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Parte Terza — Italia Centrale
irregolare, circondato da monti selvosi di cui i principali sono il monte Fogliano (063 ni.) e il monte Venere (883 in.) clie si addentra in esso come 1111 promontorio. Fa parte dei Comuni di Ronciglione e Caprarola ed ha per emissario il Vicano, che gettasi nel Treia presso Civita Castellana.
Lago di Bracciano (lacus Sabatinus a 16ì m.) con una superficie di 6813 ettari ed 1111 perimetro di 30 chilometri; profondità massima 292 metri. Pei vastità è il secondo lago della provincia di Roma; occupa il fondo del maggior cratere dei monti Sabatini : è quasi circolare e forma, presso Trevigiano ed Anguillaia, due piccoli golfi. Ila il suo emissario, a destra di Anguillaia, nel fiume Arrone ; parte delle sue acque sono condotte a Roma coll'acquedotto Paolo, immesso nell'antico Trajano. Vi si fa abbondante pesca. Molti piccoli fossi sboccano 111 esso, come i fossi di Pianoro, di Pontenuovo, di Quadri, di S. Celso.
Lago di Maktignano (lacus Alsietinus, 207 m.). Superficie ettari 220, circonferenza chilometri 0, profondità metri 90. E di forma quasi ellittica, nel fondo d'un cratere secondario del gruppo vulcanico Sabatino, le cui acque furono allacciate da Augusto e Trajano ed erano condotte a Roma da un acquedotto detto AaWAqua Ahi et ina; la quale acqua era però di qualità scadente e serviva soltanto alle naumachie e all'irrigazione ; deve il suo nome alla tenuta di Martignano nella quale trovasi.
Palude di Stracciacappe (208 111.). Superficie sommersa permanentemente ett. 31, temporaneamente ettari 40. E a levante e non lungi dal lago di Bracciano. Occupa il fondo di 1111 cratere secondario dei Sabatini. Fu lago fino al 1830, quando, per mezzo di 1111 cunicolo, fu aperta una comunicazione col lago di Martignano. Il nome attuale proviene da un castello dei bassi tempi, del quale rimane una torre.
Valle di Baccano. Superficie temporaneamente sommersa ettari 30, del bacino 791. E sul pendìo orientale del cratere Sabatino ed è il più grande dei crateri avventizi del gruppo. Vi si riconosce facilmente il fondo di un lago. Anticamente fu abbassato di livello per mezzo di particolari emissari, e disseccato definitivamente nel 1S38 dai Chigi per mezzo di un canale (Fosso Maestro) presso l'osteria dell'Ellcra, ora Cassia, il quale porta le acque nel torrente della Mola. Il nome deriva dall'antica stazione della via Cassia ad Baccanas 0 Vaccanae.
Valle dì Laguseli.o (219 111.). Superficie ettari 3. Era un piccolo lago nel territorio di Trevignano, presso il lago di Bracciano. Venne prosciugato dalla famiglia Grillo-Mondragone.
Laghetto di Monteuosi (239 111.). Superficie ettari 31, circonferenza chilometri 2. Di forma circolare, occupa la cavità di un cono avventizio dei Sabatini, e fa parte del comune omonimo. Nei bassi tempi aveva il nome di Lacus ,lunula dal fondo nel quale era compreso. Vi abbondano 1 lucci e le tinche.
Lag.o dì Bassano 0 di Orte (lo storico lacus Vadimonis), quasi disseccato, presso il Tevere, nel territorio di Bassanello, 7 chilometri a sud-ovest di Orte.
Lago d'Albano (lacus Albamts). A 293 metri dal livello del mare, ha un perimetro di 9,5 chilometri ed una profondità massima di 340 metri. Ha una forma quasi ellittica e sta in fondo ad un cratere laterale sul piovente ovest del gruppo vulcanico laziale. Albano sorge sul fianco esterno sud, Castel Gandolfo sull'orlo ovest e Marino sul piovente nord. Fa parte del territorio di Castel Gandolfo. 11 suo emissario, tagliato nel peperino e lungo 1500 metri, sbocca fra Albano e Castel Gandolfo nel luogo detto le Mole.
Lago di Nemi (lacus Nemorensis) a 318 metri di altezza sul livello del mare, con un perimetro di 4.5 chilometri ed una profondità massima di 200 metri, è anch'esso un cratere avventizio del cono laziale, a sud di monte Cavo. Piglia nome dal pittoresco paese di Nemi, a est, in mezzo ai boschi. 11 suo antichissimo emissario trovasi dalla parte di Genzano, ossia a est, e sbocca nella valle d'Ariccia.