzi (domus), 46,602 abitazioni (insidae), 856 bagni (balnea), 1352 fontane stradali (Incus), ecc. Ma, nonostante la grandezza e lo splendore attestati da codeste cifre incomincia dopo Costantino la decadenza sempre più rapida ed incessante di Roma; e ciò principalmente a cagione del trasferimento della residenza imperiale a Bisanzio (Costantinopoli) nel 330.
È il vero clie i posteriori imperatori molto fecero ancora per abbellire la città. Costanzio rizzò, nel 357, nel Circus Maximus il maggiore di tutti gli obelischi trasportato, nel 1588, in piazza di San Giovanni in Laterano ; Valentiniano costruì (364-365) sul Tevere un ponte in pietra sul luogo dell'odierno ponte Sisto ; con Valente e Graziano restaurò l'antico ponte insulare di Cestio.
Di Teodosio ricordasi la costruzione di un gran porticato (Porticus maximus) sulla antica via Trinmphatis ed un Arco di trionfo all'estremità di essa (a San Celso ai Banchi distrutto verso la metà del secolo XV). Lo stesso imperatore gittò anche un