Honia aulica
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noi porro i fondamenti della nuova Tesoreria e nel 1879 presso l'angolo di via Volturno e via Gaeta. — 12. Nell'abbassamento di via ilei Maeeao [nesso la sua congiunzione con via di porta San Lorenzo. — li!. A est della stazione ferroviaria sotto il monte della Giustiziai, dove furono scoperti, nel 1877, gli avanzi di Porta Vlminalis. Fuori, a pochi passi a sud di questa porta, era una specie di torre circolare in grossi massi di travertino, l'uso originale della quale non fu potuto arguire con certezza dagli archeologi. Forse ramiettevasi al corso sotterraneo di un acquidotto, ed appartiene manifestamente ad un periodo primitivo. — 14-18. Nelle nuove strade del quartiere dell' KsquiliilO denominate: l'mie Regina Margherita, via Umberto, via Amedeo, ria Xapoleone III. — 19. Neil'abbassamento dì via Sant'Eusebio, presso l'arco di Gallieno, che segna il luogo della Porta Esquiuna e conseguentemente l'estremità meridionale AAYAgger. Gli avanzi delle mura che collegano VAgger con la sponda sinistra del Tevere appariscono (20) presso il convento dei Liguorini oltre l'arco di Gallieno (21) nella nuova piazza triangolare in via Merulana, ove fu tratto in luce YOdeum dei giardini di Mecenate (1). - 22. Sotto la casa presso la chiesa di San Pietro e Marcellino, detta Osteria del Giardino. Nella valle fra l'Esquilino e il Celio stavano le porte Queruuentulana e Coelijiontana, l'ultima presso l'ospedale di San Giovanni. - 23. Sotto il muro orientale della chiesa dei Ss. Quattro Incoronati sul Celio, luogo detto anticamente Ad Caput Africae. — 24. Sotto le sostruzioni della villa Mattei, ora Voti lloll'uianu. — 25. Nei bassi fondi del convento di San Gregorio, ove l'inglese l'arcker scoprì i fondamenti della Porta Capena nel 18GB e sotto la moderna via di Porta San Sebastiano. Qui VAgger, forse di costruzione primitiva, chiudeva la gola fra il Celio e l'Aventino. — 2(3. In faccia alla chiesa di Santa l'albina, uno degli avanzi preservati delle mura Servi aire, alto circa 9 metri. — 27 Nella vigna Guidoni, presso la chiesa di Santa Saba (2). Fra questo e il frammento precedente era situata I'orta Lavernalis. — 28. Alla congiunzione delle vie Santa Saba e di porta San Paolo, ove una gran casa è sorretta dal nucleo delle mura da cui fu rimosso il rivestimento in pietra sotto Nicolò V; qui stava probabilmente la Porta Raxduscula. — 29. Nella vigna Torlonia, o del Collegio Romano, nel lato sud dell'Aventino, 11011 lungi dalla chiesa di Santa Prisca, composto di grossi massi quadrilateri di tufo scavati in vicinanza e collocati alternativamente per lungo e per traverso; la porzione scoperta è alta 7 metri e contiene un bell'arco. Possiamo assegnar questo luogo x Porta Naevia. — 30. Questo frammento fu scoperto nel 1850 sul declivio dell'Aventino che sopraggiudica il Tevere nei giardini sotto la chiesa di Santa Sabina. — SI. Nel novembre del 1875 un'altra porzione delle mura Serviane di Roma fu scoperta sotto il palazzo Antonelli sul Quirinale, durante gli scavi per la via Nazionale ali'intersezione con via del Quirinale, di contro alla chiesa di Santa Caterina da Siena. Codesto frammento è molto importante come quello che contiene una delle porte Serviane, probabilmente Porta Foxtinalis, la quale, costruita di grandi inassi ili tufo, è in uno stato quasi perfetto di preservazione. La sua situazione corrisponde esattamente alle indicazioni della suddetta porta Fontmalis (così chiamata dalle adiacenti sacre fontane) che trovansi in Livio e in Vairone. Una porzione del muro adiacente è preservata in un chiuso circolare nella piazza di contro alla chiesa di Santa Caterina da Siena e porta un'iscrizione moderna che ne rammenta la costruzione ai re dì Roma. — 32. Gli scavi nel 1870 per la rimozione del Monte della Giustizia ed il livellamento del suolo fra la stazione ferroviaria e il palazzo delle Finanze, hanno rilevato in parecchi punti l'esistenza di un secondo muro dentro e parallelo al Serviano da cui era separato da uno spazio variante in larghezza da 7 a 12 metri. Codesto muro costruito con massi
(1) Ballct. della Comm. Ardi. JHkg„ II, p. 3.
(2) Bull, de l'Institi* ISSO, pp. 17, lui.