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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Rotila
   07
   Un fattore principale de' tempi, la strada ferrata, già aveva additata la via alla politica, (ili interessi particolari degli ex Stati italiani rientrano ora per li 13 porte di Roma in mi centro conimie. Là reggia al Quirinale, il Parlamento a Montecitorio, il papa in ¦ alienino, il Municipio in Campidoglio; il Tevere ridiverrà navigabile, la Campagna risanata, un granaio; non più regina del mondo, Roma avrà almeno in capo la corona d'Italia.
   Clima 11 clima ili Roma, osserva il Nibby, è, naturalmente, un risultato della sua latitudine (41 .13' 51 nord), dell'altitudine (in media 30 metri ; nella parte alta dai 40 ai 50, nella bassa dai 10 ai 12) del posto che occupa rispetto al mare (22 chilometri m linea retta) e ai monti, della natura e- delle conili/ioni del suo suolo.
   La temperatura media annuale è relativamente alta (15\7); la media in luglio è di 24°. 1, la media in gennaio ili 7°.2; la massima estiva raggiunge in certi anni 30° e 37; la minima invernale 7°. La pioggia annua 760 millimetri.
   Roma trovasi per la sua latitudine al limite settentrionale della cosidetta zona sub-tl'opinilo (rispetto ai venti e alle pioggie) ed lui perciò l'estate asciutta, la quale, più del gelo invernale, limita la sua vegetazione. Le pioggie son più copiose nei mesi aiituii nali inoltrati (vale a dire nella seconda metà del novembre e nel dicembre) e dell'entrai della primavera (ossia nel marzo e nella prima metà dell'aprile).
   I due venti che più di ordinario si alternano in Roma sono la tramontana (nord o anche nord-est) e lo scirocco (sud o sud-est). La prima è fredda, secca, apportatrice ili serenità, gradevole dove non sia troppo violenta o troppo gelida. Il secondo è assai molesto e snervante e apportatore, il più sovente, di pioggia o per lo meno di nuvole
   Nell'estate, dalle 11 antimeridiane al tramonto, spira il ponente, grato e fresco venticello marino che tempra gli ardori.
   II clima pertanto di Roma non presenta estremi troppo forti; il caldo in ispecie è temperato dal ponente suddetto e il freddo ò poco intenso pel basso livello e la lontananza dei monti. Le pioggie sono sufficienti e i giorni sereni stanno ai coperti come (ì a 1 ; dette pioggie non sono però bene distribuite e la siccità estiva è soverchia.
   Frequenti a Roma gli sbilanci di temperatura per l'alternarsi de'venti contrarii che avvengono assai repentinamente. Suol dirsi che in Roma si possono provare nello stesso giorno tutte le quattro stagioni.
   Il mese migliore dell'anno è l'ottobre, quando cadute le prime pioggie, dopo l'arsura estiva la vegetazione (l'erbacea) presenta un risveglio simile al primaverile. La temperatura è ancora mite e la natura tutta invita la popolazione a quelle scampagnate campestri che vanno rinomate sotto il nome di ottobrate.
   11 novembre, nella, sua prima metà, è piacevole anch'esso; è una specie    11 rimanente del novembre e tutto il dicembre sono i mesi delle più forti e continue pioggie e in cui la temperatura si abbassa più rapidamente. Nel gennaio e febbraio predomina la tramontana e quindi i giorni più freddi e i geli più frequenti. Il marzo è il mese più incostante e in cui il vento è più molesto, meno però sempre che nella riviera ligure e in Sicilia. Aprile e maggio possono rivaleggiare coll'ottobre. Col giugno ha principio l'estate che protraesi sino a tutto il settembre. Il più caldo dei mesi naturalmente è il luglio ; esso è però anche il più sereno e quello in cui l'aria è più libera e mossa. Nell'agosto, e più nel settembre, occorrono le giornate afose e più dominata dallo scirocco.
   Malaria. — Ma, in mezzo ai suoi privilegi climatici (temperatura moderata, serenità predominante, assenza di estremi di calilo e di freddo), Roma è infestata, tutti gli anni, per alcuni mesi, dalla malaria clie genera la maligna febbre intermittente.